Ddl Lega: “Multa per chi scrive sindaca e rettrice”

La Lega chiede di dire basta all’uso scritto, negli atti pubblici, di parole come ‘sindaca’, ‘questora’, avvocatessa’ e anche ‘rettrice’: questi femminili non s’hanno da fare e vanno aboliti per legge. E a chi non si adegua, non già “peste lo colga”, come recitava il tristo Giannetto nella “Cena delle beffe”, ma una multa salta fino a 5mila euro. 

Dove non poté la lingua italiana, l’Accademia della Crusca, i vocabolari che registrano ormai da tempo il femminile di tanti maschili ormai superati, poté la legge, come nel più terso per cupezza medioevo, quando qualche nobilotto di qualche scordato feudo di qualche scordata regione si faceva le legge a suo comodo e servizio, mancando un potere centrale. 

Il partito del vice primo ministro, Matteo Salvini, non sapendo più cosa inventare per essere al centro dell’attenzione, se la prende con la lingua italiana e con coloro che, nel rispetto del vocabolario che

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