Motorola Razr 50 Ultra, la prova: uno smartphone pieghevole fuori dal comune
Non capita più così spesso di sedersi a tavola e di suscitare lo stupore dei commensali dopo aver tirato fuori il proprio smartphone. È una sensazione che si è persa nel tempo, ferma all’inizio degli anni Duemila, quando un telefono era ancora capace di attirare gli sguardi, generare curiosità.
Non sarebbe questo, in teoria, il compito di uno smartphone.
Ma in realtà lo è stato, e a lungo, prima che l’industria dei telefoni spingesse sui microprocessori, sulle prestazioni, sui pixel delle fotocamere.
“Oggi il valore di un telefono non si misura più soltanto su ciò che sa fare, ma sull’invidia che è in grado di suscitare in amici e colleghi”.
Lo ha scritto il New York Times, a febbraio del 2007, a proposito dei “gusti sui telefoni delle persone”.
Nello stesso articolo, il Nyt analizzava i motivi dell’ascesa del Motorola Razr V3, il pieghevole uscito appena tre anni prima, nel
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