UIL: bisogna tirare fuori la scuola dalla morsa della precarietà e delle politiche di austerity
IMMISSIONI IN RUOLO / I NUMERI DEL MINISTRO NON FOTOGRAFANO LA REALTÀ
Il contrasto alla precarietà del lavoro a scuola e alle politiche di austerità in materia di istruzione sono un fatto non solo italiano ma europeo e mondiale: è il monito che giunge in queste ore dai lavori del Congresso mondiale dell’internazionale dell’educazione.
Monito internazionale che però, non sembra essere raccolto dal nostro Paese che, invece, moltiplica i modi nei quali si può accedere alla professione docente ma toglie i posti per esercitarla.
Fanno scudo ai numeri del ministro Valditara le esigenze derivanti dagli impegni europei e dal PNRR dimenticando che ogni Paese sta cercando di mettere in atto misure a sostegno della stabilità del lavoro. Da noi, invece, si cristallizzano posti vuoti e si lasciano migliaia di persone precarie.
L’incontro di oggi pomeriggio – osservano i segretari della Uil Scuola Rua, Paolo Pizzo e Giancarlo Turi, che hanno preso parte alla riunione – è stata l’occasione istituzionale per ribadire al ministro la nostra proposta: utilizzare tutte le graduatorie al momento vigenti, rendendo quella del concorso attuale a esaurimento, comprensive degli idonei.
Questa impostazione – sostiene la Uil Scuola Rua – consentirebbe l’utilizzazione delle stesse graduatorie anche per gli anni scolastici successivi. Non si possono accantonare posti per una procedura concorsuale non ancora avviata.
Il non voler autorizzare tutti i posti disponibili, in attesa di una futura procedura concorsuale, in ragione del PNRR, determinerà, in molte regioni, la mancata assunzione in ruolo dei docenti inseriti nelle graduatorie dei concorsi ordinari.
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