Bullismo: avere un figlio vittima (o bullo). Ecco cosa fare

Se c’è una paura comune a tutti i genitori moderni, è quella che il proprio figlio sia vittima di bullismo. Un tasto dolente, che ha trovato risposta e qualche rassicurante consiglio nell’incontro on-line tenuto dall’esperta di social media Ivana Staffolani per un gruppo di associazioni di genitori aGe.

Prima di passare ai suggerimenti pratici, l’esperta ha fatto doverosamente chiarezza: “Nel nostro ordinamento giuridico non c’è il reato di bullismo: sono i comportamenti a essere puniti da specifici reati del codice penale. Alla base della maggior parte dei comportamenti sopraffattori c’è un abuso di potere e un desiderio di intimidire e dominare. Da genitori ed educatori dovremmo sapere come reagire, ma soprattutto domandarci come mai i nostri figli oggi sono così arrabbiati”.

Come sappiamo, ci sono tanti tipi di bullismo: fisico o verbale; che esclude dal gruppo; che punta a danneggiare e/o appropriarsi di beni

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DAL CNR IL VIDEOGAME PER INSEGNARE LA CYBERSECURITY AI RAGAZZI, 'NABBOVALDO E IL RICATTO DAL CYBERSPAZIO'

Grazie a Caldo Dutto per la segnalazione! Chiedo scusa per il ritardo del post, ma la mail era finita nello spam :)Un videogame educativo sulla cybersecurity, progettato con il CNR! In allegato le foto e un trailer qui: https://www.youtube.com/watch?v=YQy8pqol36cAl link www.youtube.com/watch?v=qeWx_nQXgdw una cronaca della presentazione a Cinecittà e una intervista alla dott.ssa Giorgia Bassi, curatrice del progetto.Presentato al RomeVideoGameLab, “Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio”, videogioco per imparare la Cybersecurity.Il gaming in classe ora diventa didattica.Giocare a scuola sarà addirittura consigliato,grazie al Serious Game della Ludoteca del Registro.it, progetto in seno al CNRPresentato, in occasione del RomeVideoGameLab – quest’anno dedicata a “Umano e digitale” – il videogioco didattico “Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio”, pensato per avvicinare gli alunni tra gli 11 e i 13 anni ai temi della cybersecurity e per migliorare i comportamenti nell’utilizzo della Rete. Una cronaca video della presentazione, realizzata da Giorgia Bassi e Beatrice Lami e che si è tenuta agli Studi di Cinecittà, al link www.youtube.com/watch?v=qeWx_nQXgdw. Un’avventura interattiva, tutta da giocare in aula: non una distrazione, ma anzi una best practice, quella di scaricare un’App e usare lo smartphone a scuola.Si tratta della nuova iniziativa della Ludoteca del Registro.it, che ha come obiettivo quello di diffondere la cultura di internet presso le giovani generazioni. La Ludoteca è un progetto del Registro.it, – l’organismo che, in seno all’Istituto di informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, da oltre trent’anni anni assegna e gestisce i domini a targa italiana. Ambienti, mappe, dialoghi, scenari multipli sono i contenuti – validati dai ricercatori del CNR – alla base del videogame che ha l’obiettivo di approfondire, tra i bambini e i ragazzi, le conoscenze legate al Web e la sicurezza online. “Nabbovaldo e il ricatto dal cyberspazio” è stato pensato come strumento didattico per gli insegnanti e come mezzo di apprendimento per gli studenti. Attraverso le modalità tipiche del videogame, infatti, ha l’obiettivo di insegnare, in modo ironico e inconsueto, termini informatici, nozioni di base e comportamenti corretti per navigare. La sezione “Nabbopedia”, inoltre, fornisce un mini-dizionario con le definizioni di alcuni termini tecnici come Trojan, Firewall, Adware, Antivirus, Troll, Ransomware, Scandisk e Spyware. Il gioco, fruibile sia singolarmente che mentre si fanno lezioni e laboratori, genera un punteggio finale che evidenzia la conoscenza dell’utente sui pericoli di Internet, con una speciale attenzione a social network, virus, truffe online, file sharing e netiquette.Sviluppato in collaborazione con Symmaceo e Grifo Multimedia – e disponibile su App Store di Apple e Google Play – è ispirato al fumetto “Nabbovaldo contro i PC zombie”, della collana “Comics & Science” edita dal Cnr, dove il protagonista, un adolescente sempre online ma ingenuo nell’affrontare i pericoli del cyberspazio, si muove a Internetopoli, la città della Rete. Come si evince dal trailer, al link https://www.youtube.com/watch?v=YQy8pqol36c, il videogioco racconta di Nabbo, di professione tuttofare, coinvolto in un’avventura con al centro un Ramsomware (un malware che estorce denaro) che terrà sotto scacco l’intera città e dovrà indagare cercando una soluzione.Infine, per divulgare il videogame nelle scuole italiane è prevista una guida per genitori e insegnanti e una formazione per i docenti. Il gioco, infatti, oltre alla modalità “single-player”, prevede una versione desktop Windows e MacOS per l’utilizzo didattico in classe. La metodologia proposta dalla Ludoteca del Registro.it sarà inoltre quella della “flipped classroom”, ovvero il momento di confronto in classe come base per un apprendimento attivo e collaborativo, ma anche con il coinvolgimento di studenti degli istituti superiori nel ruolo di “tutor” per gli alunni delle scuole di ordine inferiore.Per maggiori informazioni:www.ludotecaregistro.it/il-videogioco-nabbovaldo/ludoteca@registro.itwww.instagram.com/ludotecadelregistro.it/www.facebook.com/LudotecaRegistrowww.youtube.com/channel/UCQvCwo8lOHfe–od7f2TIpQ

Insegnare a leggere e a scrivere con il metodo globale fonematico: il percorso di tutto l’anno scolastico, giorno per giorno, direttamente dai quaderni delle bambine e dei bambini (consigli operativi)

 In questi anni molto spesso sul metodo di insegnamento della lingua italiana in una prima classe ci sono state idee del tutto diverse, talvolta contrapposte. A mio parere la classica contrapposizione tra metodo globale e il suo opposto il metodo analitico non aveva ragione di esistere, i due metodi avevano il grosso limite di praticare una didattica estrema che non generava buoni risultati. L’enunciato teorico che sottende anche il nostro iter didattico è il seguente: è vero che la visione del tutto è anteriore alla ricognizione analitica delle parti (metodo globale), ma proprio per questo l’analisi va fatta ed è importante (metodo analitico). In altri termini, quando un bambino entra in classe ha dapprima una visione globale dell’aula ma poi va a cogliere i particolari: il banco, la lavagna, ecc. Se questo è vero, ed è difficile poter affermare che non lo è, dal punto di vista didattico ne deriva che occorra partire prima dalla frase (visione del tutto) per poi passare all’analisi dei fonemi e dei grafemi (ricognizione analitica delle parti) che vanno poi a formare le sillabe. E’ quello che intendiamo fare proponendo tuttavia frasi il più possibile semplici che contengano parole bisillabe o trisillabe piane. In seguito si passerà all’analisi dei singoli suoni sino ad identificare i fonemi e i grafemi che compongono la sillaba. Sarà fondamentale evitare l’inutile e dannoso passaggio proposto da molti testi di didattica che prevede la formazione della sillaba (M+A=MA). Molto più semplice ed efficace, dopo l’acquisizione delle vocali e delle consonanti M e R, far leggere l’intera sillaba e, se questo avviene, i bambini potranno, in tempi brevi, cominciare a leggere e a scrivere le prime parole. E’ di basilare importanza, in una prima fase, far scrivere gli alunni solo in stampato maiuscolo. E’ una strategia didattica semplice e nel contempo efficace; attraverso l’utilizzo dello stampato maiuscolo aiutiamo il bambino a dirigere le sue energie mentali verso la prima fondamentale esigenza del conoscere: saper leggere e saper scrivere. Se invece lo obblighiamo a scrivere sin dai primi giorni di scuola nei tre caratteri dovrà per forza di cose preoccuparsi della sua grafia e della memorizzazione di più segni, simili ma anche diversi, con il risultato di distoglierlo non di poco da quello che è poi l’obiettivo più importante. Le difficoltà manuali, per molti bambini, diventeranno non solo un’inutile fatica ma anche una barriera e un limite al progressivo evolversi delle proprie capacità di apprendimento delle strumentalità di base. Viceversa quando un bambino parte sin dall’inizio dell’anno scolastico utilizzando lo stampato maiuscolo imparerà più facilmente. Occorre anche tenere presente che lo stampato maiuscolo è di per sé già pregrafia (la A è un triangolino, la O un palloncino) e sarà più facile per l’alunno organizzarsi sempre meglio nello spazio del foglio e questo è un altro elemento importante. Quando i bambini cominceranno a scrivere e a leggere il passaggio al corsivo non sarà certo un problema, scriveranno con maggiore chiarezza e ne deriverà la capacità e la competenza di leggere, memorizzare e studiare più facilmente.Le motivazioni, il metodoIl metodo e le motivazioni sono due facce della stessa medaglia. Un buon metodo accresce le motivazioni ed il “gusto” di imparare. I bambini, in questa fase dell’età evolutiva, sono curiosi e dotati di profonda intuizione. Se opportunamente stimolati sin dai primi giorni di scuola sono interessati ad apprendere. L’emozione di leggere le prime frasi e conoscere tutte le lettere dell’alfabeto muove la volontà e fa da leva al conoscere. Non vi è alcun bisogno di trovare un filo conduttore motivante, la soddisfazione, nell’alunno o nell’alunna, nasce dal lavoro stesso che diventa un piacere. Le storielle, i racconti arriveranno in seguito, la più bella favola è davanti a loro ogni giorno con le magie dei colori, dei disegni, delle frasi, delle lettere dell’alfabeto e la musicalità dei suoni della nostra bellissima lingua. Il metodo globale od il metodo fonematico? Il modo di procedere del pensiero cognitivo contiene sia la sintesi, sia l’analisi, la nostra tastiera cerebrale non scinde questi due aspetti dell’apprendimento. La frase, con una costruzione semplicissima, corredata da un bel disegno, è un’ottima partenza, ma altrettanto importante è poi l’analisi del suono e del segno. Sotto questo aspetto gli alunni e gli insegnanti italiani godono di un privilegio che non ha riscontro in alcun’altra lingua del mondo, al suono corrisponde il segno. E’ un bel vantaggio, perché non approfittarne?L’itinerario didattico: consigli operativiAll’inizio del lavoro viene proposta una semplice frase con un disegno realizzato nel modo migliore possibile e, in una fase successiva, si prosegue con l’analisi delle vocali, delle consonanti, delle sillabe. Le motivazioni ad apprendere trovano il proprio naturale humus nelle attività didattiche proposte che rispondono ai bisogni cognitivi degli stessi bambini: il proprio nome unitamente a quello di tutti i modelli identificativi importanti li accompagneranno durante il primo importante viaggio verso la scoperta di se stessi e del mondo circostante.Massimo risalto viene dato al suono, sia nella frase globale, sia per le singole lettere. Le parole vanno ripetute, nella loro interezza e senza soluzione di continuità, lentamente e poi divise in sillabe, in modo piuttosto spedito e chiaro. Questa attività di rinforzo li diverte tantissimo.Una volta presentate le vocali, sin dall’acquisizione della prima consonante, è possibile per i bambini leggere e scrivere la sillaba senza inutili (e dannosi) passaggi intermedi.Per i primi tre, quattro mesi, è più efficace utilizzare un quaderno grande a quadretti per la prima. Da evitare, a mio parere, quaderni con i maxi quadretti.E’ basilare inizialmente proporre solo stampato maiuscolo, una volta acquisite le strumentalità di base della lettura e della scrittura sarà semplice per i bambini passare al corsivo. Un po’ di pregrafia nella seconda parte della lezione è un utile complemento per una sempre più corretta organizzazione spazio temporale.Di notevole efficacia un alfabetiere da appendere alle pareti contenente la parola con il suono iniziale e le cinque sillabe relative. Le lettere dell’alfabeto saranno presentate e appese alle pareti dell’aula una alla volta.Ercole BonjeanVerifica dei prerequisitiIl metodo globale fonematicoPrimi giorni di scuola in classe primaLa vocale AA come ALBERTOLa vocale EELISA, EMILIO, EMIR, E L’ELEFANTELa vocale II come ITALIALa vocale OOre otto: è l’ora della OLa vocale ULe vocali amiche (A, E, I, O, U)Le vocali dei nostri nomiLettura della frase del giorno – La consonante M, le sillabe MA, ME, MI, MO, MULe rane RA, RE, RI, RO, RULeggo e scrivo la parola più bella del mondoLettura globale di una semplice frase – La consonante S: schema delle sillabe SA, SE, SI, SO, SULa consonante S, le sillabe SA, SE, SI, SO, SU – Dettato di parole bisillabe pianeLettura globale della frase – Lettura e scrittura di parole bisillabe e trisillabe pianeIl puntoLettura globale della frase – Analisi delle sillabe LA, LE, LI, LO, LULa frase del giorno: lettura globale e analitica – Le sillabe LA, LE, LI, LO, LUDettato: ascolto, rifletto, scrivoLa consonante P, le sillabe PA, PE, PI, PO, PULe sillabe PA, PE, PI, PO, PU.Ribadimento delle sillabe BA, BE, BI, BO, BU – Dettato ortograficoRibadimento delle consonanti M, R,S, L, PIl puntoL’alfabetiere muraleLa consonante N, le sillabe NA, NE, NI, NO, NULe sillabe TA, TE, TI, TO, TURibadimento delle sillabe della lettera TDettato ortografico: parole, bisillabe, trisillabe, lettere ponteLe sillabe VA, VE, Vi, VO, VUUn piccolo, importante, dettaglioLa frase del giornoRibadimento delle sillabe VA, VE, VI, VO, VULa consonante BLettere ponteRipasso delle sillabe BA, BE, BI, BO, BU; VA, VE, VI, VO, VUIl puntoLa consonante F, le sillabe FA, FE, FI, FO, FUPer compito qualche riga con le sillabe: FA, FE, FI, FO, FUFA come FATINALa consonante D, le sillabe DA, DE, DI, DO, DUI suoni DA DE DI DO DULa consonante D: la frase del giornoLa consonante ZProva di verifica: dettato ortografico.Il puntoCE E CI A FUMETTIVerifica: suoni duri e suoni dolci.CHE CHI A FUMETTICE CI CHE CHI A COLORICompitoGA GO GU a fumettiGE e GI a fumettiVerifica: ge, gi, ghe, ghiUn ghiro fa il giro …Grande attesa per le letterine in corsivoFumetti e suoniI cinesini CE e CI ci salutanoQui, quo, qua, queIl puntoEd ora è solo questione di tecnica …Fumetti, colori, letterine in corsivoUn po’ di esercizio per compitoPassaggio dallo stampato maiuscolo al corsivoEsercizi sulle lettere in corsivoLe lettere in corsivoLa prima filastroccaMetodo globale-fonematico: passaggio dallo stampato maiuscolo al corsivoSotto l’albero …I nomi dei compagni, le maiuscole, il corsivoLe maiuscoleLe lettere maiuscole dei nostri nomiIl puntoParole e suoni particolariArrivano le pagelleDalle parole alle frasiIl punto (fine I quadrimestre)

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