Inizio della Scuola in Campania, la parola a Ottavio De Luca segretario regionale Flc Cgil

La scuola in Campania in questo inizio di anno scolastico. Intervistiamo sui problemi della scuola i segretari Regionali dei sindacati della scuola. Iniziamo con il segretario regionale della Flc Cgil Ottavio De Luca.

Segretario De Luca, la scuola in Campania inizia con i problemi di sempre, problemi strutturali legati all’edilizia scolastica, alla sicurezza degli edifici, ai problemi legati agli organici e non ultima l’emergenza caldo di un’estate ancora torrida che coincide con l’inizio delle lezioni.
Come si pone la Flc Cgil nei confronti di queste criticità che si ripresentano puntualmente ad ogni inizio di anno scolastico?

L’emergenza climatica sarà una problematica che negli anni sarà sempre più presente, non solo il caldo torrido ma anche le allerte meteo invernali.
Non dimentichiamo la figura dei RLS che bisogna allertare quando le condizioni lavorative non sono a norma. Ma senz’altro bisogna investire di più nella sicurezza delle scuole.

Razionalizzazione della rete scolastica. Ci avviamo a grossi agglomerati di sedi staccate in più comuni sotto la direzione di un unico DS e con la scomparsa delle scuole cosiddette di prossimità, il problema è molto sentito soprattutto nelle aree interne della regione. Cosa si prospetta per il 24/25 e cosa intende fare la Flc Cgil ? Ci può fare il punto sulla situazione anche quantitativo della razionalizzazione della rete scolastica in Campania?

La razionalizzazione della rete scolastica: si tratta delle scelte scellerate di questo governo che, non ascoltando il parere di nessuno, tanto meno degli addetti ai lavor, i ha deciso un dimensionamento scolastico che penalizza le aree interne e il meridione. Ricordiamo che rispetto a questo dimensionamento scolastico la FLC CGIL Campania in sinergia con l’Assessorato della regione Campania, ha impugnato il provvedimento davanti al TAR. Purtroppo le cose non hanno avuto l’esito che noi speravamo, pertanto vigileremo sulla possibilità di soluzioni più vicine alle esigenze del territorio.

Si prospetta un nuovo concorso PNRR nel 2024 a fronte di graduatorie concorsuali ancora da scorrere all’interno di un sistema molto complicato di reclutamento inserito nel PNRR come riconosciuto recentemente dallo stesso Valditara. Secondo alcuni bisognerebbe assumere gli insegnanti che sono già in graduatoria perché si rischia tra qualche anno, quando andranno in pensione gli insegnanti nati tra gli anni 60 e 70, di non trovare insegnanti non solo al Nord come del resto già sta avvenendo, ma anche al Sud. Ci può fare il punto sulle assunzioni e le supplenze 24/25 in Campania?

Denunciamo da anni come Flc-Cgil l’incapacità del Ministero dell’Istruzione ad operare tutte le assunzioni previste, ostacolando la stabilizzazione e la continuità didattica, cruciali per migliorare l’efficacia pedagogico-didattica e la valorizzazione del personale. Quest’anno arriveremo a 250.000 supplenze, il 72% in più negli ultimi 7 anni, con l’aggravante della scelta di accantonare circa 20.000 posti per il prossimo concorso che penalizza migliaia di docenti idonei dei recenti concorsi, per cui abbiamo diffidato formalmente il Ministero ad assumere su tutti i posti disponibili”. “In Campania, seconda regione per numero di studenti e per rischio di abbandono scolastico, tra le più a rischio di cyberbullismo, con anche 4.400 pensionamenti, il più alto in Italia, ci sarà un ulteriore incremento delle supplenze aggravate dal fatto che, a causa dei ritardi dei concorsi in svolgimento, i docenti attualmente supplenti, nominati in ruolo fino al 31 dicembre 2024, dovranno raggiungere in gran parte una nuova sede, con grave danno alla continuità didattica.

Il prossimo anno ci saranno le elezioni per il rinnovo delle RSU, molti lamentano una RSU spesso molto dipendente dalla dirigenza scolastica, anzi in alcune scuole le liste per le elezioni RSU sarebbero formate dai DS che in ogni caso condizionerebbe il voto di docenti e ATA. Secondo lei ci sarebbe un modo diverso per misurare la rappresentatività sindacale ad esempio usando una lista nazionale in pratica il sistema di voto per il CSPI e non liste di docenti e ATA della scuola in cui si vota?

Per quanto riguarda l’elezione RSU la FLC CGIL ha sempre creduto nel ruolo della RSU che è la voce dei lavoratori in ogni singola scuola. Ci sono liste anche minori che si rivolgono ai DS per formulare le liste elettorali, a noi non riguarda la cosa. Ove dovesse accadere saranno comunque scelti dai lavoratori e dare il proprio voto è sempre un fatto positivo. Come FLC CGIL cerchiamo di scegliere colleghi rappresentativi e vicini ai lavoratori, questo è il nostro stile e lo manterremo anche per le prossime elezioni RSU.

Infine Segretario De Luca, sappiamo che la Flc Cgil sta raccogliendo le firme per un referendum abrogativo della Legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Premesso che in passato il governatore Vincenzo De Luca era stato promotore di una maggiore autonomia regionale, quali sarebbero i rischi per la scuola Campana se fosse realizzata l’autonomia differenziata?

Come FLC CGIL siamo orgogliosi di aver dato un contribuito importante per il raggiungimento delle 500.000 firme. Da sempre combattiamo la possibilità di avere 20 Istituzioni scolastiche diverse. Il divario già presente tra nord e sud aumenterà in modo esponenziale. Avremo una scuola di serie A e una di serie B. Ne pagheranno le conseguenze le famiglie degli studenti che avranno meno opportunità per formarsi e i lavoratori della scuola che nei territori con meno risorse avranno stipendi più bassi. Ma diciamolo chiaramente che come la Sanità pubblica l’intento è dare in mano ai privati, il “Sistema Scuola”.

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