Sul voto in condotta e altre punizioni: chissà che direbbe don Giovanni Bosco?
Torna il voto in condotta per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, i quali, se ottengono un punteggio pari o inferiore a cinque su 10 in condotta, non supereranno l’anno e dovranno ripeterlo anche se il loro livello scolastico è all’altezza. Gli studenti delle scuole superiori che ottengono solo sei in condotta dovranno fare un test di Educazione civica e i voti in condotta influenzeranno notevolmente anche l’esame di Stato.
Ma si introduce l’attività di cittadinanza solidale per chi viene sospeso e si prevedono multe per aggressioni al personale scolastico. Il ministro dell’istruzione, con l’approvazione della legge in parlamento, si ritiene soddisfatto, mentre incassa le congratulazioni del direttore dell’Ocse, con doppio compiacimento.
Tuttavia la domanda, oltre a quelle poste dalla stampa estera, rimane: il senso di responsabilità, che devono avere gli alunni, può dipendere dalle sanzioni disciplinari? E ancora: l’autorevolezza di chi educa, insegnando, si può