Ius scholae per dare la cittadinanza a 600mila alunni che parlano italiano e non conoscono la lingua ‘madre’: paradosso di una legge da cambiare
Cambiare la legge n. 91/1992 perchè “è superata e ha un impatto negativo sulla vita di centinaia di migliaia di bambine, bambini e adolescenti in Italia che, quotidianamente, si scontrano con barriere formali che impediscono loro di sognare e progettare concretamente il loro futuro”: serve una “riforma che metta al centro i diritti di tutti quei minori che nascono o crescono nel nostro Paese, ma che attualmente sono italiani di fatto e non di diritto“. A chiederlo è Save the Children che il 2 ottobre ha organizzato “Diritto e diritti di cittadinanza: quale spazio per i bambini e le bambine?“, un confronto tra società civile e mondo della politica sulla tematica.
Secondo Daniela Fatarella, direttrice generale di Save The Children, “dopo anni di tentativi per riportare il dibattito sulla cittadinanza al centro dell’agenda politica, che hanno visto impegnata anche la nostra Organizzazione, è arrivato il momento di