Il 12 ottobre i COBAS in piazza con i precari/e in difesa della scuola pubblica e per dire basta al precariato
C’è stato un tempo, anche se ormai non ce lo ricordiamo quasi più, in cui la scuola italiana non era accessibile a tutte/i. Parliamo di quel tempo in cui i diritti erano sconosciuti o, tutt’al più, confusi con privilegi e concessioni. Un tempo in cui il lavoro era considerato alla stregua di una merce e le persone valevano molto meno delle merci stesse. C’è stato poi, invece, un altro tempo in cui la scuola ha rappresentato il luogo dell’orizzontalità per eccellenza. La scuola era finalmente diventata un ambiente che offriva le stesse opportunità a tutte/i coloro che la frequentavano, e che, attraverso la mescolanza di persone con le più diverse e variegate estrazioni sociali, garantiva così non solo perfino al “figlio dell’operaio di diventare dottore”, ma anche di far incontrare dei mondi che, altrimenti, non l’avrebbero fatto mai. A partire dalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, le istituzioni
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