Carta docente/2. Il MEF ci guadagna e difende il tesoretto
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La Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, prevista dalla legge 107/2015 (Buona Scuola) per sostenere la formazione continua dei docenti e valorizzarne le competenze professionali, dell’importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico, non costituendo retribuzione accessoria né reddito imponibile, ha rappresentato, di fatto, una forma indiretta di integrazione salariale.
Per finanziare la Carta è autorizzata la spesa di euro 381.137 milioni annui a decorrere dall’anno 2015; uno stanziamento che corrisponde a 762.274 docenti di ruolo (381.137.000:500= 762.274).
La somma a bilancio di 381milioni e 137mila euro è rimasta invariata negli anni, ma i destinatari, cioè i docenti di ruolo, oltre ad essere stati sovrastimati fin dall’inizio (nel primo anno di pubblicazione sono risultati 733.645, anziché 762.274, come calcolati in sede di definizione della legge) sono
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