Parte la sperimentazione dell’IA a scopo didattico
Tecnologia e didattica. IA e PNI a confronto. Parte il progetto pilota di sperimentazione dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale a scopo didattico.
A partire dall’anno scolastico in corso, come annunciato dallo stesso Ministro Valditara, partirà un progetto pilota che impegnerà 15 classi, di 4 regioni italiane, nella sperimentazione dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale a scopo didattico. Il progetto segna l’ingresso di una tecnologia rivoluzionaria nel mondo della scuola, come fu sicuramente il PC nel secolo scorso. L’utilizzo dell’IA sembra però limitato, almeno per ora, al ruolo di assistente virtuale.
L’obiettivo principale è colmare il divario di apprendimento tra gli studenti, superare le difficoltà di ordine cognitivo o linguistico e valorizzare i talenti dei ragazzi e delle ragazze. Una didattica su misura o “di modello sartoriale”, per usare una locuzione dello stesso Ministro. La sperimentazione, comunque, non dovrebbe influenzare in modo significativo i contenuti didattici e l’organizzazione del sistema di istruzione.
Anche negli anni’80 fu presa inizialmente in esame l’ipotesi di un computer-tutor dello studente, in un sistema di istruzione programmata di modello statunitense. Prevalse poi la scelta, nelle scuole di indirizzo non specialistico, di un insegnamento dell’informatica con le sue trame concettuali e dell’uso delle nuove tecnologie per un rinnovamento dei contenuti e delle metodologie didattiche.
Nel Piano Nazionale Informatica, varato nel 1985 dal Ministro Franca Falcucci, con un considerevole sforzo organizzativo e finanziario, l’informatica fu inserita all’interno dei programmi di matematica e fisica; veniva così riconosciuto il suo valore formativo attraverso le basi della programmazione e la sua utilità nell’agevolare il problem-solving.
La sperimentazione, conclusasi
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