Tutor e orientatore: le continue incursioni del Ministro in materia contrattuale
Abbiamo già espresso più volte la nostra contrarietà all’introduzione delle figure del tutor e orientatore dal punto di vista professionale e dell’unicità della figura docente e confermiamo il nostro giudizio anche sul versante contrattuale. Contraddicendo gli impegni, innumerevoli volte sentiti da noi e proclamati dal Ministro in ogni sede di confronto sindacale e politico, il 15 ottobre 2024, durante l’incontro di informativa con il MIM abbiamo appreso che l’Amministrazione si accinge a regolare per decreto una materia, gli aspetti retributivi legati alle due figure, che le norme basilari regolatrici del rapporto di lavoro del Pubblico impiego (DLgs 165/2001) riservano al contratto.
Ciò è avvenuto una prima volta, quando il Ministro ha stabilito il range retributivo e il numero dei tutor e ciò avverrà di nuovo anche con la beffa della locuzione che recita “in attesa di regolazione contrattuale”. Senonché la regolazione contrattuale medesima è già avvenuta.
Infatti, il CCNL 2019-2021 ha già stabilito che ogni emolumento che va a beneficio del personale non è soggetto a norma ma alla trattativa contrattuale, nel caso specifico alla contrattazione integrativa nazionale e di scuola.
Vi è peraltro da eccepire anche sul fatto che il Ministro con questo suo continuo intervento volto a dettare al collegio dei docenti come organizzare i gruppi classe da assegnare alle figure deborda dai suoi compiti e sottrae autonomia agli Organi collegiali didattici. Una prassi che si farebbe bene a mettere da parte una volta per tutte.
E per finire, la questione delle
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