La fine della scuola superiore è un momento cruciale nella vita di ogni ragazzo e ragazza. Molti giovani si trovano a dover fare una scelta importante: proseguire gli studi o intraprendere un percorso alternativo, magari lavorativo. Se per alcuni l’università è una tappa naturale, per altri può sembrare un percorso meno allettante o, in alcuni casi, addirittura “spaventoso”.

Cosa succede quando un ragazzo sente di non voler continuare a studiare, ma ha paura di comunicarlo alla propria famiglia? Quali sono le ragioni dietro questa paura e quali scuse spesso si nascondono dietro a questa indecisione?

Una delle paure più comuni che i ragazzi provano è il timore di deludere i propri genitori o di sentirsi giudicati dalla società. Nella nostra cultura, l’università viene spesso vista come un passaggio necessario per garantire un futuro sicuro e di successo. Se un ragazzo esprime il desiderio di non proseguire gli studi, può temere di essere percepito come qualcuno senza ambizioni o che non vuole impegnarsi.

Molti ragazzi sentono una pressione esterna enorme, che li porta a evitare il confronto con i genitori. Non vogliono sentirsi dire frasi come “Stai sprecando una opportunità” o “Senza laurea oggi non fai più nulla”. Quest’ansia di non essere all’altezza delle aspettative spesso si traduce in una serie di scuse che permettono loro di posticipare la conversazione.

Le scuse più comuni per rimandare la decisione

Voglio prendermi un anno sabbatico

Una delle scuse più usate dai ragazzi è quella di voler prendersi del tempo per capire cosa fare realmente. Se da un lato un anno sabbatico può essere utile per chiarire le idee, dall’altro, in molti casi, si tratta solo di un modo per procrastinare una decisione difficile. Dietro questa richiesta può nascondersi il timore di ammettere che l’università non è la strada desiderata e la speranza che, nel frattempo, accada qualcosa che sblocchi la situazione.

Non so ancora cosa voglio fare e voglio fare la scelta giusta

L’incertezza è una parte normale della crescita, ma spesso i ragazzi usano questa giustificazione per evitare di affrontare il tema dell’università. La realtà è che potrebbero già sapere di non voler frequentare l’università, ma non sanno come esprimere questa scelta senza essere giudicati.

Andrò all’università l’anno prossimo perché devo prepararmi al test di ammissione

Un’altra scusa comune è rimandare semplicemente di un anno. Per prepararsi ai test di ammissione, la scusa più frequente. Questo dà al ragazzo l’illusione di avere più tempo, ma nella maggior parte dei casi è solo un modo per evitare lo scontro con la famiglia e con le proprie paure. Nel frattempo emerge il desiderio di iniziare a lavorare per sentirsi indipendenti e dimostrare una certa progettualità. Questo pretesto permette loro di dimostrare di essere responsabili, senza dover prendere una decisione definitiva.

Il ruolo della famiglia in questo processo è cruciale. Se i genitori comprendono le paure dei ragazzi e si mostrano aperti al dialogo, il peso della decisione può diventare più leggero.

Cosa possono fare le famiglie?

Ascoltare senza giudicare: Anche se per i genitori l’università può sembrare la scelta più sicura, è importante ascoltare le opinioni dei propri figli senza critiche. Spesso, i ragazzi hanno solo bisogno di sentirsi capiti e accettati per poter esprimere i propri dubbi.

Condividere eventuali alternative: Non tutti i percorsi di successo passano per l’università. Esistono molte altre opzioni, come gli ITS, l’apprendistato o l’avvio di una carriera lavorativa. Parlare e informarsi con loro di queste alternative può aiutare i ragazzi a sentirsi meno bloccati. Se un ragazzo esprime il desiderio di prendersi un anno sabbatico o di lavorare, può essere utile sostenerlo in queste esperienze. Potrebbero essere opportunità preziose per crescere e capire cosa vogliono davvero.

Evitare di imporre una scelta: Forzare un ragazzo a iscriversi all’università contro la sua volontà rischia di creare frustrazione e insoddisfazione. È importante che ogni giovane segua il proprio percorso, anche se questo può non essere conforme alle aspettative familiari.

Ogni giovane ha il proprio percorso di crescita e prendere una decisione importante come quella di proseguire o meno gli studi può essere difficile. È essenziale che le famiglie siano un supporto, piuttosto che una fonte di pressione. Accettare che non tutti vogliono o devono seguire lo stesso percorso universitario è fondamentale per permettere ai ragazzi di trovare la propria strada in modo consapevole e sereno.

Le paure di non voler deludere le aspettative e le scuse per rimandare la decisione fanno parte del processo di maturazione. Con il giusto sostegno, i ragazzi saranno in grado di fare una scelta che li rende felici e soddisfatti, indipendentemente dalla strada che sceglieranno di intraprendere.