Studenti fragili e violenti: tra cyberbullismo, botte ai prof e suicidi. Che fare?
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L’ultima settimana è stata fitta di eventi che hanno evidenziato la difficile fase attraversata dalla nostra scuola. Uno dopo l’altro si sono susseguiti episodi che hanno coinvolto studenti giovani e giovanissimi in atti di violenza, ultimo ed eclatante il suicidio dello studente quindicenne di Senigallia, vittima secondo i genitori (ma anche di alcuni studenti e amici) del bullismo di alcuni suoi compagni e coetanei. Vicenda sulla quale il ministro Valditara ha chiesto “approfondimenti” all’Usr delle Marche auspicando che “la Scuola sappia intercettare le fragilità dei giovani ed educare al rispetto” con l’aiuto in primo luogo degli insegnanti, il cui ruolo “non si limita alla trasmissione del sapere, ma si estende alla costruzione di rapporti basati sull’ascolto, l’accoglienza e il rispetto reciproco”, intervenendo peraltro “con ‘autorevole severità’ contro ogni forma di violenza, prepotenza e bullismo”. Valditara incontrerà i genitori di Leonardo Calcina.
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