Tagli alla scuola: Il Governo prevede la riduzione di oltre 5600 docenti dal 2025
La recente manovra finanziaria del governo ha suscitato grande preoccupazione nel settore dell’istruzione. A partire dall’anno scolastico 2025/2026, è previsto un taglio significativo di 5.660 posti nell’organico dell’autonomia e di 2.174 unità del personale ausiliario. Questa decisione, richiesta dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Gian Carlo Giorgetti, ha lasciato molti a bocca aperta.
La legge di Bilancio, presentata in Parlamento, ripristina il bonus di 500 euro per i docenti precari, ma molti vedono questa misura come un palliativo rispetto ai tagli previsti. Le organizzazioni sindacali e i dirigenti scolastici sono in allarme, sottolineando l’insostenibilità di queste riduzioni.
Secondo l’articolo 110 della manovra, le dotazioni organiche saranno ridotte a partire dal 2025/2026. Questo comporterà una revisione dei criteri per la definizione delle dotazioni del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, con una riduzione di 2.174 posti.
La reazione delle associazioni di categoria non si è fatta attendere. “DirigentiScuola” ha espresso il proprio disappunto, affermando che il governo non ha intenzione di investire nell’istruzione. Anche l’Associazione Nazionale Presidi, attraverso il suo presidente Antonello Giannelli, ha manifestato preoccupazione per la gestione delle segreterie scolastiche, sempre più complesse.
Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, ha definito i tagli “insostenibili”, ricordando che durante la pandemia il personale scolastico era aumentato di 80.000 unità. Ora, non solo non vengono prorogati i contratti scaduti, ma si dispone un ulteriore taglio dell’organico.
Gianna Fracassi, segretaria nazionale della Flc Cgil, ha proclamato uno sciopero per il 31 ottobre, criticando la mancanza di risorse aggiuntive per il contratto e il recupero del potere d’acquisto degli stipendi. Anche Giuseppe d’Aprile, segretario nazionale della Uil Scuola, ha espresso preoccupazione per la riduzione dei posti, sottolineando le problematiche delle scuole sovraffollate e la sicurezza degli alunni.
Antonio Scarpellino, Segretario Generale della FederIstruzione, ha aggiunto: “Questi tagli rappresentano un duro colpo per il sistema educativo italiano. Ridurre il numero di docenti e personale ausiliario in un momento in cui la scuola ha bisogno di più risorse è una scelta miope e dannosa. Il governo deve rivedere queste decisioni e investire seriamente nell’istruzione per garantire un futuro migliore ai nostri studenti.”
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