Quale orientamento?

Quale orientamento?

La sfida dei NEET all’orizzonte: come l’educazione scolastica può contrastare l’inattività giovanile

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Il fenomeno dei NEET in Italia è preoccupante, poiché il Paese presenta una delle percentuali più alte d’Europa, con oltre il 23% dei giovani tra i 15 e i 34 anni che non sono coinvolti in alcun percorso educativo o professionale. Questa situazione è influenzata da una combinazione di fattori sociali, economici e formativi. Il sistema scolastico, specialmente nel Sud, è spesso carente in orientamento adeguato, contribuendo così al disallineamento tra formazione e opportunità di lavoro.

Gli errori di orientamento scolastico giocano un ruolo chiave: molti giovani, privi di una guida professionale e di un percorso orientativo strutturato, effettuano scelte di studio inappropriate, finendo col perdere motivazione o abbandonando gli studi prima del diploma. Questo fenomeno è aggravato dalle condizioni economiche difficili e dalla mancanza di un efficace sistema di welfare, specialmente nelle regioni meridionali, dove i NEET sono particolarmente numerosi​.

Negli ultimi anni, però, alcune iniziative hanno cercato di migliorare questa situazione. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) mira a ridurre il fenomeno dei NEET attraverso politiche attive del lavoro e programmi di orientamento innovativi. A livello scolastico, sono stati introdotti moduli di orientamento di almeno 30 ore per aiutare gli studenti fin dal primo ciclo a comprendere meglio le proprie inclinazioni e le possibilità future. Queste ore includono laboratori pratici e attività di collegamento con il mondo del lavoro, favorendo la crescita di una consapevolezza formativa e professionale più solida​.

Affinché l’Italia possa competere a livello europeo e ridurre il divario di NEET, è cruciale continuare a investire in orientamento scolastico, includendo percorsi di consapevolezza, attività formative integrate e un rafforzamento delle collaborazioni con enti e imprese locali.

L’Orientamento Scolastico in Italia: Una Nuova Direzione

La riforma dell’orientamento scolastico in Italia, introdotta con le Linee Guida del 2023, è un’iniziativa strategica che mira a rafforzare l’integrazione tra scuola e mondo del lavoro, dall’istruzione secondaria di primo grado fino al termine delle superiori. Per le scuole secondarie di secondo grado, sono previsti moduli di orientamento di almeno 30 ore annuali, organizzati in modo flessibile e integrati con i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). Nelle classi terze, quarte e quinte, questo orientamento si estende ulteriormente, includendo interazioni con l’istruzione terziaria e attività promosse dagli ITS Academy, con l’obiettivo di guidare gli studenti verso scelte consapevoli sia nel proseguimento degli studi sia nell’avvio della carriera professionale.

Un’altra innovazione fondamentale è l’introduzione di figure specializzate, come i tutor e i docenti orientatori, che collaborano per accompagnare gli studenti nel percorso educativo e nella transizione scuola-lavoro. Questi tutor, infatti, raccolgono dati dalle realtà economiche locali e dai centri per l’impiego, fornendo alle famiglie informazioni sulle opportunità formative e professionali disponibili a livello territoriale. Le scuole collaborano anche con istituzioni locali per promuovere campus e laboratori pratici, che aiutano gli studenti a sviluppare una visione integrata delle proprie competenze e aspirazioni professionali​.

Inoltre, la piattaforma digitale unica per l’orientamento centralizza le informazioni necessarie per una scelta informata, includendo dati sulle offerte formative degli Atenei e degli ITS, le tendenze occupazionali e l’accesso all’E-portfolio, uno strumento che permette agli studenti di monitorare il proprio percorso e riflettere sulle esperienze formative. In sintesi, la riforma è progettata per facilitare un orientamento continuo e personalizzato, sostenendo gli studenti non solo nella scelta della scuola secondaria di secondo grado, ma anche nella costruzione di un progetto professionale consapevole e realistico​.

Questa struttura integrata di orientamento scolastico che inizia già dal primo ciclo mira a colmare il divario tra formazione e occupazione, in particolare per ridurre il numero di NEET, giovani che non lavorano né studiano.

 

 

Le Cause dei NEET: Il Ruolo dell’Orientamento

Il fenomeno dei NEET è complesso e deriva da vari fattori: oltre alla mancanza di una guida educativa adeguata, influiscono anche le condizioni economiche, il tessuto familiare e le aspettative culturali. Tuttavia, uno degli aspetti più determinanti è proprio la mancanza di un orientamento scolastico efficace. Gli studenti che abbandonano precocemente la scuola o che scelgono indirizzi poco adeguati alle loro reali attitudini spesso si trovano a vivere un periodo di inattività o disoccupazione, poiché non dispongono delle competenze richieste dal mercato del lavoro moderno​.

Gli studenti delle scuole, che iniziano a formarsi un’idea sul loro futuro formativo e professionale, beneficiano dell’orientamento per comprendere meglio le proprie inclinazioni e scoprire settori d’interesse che possono appassionarli e motivarli. La funzione orientativa, se gestita con consapevolezza e risorse adeguate, può ridurre le scelte impulsive o dettate dall’incertezza e favorire percorsi di successo.

L’E-portfolio: Un Nuovo Strumento di Consapevolezza

L’E-portfolio introdotto nelle scuole italiane rappresenta un cambiamento significativo nell’approccio all’orientamento scolastico, con l’obiettivo di offrire agli studenti uno strumento personalizzato e continuo per riflettere sulle loro competenze e scegliere consapevolmente il proprio percorso formativo e professionale. Strutturato in diverse sezioni, l’E-portfolio include il “Percorso di studi,” che documenta le esperienze scolastiche, lo “Sviluppo delle competenze,” che tiene traccia delle abilità acquisite, e l’“Autovalutazione,” dove lo studente può riflettere criticamente sul proprio percorso. Una sezione specifica, chiamata “Capolavoro,” consente inoltre agli studenti di selezionare e presentare un prodotto o un’esperienza significativa ogni anno, come riflesso delle competenze acquisite e delle proprie inclinazioni personali.

L’E-portfolio viene compilato sotto la guida di un tutor, una figura di riferimento per l’orientamento, che non solo supporta l’organizzazione e la riflessione, ma anche il coinvolgimento della famiglia nel processo di scelta educativa e lavorativa. Questo approccio mira a rendere il percorso scolastico uno strumento attivo di orientamento e crescita personale, incentivando l’autovalutazione e l’autonomia degli studenti. Il tutor facilita, quindi, un percorso di autoscoperta che contribuisce a migliorare l’autoefficacia, le capacità decisionali e il senso di responsabilità nei confronti del futuro​.

A livello operativo, l’E-portfolio è accessibile tramite la piattaforma digitale Unica, sviluppata dal Ministero, che integra strumenti per monitorare e registrare i progressi in modo chiaro e continuo. Questo sistema permette agli studenti di documentare esperienze significative sia scolastiche che extrascolastiche, come le attività del PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), e di ottenere una visione unitaria delle proprie competenze. Tale innovazione non solo è strategica per l’orientamento alla scuola secondaria superiore e al lavoro, ma risulta anche utile per il passaggio all’istruzione terziaria, contribuendo a ridurre il fenomeno dei NEET (Not in Education, Employment, or Training) attraverso una preparazione più strutturata e consapevole​.

Docenti Orientatori e Tutor: Figure Chiave per l’Integrazione Scuola-Lavoro

Una delle riforme più significative è l’introduzione della figura del “docente orientatore”, incaricato di coordinare le attività di orientamento all’interno della scuola e di favorire la comunicazione con le famiglie e le istituzioni locali. Questa figura, insieme al tutor, svolge un ruolo cruciale nel creare un percorso personalizzato per ciascun studente, contribuendo a sviluppare una consapevolezza delle opportunità e a stimolare il senso di responsabilità​.

Come l’Orientamento Può Contrastare l’Inattività Giovanile

Uno degli scopi principali dell’orientamento è evitare che i giovani diventino NEET. Attraverso una formazione mirata, che aiuti gli studenti a comprendere il mercato del lavoro e le proprie attitudini, le scuole possono contribuire a costruire una generazione di cittadini più attivi e motivati. Gli incontri con le aziende, i progetti di apprendimento pratico e i laboratori con professionisti permettono agli studenti di conoscere meglio le possibili carriere e di sperimentare le competenze richieste nei diversi settori​.

Questi percorsi sono cruciali per fornire agli studenti informazioni aggiornate e realistiche sulle opzioni disponibili, rendendo meno probabili scelte basate su stereotipi o su percezioni errate. I moduli di orientamento, inoltre, favoriscono un contatto diretto con il mondo del lavoro, che contribuisce ad abbattere la barriera tra il mondo scolastico e la realtà professionale.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) supporta l’orientamento scolastico come elemento essenziale per il miglioramento delle competenze e della qualità della formazione in Italia. Questo piano mira a investire in iniziative che rafforzino l’orientamento attraverso attività didattiche avanzate, utilizzo di tecnologie e nuove risorse, che permettano alle scuole di ampliare la loro offerta formativa e di integrarsi meglio con il tessuto territoriale​.

Le Sfide Rimanenti: Come Migliorare l’Orientamento

Nonostante le novità introdotte, rimangono sfide importanti. Le risorse economiche e il personale dedicato all’orientamento sono spesso insufficienti per garantire un’efficacia diffusa, soprattutto nel primo ciclo e nelle aree svantaggiate. Inoltre, è necessario un miglioramento della formazione dei docenti orientatori e dei tutor, affinché possano operare con competenza e sicurezza, guidando gli studenti nel loro percorso di crescita.

Un’altra sfida importante riguarda la necessità di una maggiore integrazione tra scuole e mondo del lavoro. Per rendere l’orientamento davvero utile, è essenziale che le scuole possano stabilire partnership con aziende, università e enti di formazione, offrendo agli studenti esperienze dirette e concrete che permettano loro di comprendere meglio le aspettative del mondo professionale.

Conclusione: Un Orientamento come Strumento di Inclusione e Crescita

L’orientamento scolastico, se ben strutturato e supportato, può rappresentare un potente antidoto contro il fenomeno dei NEET, aiutando gli studenti a costruire una visione solida del proprio futuro. Con un’attenzione mirata alle competenze e ai bisogni individuali, questo approccio contribuisce a formare cittadini attivi e consapevoli, capaci di affrontare le sfide del mondo moderno con fiducia e competenza.

L’investimento in un orientamento efficace, integrato con il mondo del lavoro e le risorse digitali, è la chiave per ridurre il divario tra educazione e occupazione, trasformando l’inattività giovanile in partecipazione attiva.

 

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