La FLC CGIL conferma la contrarietà alla sperimentazione della filiera tecnologico-professionale
Il 19 novembre 2024 si è tenuto l’incontro di informativa sindacale sullo schema di Decreto ministeriale attuativo art. 25 bis, comma 2, DL 144/2024 – sperimentazione 4+2 per l’anno scolastico 2025-2026. A seguito dell’entrata in vigore della Legge 121 dell’8 agosto 2024 di “Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale”, si rende necessario aggiornare e rinnovare il DM 240/2023 che aveva previsto l’avvio della sperimentazione della filiera nello scorso anno scolastico. Ha introdotto l’incontro il Direttore generale Maurizio Adamo Chiappa, nominato di recente alla guida della neoistituita Direzione generale per l’istruzione tecnica e professionale e per la formazione tecnica superiore, che ha puntualizzato la finalità della sperimentazione come percorso che conduce a modifiche ordinamentali. Si tratta di costituire una quinta gamba, un aumento del sistema di istruzione, una filiera formativa finalizzata al percorso del 4+2 ovvero la possibilità di conseguire un titolo terziario non universitario, anche con lo scopo di utilizzare percorsi diversi per studenti con inclinazioni diverse. Infine, è stato comunicato che il ministero sta predisponendo un monitoraggio della sperimentazione in collaborazione con INDIRE.
L’impianto complessivo conferma la già denunciata torsione in senso lavoristico della riforma della Filiera. Si ribadisce la necessità di “soddisfare i bisogni formativi del sistema delle imprese”, mentre l’autonomia scolastica appare più strumentalizzata ai fini della flessibilità, che valorizzata nel senso della progettualità didattica e di ricerca. L’obiettivo è la formazione di professionalità funzionali alle aziende e sempre con lo sguardo rivolto ai PCTO e all’inserimento lavorativo, tralasciando la funzione formativa
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