Sulla lettura come punizione
Agli studenti sospesi dalle lezioni e costretti a svolgere lavori socialmente utili a scuola, è stata imposta anche una serie di letture. Sulla vicenda anche il parere dell’A.I..
Letture imposte Image Creator
Su Il fatto quotidiano del 30 ottobre 2024 un articolo di Alex Corlazzoli dà notizia della prescrizione di alcune letture a due studenti liceali, giudicati colpevoli di avere scattato in aula una foto col saluto fascista, divulgata poi in ambiente virtuale. Agli studenti, sospesi per dieci giorni dalle lezioni e costretti a svolgere lavori socialmente utili a scuola, è stata imposta anche una serie di letture, fra le quali Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino, Il garofano rosso di Elio Vittorini, La ragazza di Bube di Carlo Cassola. Stando a quanto riporta la stampa, è stata la Dirigente scolastica del Liceo a dichiarare:
“Avremmo potuto optare per una punizione più dura […] Le letture sono un gesto educativo […]”
Considerando che le dichiarazioni dirigenziali sono estrapolate da un contesto, ammettiamo pure che la serie di letture sia stata non imposta, come abbiamo scritto sopra, ma soltanto suggerita con un “gesto educativo”; tuttavia, si può dire che il semplice suggerimento rientri pur sempre nella sanzione di una sospensione temporanea dalle lezioni e della partecipazione a lavori socialmente utili. Resta il fatto che l’imposizione di leggere quei romanzi e quant’altro non comporta necessariamente una libera adesione degli studenti puniti. A questo punto abbiamo interpellato l’Intelligenza Artificiale con la seguente domanda:
Si può definire “punizione” costringere studenti che