La democrazia inconsistente
Da molto tempo ho l’impressione che le democrazie occidentali abbiano in sé tanti difetti, contraddizioni e degrado morale e materiale da far riflettere sul fatto che questa sia l’unica forma di governo possibile, come sembra scontato nel pensiero comune di oggi. Dietro l’esempio funesto degli USA, anche in Europa ormai il denaro è diventato l’unica divinità che venga veramente adorata, la violenza dilaga in ogni sua forma, i sistemi educativi non riescono più ad arginare l’ondata di volgarità e di ignoranza che investe ormai ogni aspetto della vita pubblica e privata. I valori civili e morali di un tempo (la patria, la famiglia) sono un lontano ricordo, il vizio e la perversione si diffondono in modo incontenibile, la ricchezza materiale è l’unico obiettivo di tante persone, che per essa sono disposte a fare violenza agli altri o a perdere totalmente la propria dignità (v. le tante ragazze che si prostituiscono sui social per potersi comprare le scarpe griffate o il cellulare all’ultima moda).
Il problema centrale è che molte persone identificano la democrazia, che di per sé sarebbe un sistema di regole al quale adeguarsi, con la più sfrenata libertà di dire e di fare ciò che vogliono, favoriti in ciò da un sistema debole e miope che lascia passare senza intervenire anche azioni delittuose o reati camuffati sotto l’egida della libertà di espressione. Faccio un esempio: di recente due autorevoli esponenti della sinistra, Maurizio Landini e Nicola Fratoianni, hanno usato espressioni eversive che nessun sistema politico dovrebbe tollerare: il primo ha evocato la “rivolta sociale”, esaltando quindi la violenza di chi pensa che con le armi e le bombe si possano ottenere diritti e pace sociale; il secondo, accodandosi alla kompagna Salis pluripregiudicata, ha affermato tra l’altro che occupare le case altrui non è reato. Ora, in un sistema politico che si rispetti, questi signori avrebbero dovuto rispondere penalmente delle loro affermazioni, anche perché occupano posti socialmente importanti e sono seguiti da molte persone che, nel loro delirio sanguinario, potrebbero anche passare dalle parole ai fatti. Confondere la libertà di espressione con quella di insulto e di istigazione a delinquere non dovrebbe essere permesso.
Ma non basta: dobbiamo assistere a cortei dove dei delinquenti si permettono di aggredire le forze dell’ordine senza che queste possano reagire; vediamo il degrado e la delinquenza (al 90% provocata da immigrati irregolari) che affligge le nostre città, e nessuno fa nulla per contrastarla; ogni giorno si verificano episodi di violenza, aggressioni, rapine, omicidi e tutto ormai è diventato quasi normale, non fa più neanche notizia, se non nei casi più efferati. Gli esponenti della sinistra altro non sanno fare che insultare e attaccare un governo legittimamente eletto, mentre sono loro con il loro buonismo ed il loro garantismo che, dal “mitico ’68” in poi, sono i maggiori responsabili di questo degrado.
Purtroppo però anche il governo di centro-destra si è rivelato un’enorme delusione per chi, come il sottoscritto, lo ha sostenuto e votato con convinzione. Sul piano della politica estera abbiamo dovuto assistere ad una vergognosa sottomissione del nostro Paese agli americani e alla falsa Europa di Bruxelles, che ci ha in pratica tolto la nostra indipendenza e persino la nostra identità: oggi non si fa nulla se i magnati americani ed europei non ce lo permettono, anche la nostra produzione agricola è rigorosamente controllata, si gettano al macero i favolosi limoni di Sorrento per prendere quelli marocchini perché così ci ordina Bruxelles. Siamo talmente soggetti agli stranieri da dover persino spendere tanto denaro per mandare armi al burattino di Kiev manovrato dagli americani, facendoci coinvolgere in una guerra di cui non conosciamo le vere ragioni e che non ci riguarda affatto.
Anche dal punto di vista della politica interna siamo di fronte ad un fallimento totale, a parte i risultati economici che il governo Meloni ha ottenuto. Questo è forse l’unico elemento positivo, perché su altri fronti la situazione è disastrosa: continuano ad arrivare immigrati clandestini che sporcano, aggrediscono, stuprano, commettono reati di ogni genere e la fanno franca quasi sempre; le cosiddette “baby gang” rendono insicura la vita delle città, tanto che molti cittadini italiani non possono più neppure uscire di casa, specie alla sera; delinquenti che usano la violenza nei cortei e nelle manifestazioni, spadroneggiano e mettono a ferro e fuoco le città senza che nessuno si decida ad affrontarli con i giusti mezzi. Le promesse sulla sicurezza fatte prima delle elezioni sono cadute nel vuoto, pare anzi che la situazione sia peggiorata rispetto agli anni precedenti. E’ vero che i partiti di opposizione mettono ostacoli di ogni genere al governo, criticando tutto con livore e malevolenza senza saper fare alcuna proposta concreta e realizzabile; è vero anche che una certa magistratura sta combattendo contro l’esecutivo anziché collaborare con esso in un’armonica suddivisione dei poteri. Ma tutto ciò non giustifica la debolezza di un governo voluto dalla maggioranza degli italiani. Forse hanno paura di ricevere i soliti insulti di deriva autoritaria, di fascismo ecc., tutte idiozie che esistono solo nella mente degli (ex) comunisti che hanno bisogno di un nemico per far sopravvivere la loro spaventosa ideologia? Li lascino perdere, gridino pure quel che vogliono: un governo deve agire per il bene dei cittadini, non per paura di Fratoianni, di Landini di Schlein ed altri compagni di merende.
Cosa mi sarei aspettato, io e tanti altri, da questo governo? Che senza tradire la Costituzione mettesse in atto i suoi poteri, prima di tutto arrestando e tenendo in galera per molto tempo senza sconti e comodità tutti i criminali, anche minorenni, per far loro comprendere che democrazia non significa libertà di delinquere. Le carceri sono sovraffollate? Si costruiscano altre carceri e centri di detenzione, non si mandino in libertà i criminali. Mi sarei aspettato che gli immigrati irregolari fossero respinti, come fanno alcuni civilissimi paesi europei come la Spagna, che non è certo governata dalla destra. Mi sarei aspettato che nei cortei, quando qualcuno comincia a far violenza, le forze dell’ordine fossero autorizzate a reagire, anche usando le armi se necessario. Non c’è modo di far ragionare i violenti se non ricambiandoli con la stessa moneta, e soltanto il pugno duro può ottenere quei risultati che le preghiere, i dibattiti televisivi e le fiaccolate non ottengono. Ci sarà lo stato di polizia? Meglio quello che il caos e l’insicurezza in cui tutti noi siamo costretti a vivere.
I pedagogisti e i sociologi di sinistra di origine sessantottina continuano a dire che le maniere forti non servono, che occorre l’educazione. Ma l’educazione richiede molti anni, e poi non è sempre efficace in soggetti che conoscono solo il linguaggio della violenza. Per fermare chi sta per spararti c’è un solo modo: sparargli prima che lo faccia lui.
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