Noemi: “I genitori si comportano da amici e sono i ragazzi a fare gli adulti. Relazioni tossiche? Se ne dovrebbe parlare sui social”

Wikimedia Commons

La cantante Noemi, al secolo Veronica Scopelliti, classe 1982, ha rilasciato una lunga intervista a Vanity Fair in cui ha parlato di vari temi, alcuni dei quali relativi all’educazione, agli adolescenti e al loro rapporto con i genitori.

“Gli adolescenti crescono alla velocità della luce, spesso perché hanno genitori che si comportano da amici e allora sono i ragazzi a dover fare gli adulti. Sono impauriti, fragili, stanchi, ma vibrano per le cause giuste”, queste le sue parole.

Noemi e l’adolescenza “leopardiana”

Ed ecco poi un aneddoto sulla sua adolescenza: “La mia adolescenza la definirei ‘leopardiana’. Ero timida, insicura, chiusa, e per questo non riuscivo ad avere amici. Me ne stavo sempre per i ca**i miei, ma non in maniera cool alla Vasco Rossi. In compenso, leggevo tanto, suonavo il pianoforte e la chitarra, ascoltavo molta musica”.

Noemi ha anche parlato di violenza di genere e di relazioni

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Noemi: “I genitori si comportano da amici e sono i ragazzi a fare gli adulti. Relazioni tossiche? Se ne dovrebbe parlare sui social”

Wikimedia Commons

La cantante Noemi, al secolo Veronica Scopelliti, classe 1982, ha rilasciato una lunga intervista a Vanity Fair in cui ha parlato di vari temi, alcuni dei quali relativi all’educazione, agli adolescenti e al loro rapporto con i genitori.

“Gli adolescenti crescono alla velocità della luce, spesso perché hanno genitori che si comportano da amici e allora sono i ragazzi a dover fare gli adulti. Sono impauriti, fragili, stanchi, ma vibrano per le cause giuste”, queste le sue parole.

Noemi e l’adolescenza “leopardiana”

Ed ecco poi un aneddoto sulla sua adolescenza: “La mia adolescenza la definirei ‘leopardiana’. Ero timida, insicura, chiusa, e per questo non riuscivo ad avere amici. Me ne stavo sempre per i ca**i miei, ma non in maniera cool alla Vasco Rossi. In compenso, leggevo tanto, suonavo il pianoforte e la chitarra, ascoltavo molta musica”.

Noemi ha anche parlato di violenza di genere e di relazioni tossiche: “Oggi si parla tanto di queste relazioni malate in tv, nei film, ma non abbastanza sui social, che è il modo più facile di raggiungere i più giovani, è un argomento che l’algoritmo non premia”.

“Da piccola è capito che venissi un po’ bullizzata, però quando chiudevo la porta di casa mia stavo al sicuro. Oggi non è così. Oggi è tutto più inquietante”, ha concluso.

Violenza sulle donne, parlarne a scuola è fondamentale?

C’è invece chi crede che bisognerebbe parlare di questi temi a scuola. Ad esempio il padre di Giulia Cecchettin, Gino, che ha creato la Fondazione in onore della figlia vittima di femminicidio: “Abbiamo costituito una fondazione per sensibilizzare e aiutare chi già opera sul territorio per sostenere le donne vittime di violenza” convinti che il cuore del progetto siano le scuole, dove gli studenti vanno sensibilizzati per comprendere e captare quando un rapporto diventa a rischio per la propria incolumità”, queste le sue parole di qualche mese fa.

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