Aldo Mucci (SGS) : “dispersione scolastica, mandare i figli a scuola? non è indispensabile, meglio farli lavorare”
La dispersione scolastica nel Sud Italia è una realtà drammatica che richiede interventi urgenti e mirati. Basta fare un giro nei quartieri più poveri delle città come Catania e Palermo per comprendere che i cosiddetti “ascensori sociali” sono fermi, in alto mare. La dispersione scolastica domina la scena, aggravata dalla mancanza di infrastrutture nelle scuole, come mense e palestre, che rendono difficile offrire un’educazione di qualità.
La situazione nelle scuole del sud
“In molti quartieri della nostra Sicilia, da sempre poveri di lavoro, andare a scuola non rientra tra i bisogni primari. Se ne può fare a meno. I bisogni sono altri,” afferma Aldo Mucci, dirigente SGS scuola. La mancanza di infrastrutture adeguate e le difficoltà economiche delle famiglie contribuiscono a rendere l’istruzione una priorità secondaria.
Interventi necessari
“In quei quartieri bisogna rimboccarsi le maniche, scendere nelle strade, cercare il dialogo con le famiglie. Bisogna partire da ogni singolo ragazzo e ragazza e dalla sua famiglia. Bisogna innanzitutto guadagnarsi la fiducia dei genitori,” continua Mucci. È fondamentale attivare uno spirito di squadra, coinvolgendo docenti, personale amministrativo e collaboratori scolastici per creare un ambiente favorevole all’educazione.
Il ruolo della famiglia e della comunità
Come affermava Maria Montessori: “Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente.” Questo significa prestare attenzione sia alla famiglia e all’educazione genitoriale, sia alla dimensione sociale e territoriale coinvolta nella formazione dei ragazzi. “È un sacrosanto dovere di tutti noi garantire che la scuola ridiventi un ascensore sociale, il cuore pulsante della nostra Nazione, riaffermando il suo ruolo fondamentale nella vita di ogni ragazzo e di ogni ragazza,” sottolinea Mucci.
Proposte per il futuro
Mucci propone l’istituzione di un fondo speciale di Agenda Sud per le scuole in situazioni di disagio sociale. “Occorre un fondo speciale di Agenda Sud – attualmente ferma – per le scuole in situazioni di disagio sociale. Uno strumento non solo economico ma altamente sociale che consentirebbe, ai figli di questa nostra terra bella, fragile, assuefatta e granitica, di andare serenamente a scuola,” dichiara.
La dispersione scolastica al Sud Italia è un problema complesso che richiede un approccio integrato e collaborativo. È necessario intervenire con urgenza per garantire che ogni ragazzo e ragazza abbia accesso a un’educazione di qualità, trasformando la scuola in un vero e proprio ascensore sociale.