America

AMERICA EDUCANDA DELLA LEGALITA’

di Vincenzo Andraous

C’è sempre parsimonia di rumori molesti quando l’incoerenza appartiene a chi fino a ieri teneva in capo la corona di fiori freschi dell’inossidabile onestà intellettuale. 

Significanza rispettosa delle regole nella vita sociale, i valori della democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza.

Educare tirare fuori il meglio per la residenza quotidiana alla legalità significa 

elaborare e diffondere la cultura dei valori civili, consente l’acquisizione di una nozione più profonda dei diritti di cittadinanza, partendo dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità. Essa aiuta a comprendere come l’organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche, sviluppa la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza non possano considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette”. 

Ecco, il punto sta proprio qui, tra il dire e il fare come sempre c’è di mezzo il mare, il più delle volte quel mare è solamente una cartolina illustrata venduta al miglior offerente. 

La politica è un punto dolente per sua esplicita ammissione, gli uomini al vertice, quelli a metà, gli altri alla base della piramide, sono a disagio nell’agire comune per programmare minimi obiettivi, per cui diventa miraggio la pratica condivisanell’impegno di una buona vita.

Il Presidente fino a ieri integerrimo alfiere della legalità e della giustizia, improvvisamente deraglia dai propri convincimenti.

Poco tempo è trascorso quando senza alcuna esitazione puntava il dito sul suo rivale, definendolo inqualificabile, inaccettabile, improponibile.

Oggi invece che c’è sulla graticola il proprio figlio, ci sono le attenuanti generiche prevalenti alle aggravanti a farla da padrone, nella più grande democrazia del mondo ecco la grazia a mettere a posto il diverbio politico, la conciliabilità con le leggi dello Stato, la stessa autorevolezza degli uomini e della loro storia. 

Una sorta di democratico rinculare soprassedendo alle sacralità ridotte a comparsate maleodoranti. Non se ne parla molto di questo potere pesato malamente al kilo, un passo indietro dall’assuefazione a giudicare chi vince e chi perde, chi starà ai piani alti e chi invece nei sottoscala. 

Forse c’è ancora spazio sufficiente per credere in qualcosa di autentico, non mercificabile, un valore che dia ancora senso alle persone, alle cose, persino alle Istituzioni: il rispetto come prima forma educativa dell’umanità.

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