Tredicesime più leggere per i lavoratori della scuola, ma è conseguenza del “pacco” di Natale dell’anno scorso
Quest’anno le tredicesime per docenti e personale Ata saranno molto meno sostanziose rispetto all’anno scorso. Ciò è la conseguenza innanzitutto dell’operazione messa in campo a dicembre del 2023 dal Governo Meloni che non a caso denunciammo come il “pacco” di Natale.
Infatti, lo scorso Natale tutto il personale della scuola beneficiò di un emolumento di circa 1.000 euro medi aggiuntivi rispetto al normale stipendio e alla tredicesima spettante. Di fatto una “dazione” che intercettò le esigenze della categoria stante le gravi ristrettezze economiche in cui versa e le accresciute necessità di spesa specie durante le festività.
Non si trattò, però, né di un regalo né di un atto di generosità da parte del Governo ma di una mera anticipazione a valere sul 2024 degli aumenti comunque spettanti al personale per il rinnovo contrattuale 2022/24. In pratica soldi comunque dovuti ai lavoratori ma erogati tutt’insieme e unilateralmente dal Governo per far colpo sulla categoria. Di fatto un’operazione propagandistica promossa dal Governo che ora si rivela chiaramente per ciò che fu, ovvero un “pacco” di Natale.
Questo dicembre, infatti, non solo questa operazione non è ripetibile, non solo i lavoratori non riceveranno alcun beneficio economico, ma non si vedranno corrisposte neanche le restanti somme spettanti per il rinnovo contrattuale poiché le trattative non sono state neanche avviate nonostante il CCNL sia scaduto da tre anni.
Senza contare che con le attuali risorse stanziate dal Governo in legge di bilancio per il rinnovo contrattuale gli stipendi verrebbero
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