La prima della Scala
Ho assistito la sera del 7 dicembre, come tanti altri italiani, alla serata inaugurale del teatro alla Scala di Milano, che ha iniziato la stagione lirica con “La forza del destino”, capolavoro di Verdi in cui si intrecciano tante eterne componenti della vita umana: l’amore e l’odio, la vendetta e il perdono, lo spirito e la carne… e tante altre cose.
Debbo dire che questo allestimento mi è piaciuto moltissimo e mi ha entusiasmato, non solo per l’assoluta professionalità dell’orchestra, del suo direttore e dei cantanti, ma anche per la splendida scenografia e per la collocazione temporale dell’opera; il regista ne ha infatti giustamente mantenuto l’ambientazione originale, senza stupide attualizzazioni come quelle che spesso ci troviamo a vedere da parte di registi “progressisti” che rappresentano eroi dei secoli passati mentre salgono sulle automobili o usano il cellulare. Un orrore che non si dovrebbe permettere, perché ogni manifestazione dell’arte va collocata nel suo tempo.
Tra i cantanti è stata veramente superlativa Anna Netrebko, certamente la più grande soprano del mondo e superiore anche, secondo me, a certi miti del passato come la Callas. Peccato che alcuni imbecilli l’abbiano fischiata, in mezzo a un trionfo di applausi, solo perché è russa: è gente indegna che non sa separare l’arte dalla politica, della quale oltretutto non s’intende nemmeno.
Non descrivo l’opera e la grandissima arte che ci sta dietro, in confronto alla quale fa davvero ridere l’appellativo di “artista” usato oggi per chi scrive canzonette o tormentoni estivi: purtroppo la nostra è un’epoca dove la barbarie e l’ignoranza trionfano, e questo scadimento del concetto di arte ne è una delle conseguenze.
Due altre cose mi hanno rattristato. La prima è che mancassero alcune nostre autorità che hanno preferito recarsi altrove: erano assenti infatti sia la presidente del Consiglio Meloni che il presidente Mattarella, impegnati a Parigi per l’inaugurazione della basilica di Notre-Dame: hanno sbagliato grossolanamente, a mio parere, perché una nostra grande manifestazione culturale come l’apertura della Scala avrebbe dovuto avere la precedenza rispetto a una cerimonia straniera, della quale è giusto che se ne occupi Macron e non il presidente della Repubblica Italiana. Ma tant’è, ormai il nostro servilismo nei confronti dell’Europa e dell’America emerge in tutta la sua grandezza, anche in questi particolari.
Un’altra cosa che mi ha disgustato è la manifestazione dei criminali dei centri sociali contro l’evento della Scala ma soprattutto contro il governo. Costoro non perdono occasione per manifestare la loro inciviltà e bassezza morale e culturale. In quel letame che hanno buttato nelle strade io ce li avrei rituffati a testa in giù, dato che quella sostanza è la più confacente alla loro ideologia e alla loro intelligenza.
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