“Rispetto” è la parola dell’anno, ma manca nelle aule: docenti sempre più vittime di aggressioni
È “rispetto” la parola dell’anno per il 2024 secondo la Treccani, un termine definito come “sentimento e atteggiamento di stima, attenzione e riguardo verso una persona, un’istituzione o una cultura”. Una scelta carica di speranza, ma che, alla luce dei fatti, stride con la realtà delle scuole italiane, dove episodi di aggressioni fisiche e verbali nei confronti dei docenti continuano ad aumentare.
Un problema allarmante: la violenza contro i docenti
Negli ultimi anni, il rispetto nei confronti del personale scolastico sembra essersi eroso. Aggressioni da parte di studenti e, spesso, anche dei genitori, non sono più casi isolati. Secondo un recente sondaggio condotto dalla Tecnica della Scuola, oltre la metà degli insegnanti ritiene che le misure introdotte, come il voto di condotta o le sanzioni economiche, non saranno sufficienti a frenare violenza e bullismo.
Episodi sempre più frequenti di insulti, minacce e persino violenze fisiche testimoniano un degrado delle relazioni
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