Scuole chiuse o accorpate per pochi iscritti, l’Emilia-Romagna si ribella: Roma ha sbagliato i conti
Sull’accorpamento e cancellazione delle scuole con sempre meno iscritti, il cosiddetto dimensionamento, si sta creando una situazione di tensione tra alcune Regioni e il ministero dell’Istruzione e del Merito: lo “strappo” maggiore arriva dall’Emilia-Romagna, dove la giunta regionale ha deciso di non procedere con i tagli e accorpamenti che l’amministrazione centrale gli aveva imposto a seguito della sparizione, a seguito della denatalità, di circa 10 mila di iscritti.
Il ‘no’ della Regione è stato giustificato dal fatto che i tagli ravvisati dal dicastero di Viale Trastevere sarebbero stati “basati su conteggi da parte del ministero dell’Istruzione che non corrispondono ai numeri reali di studentesse e studenti attualmente frequentanti gli istituti emiliano-romagnoli”.
La nuova Giunta regionale ha quindi scelto, in via cautelativa, di sospendere qualsiasi accorpamento delle autonomie scolastiche: lunedì prossimo, scrive l’Ansa, formalizzerà le proprie motivazioni.
“La riduzione delle autonomie scolastiche voluta dal Governo – si legge
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