Aggressione a Brescia, docente picchiato per aver criticato Mussolini. Valditara: “I valori democratici non si discutono”
Un grave episodio di violenza ha scosso la città di Brescia. Un insegnante di scuola superiore è stato aggredito da un gruppo di giovani dopo aver espresso un parere critico su Benito Mussolini e il fascismo.
L’aggressione, avvenuta nella notte tra il 27 e il 28 dicembre, è nata da una domanda provocatoria di uno dei ragazzi sul “Duce”. La risposta pacifica e argomentata del docente, basata su una ricostruzione storica dei crimini del regime, ha innescato la violenta reazione del giovane, che lo ha colpito con numerosi pugni al volto.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è intervenuto esprimendo solidarietà al docente aggredito e sottolineando l’importanza di fare luce sull’accaduto: “I valori democratici non si discutono”.
Il professore, pur ferito, è riuscito a fotografare l’aggressore, fornendo alle autorità elementi utili per l’identificazione.
Docente aggredito: “Preoccupato dalla scarsa reazione della cittadinanza”. Preside: “Organizzeremo un convegno”
L’insegnante, medicato con una prognosi di dieci giorni, ha espresso preoccupazione per la tiepida reazione della cittadinanza di fronte all’aggressione, pur riconoscendo la partecipazione alla recente manifestazione antifascista del 20 dicembre. “Dobbiamo agire ora”, ha dichiarato, “per ribadire con forza che Brescia è e deve restare antifascista”. Le forze dell’ordine stanno indagando sull’accaduto, considerando l’ipotesi che la domanda iniziale sul Duce fosse una provocazione premeditata.
Il preside dell’istituto scolastico dove insegna il docente aggredito ha annunciato l’organizzazione di un convegno per sensibilizzare studenti e comunità scolastica sull’importanza dei valori democratici e della lotta contro ogni forma di violenza e intolleranza.
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