Dimensionamento scolastico, la Toscana sospende gli accorpamenti e ricorre al Tar: “No alla riduzione ingiustificata del personale”
La Giunta regionale della Toscana ha approvato il piano per il dimensionamento della rete scolastica e l’offerta formativa relativa all’anno scolastico 2025/2026, durante la seduta del 23 dicembre. Ha però sospeso i 14 accorpamenti previsti dal Governo in via cautelativa, a causa di discrepanze nei dati utilizzati per la stima della popolazione scolastica. Nel decreto interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023, i conteggi risultano inferiori rispetto ai dati aggiornati forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana a novembre 2024.
Come spiegano il presidente Eugenio Giani e l’assessora Alessandra Nardini: “Il Ministero dell’Istruzione e del Merito non ha proceduto all’aggiornamento annuale, mantenendo i contingenti di organico definiti dal decreto interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023. Nonostante le nostre contestazioni, nulla è cambiato. Per questo, abbiamo deciso di ricorrere al TAR per difendere la scuola pubblica toscana dai tagli del Ministro Valditara e del Governo Meloni.”
Secondo Giani e Nardini, i dati definitivi di novembre 2024 confermano che un numero di accorpamenti pari a 14 avrebbe comportato riduzioni ingiustificate del personale scolastico, non proporzionate alla reale popolazione studentesca. Ciò avrebbe creato disagi per il personale, le famiglie e, più in generale, per gli studenti. “Sulla scuola si dovrebbe investire, non tagliare”, hanno ribadito.
Il ricorso
La Regione Toscana, pur approvando formalmente i 14 accorpamenti per rispettare il decreto interministeriale, ha deciso di sospenderne l’esecuzione per un massimo di 12 mesi. Durante questo periodo, sarà mantenuto invariato il numero attuale di 466 istituzioni scolastiche autonome, in attesa del corretto aggiornamento dei contingenti di organico o della risoluzione del contenzioso con il Ministero. La Giunta confida che il TAR possa riconoscere l’illegittimità del provvedimento ministeriale e richiedere una revisione della riforma.
Il decreto 127/2023
La questione si inserisce nel contesto della legge nazionale n. 197/2022, che prevede una riduzione delle istituzioni scolastiche autonome. Secondo il decreto interministeriale n. 127/2023, la Toscana dovrà ridurre progressivamente il proprio contingente organico di dirigenti scolastici e direttori amministrativi: 455 unità per il 2024/2025, 452 per il 2025/2026 e 446 per il 2026/2027. Nonostante il disaccordo con la riforma, la Regione aveva già previsto nel 2024 la necessità di accorpare 14 istituzioni scolastiche, garantendo però una tutela specifica per gli istituti situati in aree interne, periferiche e ultraperiferiche.
La richiesta di revisione
A novembre 2024, l’Ufficio Scolastico Regionale ha comunicato i dati aggiornati sulla popolazione scolastica toscana, pari a 440.081 studenti. Questo dato, già in linea con le stime di aprile 2024, risulta inferiore ai valori utilizzati nel decreto interministeriale n. 127 (436.258). Di conseguenza, la Regione Toscana ha richiesto una revisione al ribasso del numero di accorpamenti, proposta però rigettata dal Ministero dell’Istruzione.
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