Maturità, un trampolino o un rito di passaggio? Il dilemma degli studenti sui social: “Ho visto gente con 100 fallire e gente con 60 fare carriera”
Il voto di maturità, croce e delizia di generazioni di studenti, si rivela spesso un argomento controverso. Tra chi lo considera un mero rito di passaggio e chi, invece, gli attribuisce un peso determinante per il futuro, la confusione regna sovrana, soprattutto tra i giovani alle prese con la preparazione dell’esame.
L’influenza del voto di maturità sulla carriera universitaria e professionale è un tema dibattuto, con opinioni divergenti che oscillano tra due estremi: irrilevante o fondamentale. Molti studenti si chiedono se il punteggio ottenuto all’esame finale possa effettivamente aprire le porte a un futuro lavorativo più roseo o se, al contrario, rappresenti solo una tappa simbolica verso l’età adulta.
Esperienze a confronto: il voto di maturità non è tutto
Su Reddit, le testimonianze di chi ha già affrontato l’esame di maturità offrono un quadro variegato. C’è chi, uscito con un voto modesto, ha costruito una solida carriera professionale, dimostrando che il successo non dipende esclusivamente dal punteggio ottenuto. Altri, pur avendo conseguito il massimo dei voti, hanno incontrato difficoltà nel mondo del lavoro o hanno scelto percorsi diversi da quelli inizialmente previsti. L’esperienza dimostra che il voto di maturità non è l’unico fattore determinante per il successo, ma che contano anche altri elementi, come la determinazione, la passione e la capacità di adattarsi alle diverse situazioni. “Uscito con 64. Ho fatto un anno di università e mollato (non avevo più voglia di studiare essenzialmente) ora faccio un lavoro normalissimo che mi dà anche diverso tempo libero. Nessuno ha mai guardato il voto “, racconta un utente.
Oltre il voto: l’importanza delle competenze e della passione
L’importanza del voto di maturità sembra quindi ridimensionarsi, soprattutto alla luce delle esperienze di chi ha intrapreso percorsi professionali di successo senza aver conseguito un punteggio elevato. Competenze, soft skills e passione si rivelano spesso più importanti del voto in sé. “Il voto in sé incide poco, ho visto gente prendere il massimo dei voti sia al liceo che all’università per poi fallire nella vita, così come ho visto gente prendere 50/60 e 100/110 e fare carriere bellissime. Quello che incide sono la condotta, la disciplina e l’atteggiamento che portano e prendere certi voti “, afferma un altro utente.
In definitiva, il voto di maturità rappresenta solo una delle tante tappe del percorso formativo e professionale di un individuo, e il suo peso effettivo dipende da diversi fattori, tra cui il settore lavorativo scelto e le opportunità che si presentano lungo il cammino.
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