Rinnovo dei contratti scuola arrivati già a scadenza, è una tecnica che comprime notevolmente il potere contrattuale e l’equità economica
La questione della contrattazione del comparto scuola ha raggiunto limiti di rinvio che sono francamente imbarazzanti. Il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021 è avvenuto in via definitiva nel gennaio 2024, con ben 2 anni di ritardo rispetto alla sua scadenza e di un ritardo di ben cinque anni rispetto a quando sarebbe dovuto entrare in vigore. Per quanto riguarda il CCNI mobilità, siamo fermi a quello 2019-2022 sottoscritto il 6 marzo 2019 e che sarebbe dovuto valere per il triennio 2019-2020, 2020-2021 e 2021-2022, ma che per la verità è stato prorogato, con qualche variante intervenuta per legge, pure per gli anni 2022-2023, 2023-2024 e 2024-2025. La norma prevedeva contratti integrativi triennali, invece siamo arrivati ad una validità sessennale ovvero del doppio rispetto alla norma.
La tecnica del rimando
Rinviare il rinnovo di un contratto è diventato, per il comparto scuola, una regola scontata, si potrebbe anche parlare di una
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