Corsi Indire light? No, grazie: sono la rovina del sostegno, il Tfa è tutta un’altra cosa – INTERVISTA
Si apre il 2025 con nuove reiterate proteste da parte dei docenti precari di sostegno. L’ultima si è prodotta il 3 gennaio davanti al ministero dell’Istruzione e del Merito, con una partecipata protesta di piazza contro i corsi Indire e per difendere la formazione in didattica ‘speciale’ di qualità. Tanti manifestanti sono arrivati nella capitale da fuori Roma. Tra loro c’era Giuseppe Disanto, della Gilda degli Insegnanti di Bari Puglia: ‘La Tecnica della Scuola’ lo ha intervistato.
Disanto, perché tanti precari sostengono che i nuovi corsi di specializzazione Indire non portano alla soluzione del problema del sostegno che in Italia in rappresentato da 120.000 supplenze annuali ogni anno che vengono attuate a inizio di anno scolastico?
“I corsi Indire cosiddetti light non faranno altro che creare una diseguaglianza tra docenti: la necessità primaria che noi chiediamo è quella di” assicurare “la qualità del docente di sostegno”, quella
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