“Se uno studente prende prima 3, dopo 5 e poi 7, per me il voto a fine anno è 7. Sì alla valutazione evolutiva”. La visione di Daniele Novara

Di redazione

Il pedagogista Daniele Novara interviene nuovamente nel dibattito scolastico. Stavolta parla di valutazione, proponendo una prospettiva evolutiva che si smarchi dalle medie matematiche spesso usate negli istituti.

Novara parte subito dalla situazione tipo: “immaginiamo uno studente che alla scuola secondaria di secondo grado prende un voto basso, come un 3, all’inizio del secondo quadrimestre. Nella logica sommativa, per riuscire ad arrivare alla sufficienza, lo studente deve prendere un 8, non basterebbe nemmeno un 7. Capiamo che per un alunno che parte da 3, non è semplicissimo. Anzi, è un’impresa!

Secondo l’esperto “se l’alunno parte da un 3 vuol dire che ha tanto spazio

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