ChatGPT permette di “settare” lo stile comunicativo
ChatGPT continua ad introdurre nuove funzionalità che promettono di rendere le interazioni più umane e personalizzate. Questa volta, OpenAI ha introdotto la possibilità di assegnare “tratti” specifici al chatbot, come essere più… logorroico o avere uno stile di comunicazione più adatto alla generazione Z.
Il nuovo strumento si trova nel menu delle istruzioni personalizzate di ChatGPT, che è stato recentemente aggiornato per includere campi aggiuntivi. Gli utenti possono ora specificare cose come il loro nome o soprannome preferito, la loro professione e altri dettagli che considerano rilevanti per le loro interazioni con l’ IA. Ma la grande novità è la possibilità di definire lo stile comunicativo che si vuole che ChatGPT adotti.
Potete, ad esempio, optare per un’esperienza più colloquiale e amichevole, o più motivante, ideale per ricevere risposte positive e incoraggianti, o più ermetica per entrare in maggiore sintonia con le tendenze culturali e il linguaggio delle ultime generazioni.
È importante chiarire che questa nuova funzionalità non è legata all’opzione di memoria di ChatGPT, che consente agli utenti di chiedere all’IA di ricordare o eliminare informazioni specifiche dalle loro interazioni. Mentre la memoria memorizza i dettagli personali per conversazioni future, i tratti personalizzabili influenzano lo stile e il tono delle risposte in tempo reale.
L’introduzione di funzionalità personalizzabili non solo rafforza la versatilità di ChatGPT, ma riflette anche l’ambizione di OpenAI di mantenere il suo strumento rilevante di fronte a una base di utenti in continua crescita. Secondo i dati di dicembre 2024, più di 300 milioni di persone utilizzano il chatbot ogni settimana.
Di certo, preimpostare uno stile comunicativo adatto per uno specifico target di studenti può rivelarsi assai utile in ambito didattico.
Continua la lettura su: http://www.robertosconocchini.it/intelligenza-artificiale/9014-chatgpt-permette-di-qsettareq-lo-stile-comunicativo.html Autore del post: Maestro Roberto Fonte: https://www.robertosconocchini.it/