Storie di un mondo meccanico

STORIE DI UN MONDO MECCANICO, PRIMO VOLUME DELLA SAGA FANTASY STEAMPUNK OMONIMA DI DANIELE TORRETTA

In un ottocentesco mondo alimentato dall’energia del vapore, tra imponenti navi volanti e maestose città dai mille comignoli, non tutto è come appare. Dietro la lucente patina di splendore e progresso si nasconde una realtà ben più oscura…

Emerik, giovane aspirante Ingegnere in viaggio verso la lontana città orientale di Bridee per unirsi alla Gilda Meccanica, è solo il primo di un eclettico gruppo di personaggi a cui si uniranno anche Baldasor, un politico corrotto che fugge per salvarsi la vita, e Athyna, una ladra opportunista finita a sua insaputa al centro di un complotto.

Impegnati a seguire i propri desideri ed ambizioni personali, tutti loro saranno spinti fuori dalla routine per affrontare un mondo che diverrà via via sempre più pericoloso, ostile e violento. Tra obiettivi contrastanti, antichi imperi, pirati scanzonati, possenti esoscheletri, corruzione, inganni, amori e vendette, ognuno dovrà scegliere da che parte stare nel grande scontro che sta per iniziare e che minaccia di cambiare ogni cosa.

Il testo è disponibile gratuitamente in ebook: https://www.amazon.it/dp/B0D9SRB8BH

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BookCity Milano 2023

BOOKCITY MILANO 2023

Dal 13 al 19 novembre la dodicesima edizione della manifestazione dedicata al libro e alla lettura

Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte.Edgar Allan Poe

Milano, 24 ottobre 2023. Lunedì 13 novembre avrà inizio la dodicesima edizione di BookCity Milano, la manifestazione dedicata al libro e alla lettura promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, costituita da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, da AIE – Associazione Italiana Editori e dal Centro per il libro e la lettura.

BookCity Milano è sostenuto da Intesa Sanpaolo (main partner), da Esselunga (premium partner), con la collaborazione di Fondazione Cariplo e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Partecipano inoltre Eni, Recordati, Amplifon, Galleria Campari, TIM, Pirelli, Fondazione Fiera Milano, Gruppo San Donato, Burgo Group, BiM, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Enel, Federazione Carta e Grafica, Comieco, Messaggerie Libri SpA, Fondazione AEM; partner tecnico ATM. Sono media partner dell’edizione 2023 di BookCity Milano: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, Rai Radio2, Rai Radio3, Feltrinelli Librerie, Giornale della Libreria, ilLibraio.it. 

Tempo del sogno

BookCity Milano 2023 sarà scandita dal Tempo del sogno, quell’istante effimero che nasce nel profondo del sonno e racchiude il potere di trasformare la veglia, ma “sogno” è una parola polisemica, capace di evocare associazioni di pensieri e desideri profondi, utopie e distopie, evasioni e battaglie, incubi e paure; è la parola che abita ogni speranza: sogni di gioventù, sogni a occhi aperti, sogni proibiti, sogni di gloria, sogni di un futuro migliore. Da Penelope a Giovanna d’Arco, da Freud a Pasolini, da Cenerentola a Hitchcock, da Luther King a Bergoglio, i sogni hanno popolato le opere della letteratura di tutti i tempi, influenzando anche filosofi e pensatori, artisti e figure di riferimento del mondo della cultura. 

Dedicato al tema dell’anno, l’evento inaugurale di BookCity Milano 2023 si terrà mercoledì 15 novembre alle 20.00 al Teatro Dal Verme: la serata avrà come protagonista lo scrittore turco Orhan Pamuk, Premio Nobel per la Letteratura 2006, che per l’occasione riceverà il Sigillo della Città dal sindaco Giuseppe Sala. Le opere dello scrittore turco mettono in luce le diverse sfaccettature del rapporto tra Oriente e Occidente, restituendo narrazioni spesso complesse, in bilico tra realtà e immaginazione: uno sguardo autentico sulla vita umana e sulle sue emozioni. A intervenire sul tema dell’anno sarà Alessandra Kustermann, prima donna primario della Clinica Mangiagalli e fondatrice del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica, primo del suo genere in Italia. La serata, condotta dall’autrice Giovanna Zucconi, sarà anche l’occasione per rendere omaggio ad Achille Mauri, una delle anime di BookCity fin dal momento in cui è nata, scomparso all’inizio di quest’anno. 

Se il tema di BookCity Milano 2023 è il Tempo del sogno, la manifestazione non può esimersi dal raccontarne la controparte oscura: Raccontare l’incubo. La cronaca nera da Buzzati ai podcast è l’incontro dedicato alla raccolta degli articoli scritti da Dino Buzzati nella sua carriera da cronista. Come si raccontano le vicende più efferate, i soggetti più malvagi? Come è cambiato il racconto della cronaca nera? Ne parleranno Stefano Nazzi, autore del pluripremiato podcast Indagini e lo scrittore Giacomo Papi, sabato 18 novembre alle 11.30 al Piccolo Teatro Grassi. 

Di sogni e utopie tratta anche l’incontro dedicato al prossimo anniversario della nascita di Franco Basaglia (2024), figura rivoluzionaria nel campo della salute mentale e della medicina psichiatrica: BCM23 rende omaggio a un grande pensatore del XX secolo insieme alla figlia, Alberta Basaglia, e al conduttore radiofonico Massimo Cirri, protagonisti dell’incontro Il sogno di Basaglia, al Caffè Rouge del Teatro Franco Parenti, sabato 18 novembre alle 12.30. 

Al tema dell’anno è ispirata anche la partecipazione a BCM23 di sette editori cattolici, coordinati dalla Diocesi di Milano, che si uniscono per la prima volta in un’iniziativa comune, proponendo una serie di incontri intitolati Artigiani di sogni – Due giorni, dieci incontri, una comunità; il progetto verrà presentato al Palazzo Arcivescovile, giovedì 16 novembre alle 18.30, con il giornalista Mario Calabresi e l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, moderati dalla giornalista Catia Caramelli.

Questi e molti altri eventi guideranno i lettori alla scoperta del tema portante di BookCity Milano 2023, come Il sogno del futuro, con Nicola Montano, Maria Rescigno, Francesco Stellacci, Roberto Vittori e Barbara Gallavotti nel ruolo di conduttrice, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, che offre un taglio scientifico sull’argomento; Walter Veltroni ricorderà un simbolo della passione politica e civile che ha segnato la storia americana, Il sogno di un mondo migliore. Storia di John e Bob Kennedy; Maurizio Harari e José Enrique Ruiz-Domènec guideranno il pubblico alla scoperta di Il sogno di Ulisse. Storia umana del Mediterraneo dalla guerra di Troia all’emergenza degli sbarchi; Donatella Massimilla introdurrà il dialogo serrato e ironico tra Moni Ovadia e Danielle Sassoon, dal titolo Vietato calpestare i sogni. Anche la follia merita i suoi applausi – A Beirut non ci sono più cani; e ancora Arte, fantasia, sogni che attraversano il tempo: tra la Milano dei primi del Novecento e la Venezia contemporanea, la storia dell’arte, le bellezze della natura, dove i sogni, le coincidenze e alcuni capolavori artistici giocano un ruolo sorprendente, con Roberta Cordani, Luigi Mignaccio, Ferruccio de Bortoli e Giulio Silvano. 

La riflessione sul Tempo del sogno si concluderà domenica 19 novembre, alle 20.00, con una serata al Teatro Franco Parenti intitolata I libri del sogno: Vittorio Lingiardi accompagnerà il pubblico nella biblioteca dei sogni, un labirinto in cui perdersi, accompagnati dalla voce di Federica Fracassi, in un viaggio che spazia dalle venti oche bianche di Penelope agli incubi di Elio Aristide, tra i versi di Ovidio e Cvetaeva, alla scoperta della differenza tra i sogni di Freud e di Jung, passando per il litigio neuroscientifico tra Hobson e Solms, con uno sguardo ai diari onirici di Kafka e Schnitzler, dando spazio alle immagini di Bergman e Lynch. 

Le novità di BookCity Milano 2023 

La dodicesima edizione di BookCity Milano porta con sé diverse novità, come l’inaugurazione della Casa della Voce, il nuovo spazio che l’Area Biblioteche del Comune di Milano dedica alle forme di cittadinanza attiva che operano in città nell’ambito della lettura, negli spazi dell’ex Fornace di via Gola (Alzaia Naviglio Pavese 16): l’inaugurazione si terrà giovedì 16 novembre alle 18.00 e prevede un intervento dell’attrice Anna Nogara che, per l’occasione, leggerà ad alta voce alcuni testi di Carlo Emilio Gadda, in occasione dei cinquant’anni dalla morte. A seguire tre giorni di letture ad alta voce.

Per permettere ai lettori di scoprire autori e autrici che hanno raccontato e fatto grande Milano, nel 2024 andrà online Let-Mi – Letteratura Esperienza Turistica a Milano, una piattaforma digitale open source che metterà a disposizione i capolavori ambientati in città; il progetto, finanziato dal Ministero del Turismo, è realizzato dal Comune di Milano (Città Creativa Unesco per la Letteratura dal 2017) in collaborazione con YesMilano. I contenuti della piattaforma sono realizzati grazie al coinvolgimento degli scrittori e delle scrittrici delle principali istituzioni culturali milanesi, per promuovere l’anima letteraria del capoluogo lombardo.

BCM23 sarà anche l’occasione per celebrare diversi anniversari della letteratura e del mondo della cultura: in occasione dei 140 anni dalla prima edizione in volume di Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi, la manifestazione ospita la lettura ad alta voce dell’opera, da parte del cantante, attore, compositore e sceneggiatore Peppe Servillo; la lettura, suddivisa in tre parti, si terrà nelle serate di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 novembre, alle 19.00 al Teatro Gerolamo. 

In occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, la Fondazione Culturale San Fedele ospiterà diversi incontri dedicati allo scrittore, poeta, padre del romanzo italiano, tra i quali: mercoledì 15 novembre alle 17.30 La pietà di Manzoni, con Stefano Motta e Iuri Sandrin S.J.; giovedì 16 novembre alle 17.30 Il complicato rapporto dei Gesuiti con Manzoni con Giancarlo Pani; Fabiola Giancotti e Gualtiero Scola tratteranno invece di Francesco Hayez e gli altri. Il ritratto di Manzoni, sabato 18 novembre alle 11.00; ancora sabato 18, alle 16.00, Daniela Pizzagalli e Gianni Rizzoni saranno protagonisti dell’evento Alessandro Manzoni. L’uomo dietro l’icona; sabato 18 novembre alle 16.00 si terrà anche l’incontro Il Conte del Sagrato. Storie e racconti sull’Innominato con Carlo Arrigoni, Mattia Cattaneo e l’accompagnamento musicale di Viola Valsecchi al violoncello, a cura di Architetti delle Parole. Domenica 19 novembre, alle 11.00, con Matteo Bianchi e Silvia Stucchi sarà infine il momento di esplorare il Manzoni contemporaneo. 

A cinquant’anni dalla morte dello scrittore milanese Carlo Emilio Gadda, BookCity Milano ospiterà l’incontro Come lavorava Gadda, la presentazione del libro I viaggi la morte con la curatrice del volume Mariarosa Bricchi e Claudio Vela, al Circolo Filologico Milanese, domenica 19 novembre alle 16.00. L’incontro sarà anche l’occasione per presentare Il Gaddus, la nuova rivista di lettura e di studio dedicata a Carlo Emilio Gadda, sotto la direzione scientifica di Mariarosa Bricchi, Paola Italia, Giorgio Pinotti e Claudio Vela, in collaborazione con il Centro Studi Gadda (CSG) dell’Università di Pavia. 

Nel centesimo anniversario della nascita della celebre soprano Maria Callas, la manifestazione ospiterà anche La vera Maria Callas, incontro con l’autrice Annarita Briganti e Isabella Fava, letture di Alessandra De Luca, domenica 19 novembre alle 16.00 al Teatro Franco Parenti. 

Come ormai da tradizione, a BCM23 torna anche il progetto delle Città Creative UNESCO per la Letteratura: per l’occasione BookCity Milano ospiterà una delegazione da Angoulême, sede di uno dei più importanti festival di fumetti al mondo, per due appuntamenti dedicati: in Triennale una tavola rotonda con Silvia Ziche, Sergio Gerasi e Giulio “Il baffo” Mosca, che incontreranno i tre autori francesi Nathalie Ferlut, Giorgia Marras e Benoît Hamet per confrontarsi su cosa voglia dire fare fumetto in Italia e in Francia; al Castello Sforzesco un incontro tra Jacques De Loustal, considerato uno dei massimi illustratori contemporanei, e Tito Faraci, fumettista, scrittore, tastierista, paroliere, traduttore e curatore editoriale italiano, per rivolgere un omaggio corale, al mondo del fumetto. 

Secondo un format già sperimentato durante l’edizione 2022, BCM23 ripropone i Percorsi d’autore, invitando scrittori, giornalisti e rappresentanti del mondo culturale italiano a curare cicli di incontri mirati a proporre dialoghi a più voci e di più lunga durata, per approfondire temi specifici. La giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica Benedetta Tobagi propone il percorso intitolato La guerra ha volto di donna? Donne narratrici, combattenti, vittime dei conflitti, che prevede tre incontri: La guerra ha (anche) voce di donna. Alterità e ribaltamento di prospettive nelle narratrici (dialogo con la scrittrice Helena Janeczek), Donne combattenti: una (lunga) storia confinata nell’ombra e Stupri come arma di guerra, ieri e oggi. Il percorso, che approfondisce il ruolo delle figure femminili nei contesti bellici e nelle loro narrazioni, si terrà a Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento, sabato 18 novembre, dalle 14.00 alle 17.00. 

Giornalista, autrice e conduttrice di programmi culturali per radio e televisione, Giovanna Zucconi cura il percorso Io mi racconto: sembra che gli esseri umani non facciano altro che documentare ogni minuzia delle loro esistenze. Cosa accade, invece, quando sono poeti e narratori a dire “io”? A dialogare con la curatrice saranno Solvej Balle, Cristina Battocletti, Matteo B. Bianchi, Daniele Bresciani, Paolo Di Stefano, Nicola Gardini, Giovanna Granato, Vivian Lamarque, Matteo Lancini e Piergiorgio Paterlini. Il ciclo si terrà al Laboratorio Formentini per l’editoria, domenica 19 novembre, dalle 16.30 alle 19.30.

Colloqui a distanza tra ChatGPT e Italo Calvino è il percorso d’autore dedicato all’intelligenza artificiale, curato da Massimo Sideri, editorialista e inviato del Corriere della Sera sui temi di scienza e cultura dell’innovazione, che dialogherà con esperti e studiosi per approfondire: ChatGPT e la società, con Rita Cucchiara, Umberto Ambrosoli e Giuseppe Italiano; ChatGPT e la cultura, con Christian Greco, Derrick de Kerckhove e Maria Rosa Taddeo, da remoto; ChatGPT e l’etica, con Maria Chiara Carrozza, Giorgio Metta, Andrea Prencipe e Luciano Floridi, da remoto. Il percorso si terrà alla SIAM – Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri, sabato 18 novembre, dalle 14.00 alle 17.00.

Già commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile italiana, ex amministratore delegato della Scuola Holden di Torino e politico, Mauro Berruto è il curatore del percorso Sport e letteratura; introdotto dall’autore e conduttore radiofonico Matteo Caccia, il ciclo prevede dialoghi tra il curatore e Paolo Quarenga, Alberto Galimberti, Davide Grassi, Francesco Rago e Bruno Barba e si terrà all’Arci Bellezza domenica 19 novembre, dalle 10.30 alle 13.30.

Giornalista e saggista, Eliana Liotta è la curatrice della seconda edizione del percorso Le parole della cura, per raccontare i valori e i progressi delle scienze della vita a partire da quattro macro concetti chiave: Visione, con Silvia Bencivelli e Giuseppe Remuzzi; Protezione, con Fabrizio Pregliasco, Paola Arosio ed Enzo Spisni; Microbiota, con Maria Rescigno, Silvio Danese e Marco Bianchi; Unicità, con Michela Matteoli e Carlo Selmi. Gli incontri si terranno domenica 19 novembre dalle 16.00 al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Il percorso è realizzato con il contributo non condizionante di Recordati.

Eleonora Tafuro Ambrosetti, ricercatrice dell’ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, ed Elisa Giunipero, direttrice dell’Istituto Confucio dell’Università Cattolica del Sacro cuore, sono le curatrici del Percorso d’autore che analizza il riemergere degli imperialismi, nelle loro varie dimensioni (politica, militare, economica, culturale), nella politica mondiale e l’impatto di questo fenomeno sugli equilibri internazionali. Intitolato Imperi vecchi e nuovi: il futuro dell’ordine mondiale, il percorso si articola in tre parti: Russia, con Eleonora Tafuro Ambrosetti, Giulia Maria Isabella Lami, Micol Flammini; Turchia, con Valeria Talbot, Federico Donelli, Lucia Goracci; Cina e USA, con Alberto Giovagnoli, Simone Pieranni, Filippo Fasulo, Elena Beccalli, Patrizia Toia. Il percorso si terrà sabato 18 novembre, dalle 15.00 alle 18.00, all’ISPI – Palazzo Clerici. 

Infine, BookCity Milano 2023 prevede un Percorso d’autore dedicato al verde, intitolato Parole sul giardino, affidato alla curatela di Emanuela Rosa-Clot, direttrice del magazine Gardenia; il ciclo si terrà domenica 19 novembre dalle 15.00 alla Palazzina Appiani e prevede dialoghi con Pietro Bruni, Laura Cinzia Bassi, Antonio Perazzi, Benedetta Forni e Maria Lodovica Gullino. 

BCM23 in Lombardia: Cremona e Lodi

Tradizionalmente diffusa e inclusiva, in occasione dell’edizione 2023, BookCity Milano raggiunge altre due città: Cremona e Lodi.

Nella città di Cremona propone un palinsesto di incontri e presentazioni, eventi musicali e dialoghi, da mercoledì 15 novembre a domenica 19 novembre, in collaborazione con il Porte Aperte Festival. L’edizione cremonese di BCM sarà l’occasione per dare spazio alla narrazione come strumento d’identità, voce polifonica che cerca di generare un’esperienza di condivisione e coesione sociale; a guidare questa riflessione sarà l’autore e conduttore radiofonico Matteo Caccia, che esplorerà quali le pratiche e i progetti possibili per mantenere vivi e dinamici i contesti urbani. Il programma prevede, tra gli altri, un ciclo di incontri intitolato Cambiare, città. Abitare, abitudini, curato da Stefano Bartezzaghi, con l’obiettivo di favorire la consapevolezza delle trasformazioni nel contesto urbano; il ciclo prevede tre incontri tra il curatore, semiologo e giornalista, e Cristina Bianchetti, ordinario di Urbanistica presso il Politecnico di Torino, Laura Pigozzi, psicoanalista lacaniana, e Sarah Gainsforth, ricercatrice e giornalista. Gli incontri di BookCity Milano a Cremona sono resi possibili grazie alla collaborazione con il Comune di Cremona.

BookCity Milano 2023 raggiunge anche Lodi, con un palinsesto ricco e variegato, in collaborazione con U.S. Organizzazione Eventi – Provincia di Lodi e Ufficio Cultura del Comune di Lodi. Tra gli ospiti in programma uno dei maggiori poeti del nostro tempo, Milo De Angelis, alla scoperta del De rerum natura di Lucrezio, insieme a Pietro Sarzana. Luca Doninelli incontrerà le ragazze e i ragazzi del Liceo Pietro Verri per parlare della sua rilettura del capolavoro manzoniano. Giancarlo Cerveri spiegherà invece come distinguere tra le convinzioni forti che aiutano a raggiungere una meta e le rigidità mentali e i fanatismi che invece possono annichilire, in dialogo con l’autore la giornalista Eliana Liotta. Nella Sala ex Chiesetta della Provincia di Lodi la fotografa Paola Mattioli presenterà il suo volume di ritratti fotografici in dialogo con Francesca Adamo, curatrice del libro e della collana che lo ospita. Questi e molti altri incontri animeranno l’edizione lodigiana di BCM23. 

Tra gli ospiti di BCM23 

Manifestazione inclusiva e partecipata per definizione, anche quest’anno BookCity Milano accoglierà molti ospiti italiani e stranieri nel suo ricco programma: scrittori, romanzieri e poeti, illustratori e fotografi, filosofi e giornalisti, ma anche molte altre professioni legate al mondo del libro, della cultura e ai tanti focus tematici proposti dal palinsesto. 

Tra i tanti incontri, proiezioni, laboratori, letture si ricordano: il dialogo tra Michele Serra e Altan sulla satira; l’incontro tra Umberto Galimberti e Luigi Zoja; Carlo Ginzburg e Adriano Sofri, alle prese con “spie e altro”; alcune tra le più celebri scrittrici di romanzi storici degli ultimi anni, Stefania Auci, Francesca Giannone, Daniela Raimondi, Alessandra Selmi; le autrici del romance all’italiana, Erin Doom, A. J. Foster, Rokia, Carrie Leighton e Vanessa Arcadipane; non mancheranno alcuni dei maestri del noir italiano, come Gianni Biondillo, Gian Andrea Cerone, Luca Crovi e Andrea Fazioli. Lo scrittore Premio Campiello Marco Balzano, lo storico Alessandro Barbero, le scrittrici Susanna Tamaro e Viola Ardone, l’ex calciatore e allenatore Franco Baresi, la scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva Francesca Barra, il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Pierluigi Battista, il chimico, divulgatore scientifico e youtuber Dario Bressanini, il filosofo e saggista Massimo Cacciari, il medievalista e scrittore Franco Cardini, l’autore di thriller Donato Carrisi, la scrittrice di romanzi rosa Felicia Kingsley, lo scrittore fantasy Manlio Castagna, la scrittrice e sceneggiatrice Rita Charbonnier, lo scrittore Premio Strega Paolo Cognetti, lo scrittore triestino Mauro Covacich, il conduttore radiofonico, attore e scrittore Fabio Volo e molti altri. Ma anche gli illustratori e fumettisti Bruno Bozzetto, Sara Dealbera, Michael Rocchetti (Maicol&Mirco) e Zerocalcare.

Molto spazio anche alle autrici e agli autori stranieri, come lo scrittore e giornalista olandese Jan Brokken; il filosofo e psicoanalista argentino, naturalizzato francese, Miguel Benasayag; l’autore americano Claude Anshin Thomas, veterano della guerra in Vietnam; Haim Baharier, psicoanalista francese di origini polacche; la scrittrice britannica Joanne Harris; Greg Hoffmann, celebre direttore del marketing Nike. Senza dimenticare due figure di grandi fotografi, che saranno ospiti di BCM23: Steve McCurry e Guido Harari.

Tra gli ospiti anche lo psicoanalista e saggista Massimo Recalcati, lo scrittore e sceneggiatore Piergiorgio Baccalario con Chiara Alessi, curatrice e saggista in materia di cultura materiale e design; i giornalisti Aldo Cazzullo e Mario Calabresi, che intervista Ersilia Vaudo Scarpetta per una puntata live del podcast Altre/Storie; il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri racconterà il nuovo volto della ‘ndrangheta, con Antonio Nicaso e Cesare Giuzzi. 

Ci sarà anche il regista Sergio Iapino, in un incontro per ripercorrere la storia di Raffaella Carrà, l’imprenditore tecnologico Federico Marchetti, la giornalista e scrittrice Michela Marzano, il giornalista Maurizio Molinari, direttore di la Repubblica, lo scrittore Premio Strega Antonio Scurati, in dialogo con Ezio Mauro e David Bidussa, il critico d’arte e sottosegretario di Stato alla cultura Vittorio Sgarbi, il conduttore televisivo Bruno Vespa, le autrici di libri per l’infanzia Harry Whittaker e Katherine Rundell, la sociolinguista Vera Gheno, l’archeologo tedesco, naturalizzato italiano, Gabriel Zuchtriegel e molti altri ancora.

Non solo, BCM23 sarà anche l’occasione per incontrare il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, il virologo, immunologo e divulgatore scientifico Roberto Burioni, il musicista e cantautore Gino Paoli insieme a Ornella Vanoni e Daniele Bresciani, lo scrittore Mauro Corona con il cantautore Omar Pedrini, la scrittrice Melania Mazzucco, i giornalisti Matteo Bordone e Francesco Costa, celebre podcaster, lo scrittore e traduttore Paolo Nori. 

Tornano anche gli incontri di Poetry and the City, come Emily Brontë: Il mio cuore ama il sorriso, che prevede una riflessione sulla scrittrice inglese e la lettura ad alta voce di alcune delle sue poesie, con Vivian Lamarque, Nicola Gardini e Vittorio Lingiardi; l’evento, introdotto da Giuseppina Manin e Cristina Battocletti, si terrà alla RSA Arzaga della Comunità Ebraica di Milano, domenica 19 novembre alle 11.00. Sempre domenica 19 novembre, alle 16.30 al Circolo PD Milano Centro “A. Aniasi”, si terrà l’incontro Giovanni Giudici. Il politico del poetico. La colpa è non commuoversi al momento giusto: introdotto da Giuseppina Manin, l’evento prevede interventi di Nicola Gardini, Michele Crisostomo, Vivian Lamarque, Teresa Franco e Luca Formenton. Domenica 19 novembre alle 10:00 Poetry and the city parteciperà anche all’evento Ode agli Alberi, una colazione en plein air con letture poetiche, occasione per celebrare la natura dopo i tanti alberi caduti in estate, tra gli aceri di BAM – Biblioteca degli Alberi di Milano.

La storica emittente milanese Radio Popolare, che da sempre accompagna BCM, quest’anno partecipa con un palinsesto all’Auditorium Demetrio Stratos: il libro fotografico di Guido Harari su Enzo Jannacci, le partigiane raccontate da Serena D’Angelo e Stefano Catone, il gruppo di architetti milanesi e antifascisti narrati da Gianni Biondillo, il poeta Luigi Ballerini e la precisione del suo linguaggio, Cochi Ponzoni presentato da Gino e Michele, la storia della mitica R4 ricostruita da Piero Trellini, la legalità come sentimento dal punto di vista di Nando Dalla Chiesa e la vicenda di Mani Pulite, raccontate da Gherardo Colombo. Per finire, il passato e il futuro dello stadio e della zona di San Siro con Claudio Sanfilippo e Tiziano Marelli. 

Per la dodicesima edizione di BookCity Milano, su Rai Radio2, Caterpillar realizzerà una puntata speciale, insieme al pubblico, in diretta dal Centro di Produzione Rai di corso Sempione, per dare vita a un grande gruppo radiofonico di lettura live: Caterpillar racconterà i gruppi di lettura e proverà a farne nascere uno, insieme a Simonetta Bitasi, che forma gruppi di lettura in tutta Italia, guida reti bibliotecarie e anima il Festival Letteratura di Mantova.

Inoltre, in occasione di BCM23, nel cortile d’Onore di Palazzo Reale sarà installata la scultura multimediale site-specific La Luce della Mente – un’insegna urbana, realizzata dall’artista Federica Marangoni, che sarà visibile dal 15 novembre al 10 dicembre. Nel portico dell’Elefante invece verrà esposta una mostra con le fotografie più belle del contest #lamiabellitalia, a cura di Bell’Italia, da giovedì 16 novembre a domenica 19 novembre.

Mestieri del libro e consumi culturali

Come nelle edizioni precedenti, anche quest’anno BookCity Milano sarà l’occasione per riflettere sul futuro del libro e dell’editoria, a partire dalla presentazione di un’indagine promossa da Intesa Sanpaolo e articolata in due parti: una mirata a comprendere che cosa rappresenta la cultura per i giovani, come e dove fruiscono dei contenuti e che rapporto hanno con i festival, a cura di BVA DOXA; l’altra curata da Giulia Cogoli e Guido Guerzoni, per indagare i “nuovi festival”, quelli con meno di 10 edizioni alle spalle, per una mappatura della nuova generazione di festival culturali. Fruizione culturale: i giovani tra festival e social media si terrà in Triennale, Saletta Lab, venerdì 17 novembre alle 10.30. 

Sul tema anche l’indagine Lettura e consumi culturali a Milano, che verrà presentata in anteprima rispetto all’inizio della manifestazione: giovedì 9 novembre alle 10.00 a Palazzo Reale verranno mostrati i dati dell’Osservatorio a cura di AIE – Associazione Italiana Editori, ampliati grazie alla collaborazione con SIAE, che arricchisce la ricerca dei dati di effettiva fruizione di tutti i consumi culturali nel territorio del Comune di Milano e nell’area metropolitana, in un rapporto dinamico tra il 2020 e oggi. L’evento è a cura di AIE, Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e BookCity Milano. 

Di abitudini di lettura tratta anche l’incontro Il futuro del leggere. Giovani e lettura, una storia contemporanea, promosso dal Centro per il libro e la lettura, che ha promosso un’indagine quantitativa e qualitativa tra i giovani per raccogliere dati e analizzare come l’avvento del digitale stia modificando la dimensione del leggere. A presentare i risultati di questa ricerca saranno Marco Gambaro, Lella Mazzoli e Marino Sinibaldi, sabato 18 novembre alle 14.00 al Laboratorio Formentini per l’editoria.

Sul tema anche l’incontro Cosa leggeremo l’anno prossimo?, presentazione del Rapporto 2023 dell’Osservatorio sul Futuro dell’Editoria, con Massimiliano Tarantino, Alessandra Carra, Carlo Antonelli, Lorenzo Gigotti e Valentina Tanni che ripercorreranno le tappe del ciclo di Page not Found, cui è ispirata la prima sezione del Rapporto, che guarda alle pratiche sperimentali di scrittura e alle nuove forme di lettura immersiva, integrando anche l’intelligenza artificiale nella riflessione sugli scenari futuri dell’editoria, per poi riflettere sui trend attuali. L’evento si terrà alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, venerdì 17 novembre alle 18.30. 

E molti altri ancora saranno gli eventi dedicati al focus tematico I Mestieri del libro: tra questi, al Laboratorio Formentini per l’editoria Pietro Biancardi, Cristina Gerosa, Massimo Lafronza e Elisa Richemi presenteranno Archivio del presente, il nuovo progetto della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori per esplorare le trasformazioni dell’editoria; mentre Antonella Agnoli, Paola Dubini e Oliviero Ponte di Pino prenderanno parte a un dialogo sui nuovi spazi della cultura, intitolato L’energia culturale: libri, biblioteche, librerie, città, sempre al Laboratorio Formentini per l’editoria. 

Venerdì 17 novembre alle 17.00 alla Libreria UBIK Il sogno di esordire: la premiazione del torneo letterario IoScrittore sarà un’occasione per riflettere sui cambiamenti nel mondo dell’editoria, su come arrivare alla pubblicazione, tra scouting tradizionale e opportunità delle piattaforme digitali. Con Francesca Giannone, autrice di La portalettere, Rokia, autrice di The Truth Untold. La verità nascosta, Antonella Ferrara, presidente e direttrice artistica del festival Taobuk, Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, Tiberio Sarti, amministratore delegato delle Librerie Ubik, Edoardo Scioscia, presidente del Libraccio, Eugenio Trombetta Panigadi, consigliere delegato di Ibs. Moderano Silvia Cannarsa e Antonio Prudenzano, rispettivamente redattrice e responsabile editoriale de ilLibraio.it. Ed è rivolto alle scuole il progetto di Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri che si propone di avvicinare gli studenti e le studentesse delle secondarie superiori alla professione del libraio.

La Lettura Intorno – BookCity tutto l’anno

Nei giorni di BCM23 si terrà anche la terza edizione di La Lettura Intorno – BookCity tutto l’anno, il progetto di inclusione culturale ideato e promosso insieme a Fondazione Cariplo, che si pone in continuità con il precedente programma La Lettura Intorno, ampliandone il raggio d’azione a tutti i nove Municipi di Milano, coinvolgendo l’intero territorio cittadino per costruire un sistema che si ponga l’obiettivo di sostenere la lettura e il libro, soprattutto tra bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni. 

Saranno moltissimi gli incontri rivolti ai più giovani, tra presentazioni di libri e laboratori, spettacoli e azioni partecipate: sabato 18 novembre alle 15.00 il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci ospiterà l’incontro con Amalia Ercoli Finzi, Elvina Finzi e Marta Meli, intitolato Due donne, due scienziate, un universo, rivolto a ragazzi dai dodici anni in su; Lissander Brasca, Simona Scuri e Roberta Sottile saranno protagonisti dell’incontro Pimpa in viaggio in Lombardia! che si terrà da Wow Spazio Fumetto domenica 19 novembre alle 15.30; sabato 18 novembre alle 11.00 alla Centrale dell’Acqua, Valentina Gottardi e Maciej Michno terranno il Workshop Ronzante, rivolto ai bambini dai sei anni in su; domenica 19 novembre alle 11.00 la Libreria delle Ragazze e dei Ragazzi ospiterà l’incontro Una tana tutta per me!, con Loredana Baldinucci, rivolto a bambini dai quattro anni; Paola Cosmacini e Maria Eugenia D’Aquino saranno protagoniste dell’incontro La ragazza con il compasso d’oro. La straordinaria vita della scienziata Émilie du Châtelet, sabato 18 novembre alle 17.30 da PACTA . dei TEATRI, Salone via Dini; domenica 19 novembre alle 15.00 il Teatro Bruno Munari ospiterà Maria Cappello, Francesca Galafassi e Piroddi Angela, per l’incontro Le emozioni sono come i palloncini, per bambini dai tre anni in su; Scoprire Milano dal finestrino di un tram (6-10 anni), con Lorenzo Biffi ed Elia Radico, si terrà da mosso sabato 18 novembre alle 15.00; Marcello Duranti, Sandro Frera e Rita Pugliese saranno protagonisti dell’incontro Da grande voglio fare lo scrittore, domenica 19 novembre alle 12.30 alla Biblioteca Sormani; molto spazio anche ai temi legati ai social, come nel caso di Big Nate. La scuola nell’era di TikTok: sopravvivere all’ansia da prestazione con autoironia e fiducia in se stessi, con Valentina Brioschi e Federica Solca, domenica 19 novembre alle 10.30 alla Biblioteca Sormani. 

La rete di BookCity Milano 2023 

Manifestazione da sempre gratuita e inclusiva, BookCity Milano ha potuto crescere negli anni grazie al sostegno di aziende e imprese, che le permettono di portare avanti il suo palinsesto.

Lunedì 13 novembre, dalle 9.00 alle 13.00 alla Biblioteca Sormani, l’incontro Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole, l’iniziativa del Centro per il libro e la lettura nata da un Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero della Cultura. L’edizione di quest’anno è intitolata Se leggi ti lib(e)ri ed è dedicata alla letteratura fantastica: in occasione dei 50 anni dalla traduzione italiana del romanzo Lo Hobbit e i 50 anni dalla scomparsa dell’autore, J. R. R. Tolkien, il Centro per il libro e la lettura del MiC promuove un convegno indirizzato a studiosi e insegnanti, lunedì 13 novembre dalle 9.00 alle 12.30, alla Biblioteca Sormani; parteciperanno: Oronzo Cilli, Giuseppe Pezzini, Piero Boitani, Carlo Pagetti, Maria Elena Ruggerini, Roberta Capelli e Oriana Palusci, con i saluti del Sottosegretario di Stato al Ministero del Merito e dell’Istruzione Paola Frassinetti; il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sarà collegato da remoto. 

Mercoledì 15 novembre alle 11.00, all’Auditorium “Guido Martinotti”, si terrà l’evento La costruzione della nuova Repubblica da sogno a realtà. Rileggere i lavori dell’Assemblea Costituente a 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, presentazione di un progetto di digitalizzazione e ripubblicazione dei lavori dell’Assemblea Costituente curato da Giuseppe Valditara ed Elisabetta Lamarque, sviluppato da Giappichelli Editore con il sostegno di Intesa Sanpaolo. 

Giovedì 16 novembre alle 20.30 al Teatro Studio Melato il reading – spettacolo musicale Passione, di e con Maurizio de Giovanni, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore, celebre soprattutto per i suoi gialli; la serata teatrale prevede un viaggio nella storia della canzone napoletana, attraverso autori, storie, sentimenti, poetica e musica, quella stessa musica che tanto spesso fa capolino nei romanzi dell’autore. Una co-produzione Intesa Sanpaolo e The Italian Literary Agency.

Sabato 18 novembre alle 10.30 alla Società Umanitaria un incontro dedicato ai giovani e all’orientamento, per parlare di futuro, aspettative, sogni: Incontri possibili: dialogo per disegnare il domani, con lo scrittore Federico Taddia e la partecipazione della giornalista Silvia Nucini, host del podcast Voce ai Libri. Evento promosso da Intesa Sanpaolo nell’ambito dell’iniziativa di orientamento ‘Disegnare il Domani’.

Sabato 18 novembre alle 16.00 alla Fondazione Corriere della Sera verrà proiettato il documentario Otro Renacimiento. Da Napoli a Madrid, dal Prado a Capodimonte, un viaggio tra Italia e Spagna che, nello svelare straordinari capolavori del Rinascimento, si immerge nel tessuto delle città contemporanee, da Napoli a Madrid, da Barcellona a Granada, fino ai paesaggi dell’Aragona e al lascito artistico di Milano, Firenze e Roma. Evento promosso da Intesa Sanpaolo. 

A BookCity Milano 2023 torna anche la lettura ad alta voce nei Bar Atlantic, gli esclusivi bar di Esselunga che nel celebrare vent’anni dalla loro prima apertura, ospitano il Menù della poesia: attori professionisti nei panni di eleganti camerieri reciteranno su richiesta le poesie scelte dal pubblico da un vero e proprio menù poetico, per portare la cultura anche in luoghi inaspettati, permettendo al pubblico di assaggiare una poesia. Da venerdì 17 a domenica 19 novembre, in nove negozi su tutto il territorio cittadino. 

Sabato 18 novembre alle 15.30 all’ADI – Design Museum si parlerà di trasformazioni urbane e di Vivere e abitare le città di oggi – rigenerazione urbana, gentrificazione e sostenibilità: un momento di discussione e confronto su argomenti quanto mai attuali, in particolar modo a Milano. A dispetto della sua complessità, Milano offre un ricco ventaglio di risorse e opportunità di intervento, sempre più necessarie per promuovere il protagonismo delle comunità locali, la coesione sociale, lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio. Evento promosso da Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. 

Dalla pubblicazione della sceneggiatura, mai girata, del docu-film scritto da Franco Solinas e Jean-Paul Sartre, conservato nell’archivio storico Eni, nasce l’incontro “Un Dio nero, un diavolo bianco”: l’Italia, l’Africa ed il cinema: la guerra d’indipendenza algerina, il cinema industriale, il ruolo degli intellettuali, l’anticolonialismo e il terzomondismo in Italia sono protagonisti di un film (e di un libro) che saranno spunto per parlare del complesso clima politico e culturale di un’epoca. Giovedì 16 novembre alle 17.00 al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Evento promosso da Eni.

Martedì 14 novembre, alle 10.30, Amplifon organizza un appuntamento dedicato all’inclusione sociale delle persone anziane. L’evento, Let’s dream – riflessioni sul sogno tra generazioni, porterà letture ad alta voce nella Casa di Riposo RSA di via Pindaro 44, offrendo ai residenti e alle loro famiglie la possibilità di ascoltare brani tratti da Le avventure di Pinocchio. Tra i lettori ci saranno anche i volontari dell’azienda. L’iniziativa è collegata a “Ciao!”, il più importante progetto di Fondazione Amplifon, partito da Milano nel 2021 e che oggi coinvolge oltre 200 residenze sanitarie assistenziali non profit in tutta Italia. 

Martedì 14 novembre alle 18.00 alla Galleria Campari (Sesto San Giovanni) si terrà l’incontro Storie di libri, parlarne al bar: i caffè di un tempo rappresentavano un luogo di ritrovo per artisti e intellettuali, uno spazio dove gli scrittori potevano confrontarsi sulle proprie poetiche e le ultime tendenze letterarie. Oggi i bar sono luoghi di ritrovo ma anche di lavoro, scambio di idee, condivisione, dove le persone si trovano a leggere, scrivere e presentare libri. Spazio conviviale per eccellenza, quali storie ospitano i bar? Una chiacchierata insieme a Marco Ardemagni, Petunia Ollister e Antonio Prudenzano. Evento a cura di Galleria Campari.

Passeggiate urbane. Dalla Campionaria, a Citylife, a… è l’evento proposto da Fondazione Fiera in collaborazione con BCM, un percorso a tappe con Andrea Cerchi alla scoperta degli spazi della città in grado di portare alla luce il racconto di una memoria urbana che ci permette di conoscere il passato, comprendere meglio il presente e immaginare il futuro. La passeggiata per le scuole secondarie sarà condotta da Gino Cervi.

Attento al valore della lettura anche il Gruppo San Donato Foundation, che ospiterà in alcuni reparti dei suoi ospedali letture ad alta voce. Inoltre, giovedì 16 novembre, nell’Aula Magna del Policlinico San Donato, si terrà l’incontro Scrittura e fotografia terapeutica, per esplorare il potere taumaturgico di scrittura e fotografia con Barbara Pasquariello, Alessia Spina, e Alessandro Pini e la conduzione di Sonia Scarpante; seguirà un mini-laboratorio di scrittura e fotografia terapeutica. L’evento è promosso da Gruppo San Donato Foundation. 

Domenica 19 novembre alle 16.00 nel Salone d’Onore della Triennale si terrà l’incontro Cartaceo #05 – Fare Castelli di Carta: attraverso le parole di Valerio Lundini e le immagini di Carlo Stanga, il pubblico potrà addentrarsi in un surreale elogio dei progetti più spericolati. L’evento è in collaborazione con Burgo Group. 

Lettura su carta e scrittura a mano. L’azione politica e sociale per la loro valorizzazione: Andrea Cangini (Fondazione Luigi Einaudi), Federico Mollicone (Commissione Cultura Scienza e Istruzione) e Simona Malpezzi (Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza) discuteranno di come la politica possa salvaguardare la lettura su carta e la scrittura a mano. L’evento si terrà alla Fondazione Corriere della Sera giovedì 16 novembre alle 11.00 ed è promosso da Federazione Carta e Grafica e Comieco.

Tra i luoghi di BCM23 anche BiM – dove Bicocca incontra Milano, il progetto di rigenerazione urbana del quartiere Bicocca, con una serata dedicata alla presentazione del primo libro di The Milaneser, con la rivista C41 e gli artisti di Specific. 

BCM23 nelle Scuole, nelle Università e negli spazi del Sociale 

Come da tradizione, il programma della manifestazione prevede tanti incontri anche per le tre sezioni BookCity per le Scuole, BookCity Università e BookCity per il Sociale.

Nel palinsesto BCM per le Scuole torna BCZeta. Istruzioni per l’autogestione delle manifestazioni culturali: quanto è difficile progettare un palinsesto culturale? Quali temi approfondire oggi? A rispondere a queste domande saranno 20 studenti e studentesse di due licei milanesi, che hanno accolto l’invito di BCM e del Sistema Bibliotecario di Milano a progettare e curare insieme il palinsesto della Biblioteca Oglio. Gli studenti si sono occupati di organizzare gli appuntamenti della sede, dalla scelta degli argomenti alla definizione del format, fino all’individuazione degli ospiti. Tra i temi scelti: politica e sicurezza, il successo del true crime, l’esplosione del romance, e poi musica, fotografia e intelligenza artificiale, con ospiti come Stefano Nazzi, Stefania Carini, Luca Marconi, Francesca Ponchielli, Edith Joyce, Francesca Cianfrocca, Patrizia Violi, Giuseppe Paternò Raddusa, Francesco Zendri di Rap Italiano Game Over. L’appuntamento è per le giornate di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 novembre, alla Biblioteca Oglio.

Torna anche BookCity Università nelle accademie milanesi, che hanno raccolto l’invito di BookCity a riflettere insieme alle loro comunità e alla città sul tema dell’anno, il Tempo del sogno, declinandolo secondo le competenze specifiche e le materie d’indirizzo: la NABA si sofferma sulla relazione fra libri e film; in Università Luigi Bocconi, a partire dalla lettura del presente, verrà dato spazio alle scienze sociali. L’Università Cattolica propone riflessioni sul sogno di autoaffermazione femminile e sul potere della poesia, della cultura e dei libri di ingaggiare il lettore; il Politecnico di Milano anima i suoi spazi off campus con incontri che guardano al sogno in una prospettiva di trasformazione, delle persone e degli spazi; il palinsesto di Bicocca propone diverse parole chiave in associazione al tema dell’anno: memoria e futuro, reale e immaginato, aspirazioni individuali e delle comunità scientifiche, con riflessioni sui diritti e sul legame fra sogno e incubo. IULM concentra i suoi incontri sul rapporto fra analogico e virtuale, dal mondo del lavoro a quello della comunicazione, fino alla didattica. L’Università Statale indaga le aspirazioni a un futuro sostenibile, sia sul piano sociale sia su quello ambientale, proponendo inoltre un incontro multidipartimentale dedicato a Saffo e al sogno di una rosa. Questi e molti altri ancora sono gli spunti emersi dal palinsesto BookCity Università, che lavora tutto l’anno per coinvolgere gli studenti e realizzare iniziative anche al di fuori del palinsesto novembrino. 

Moltissime anche le realtà che partecipano a BookCity per il Sociale, che coinvolge le carceri di San Vittore, di Opera, Bollate, Minorile Beccaria e ICAM, l’ospedale di Niguarda, il Gruppo San Donato e il San Carlo Borromeo, Casa Jannacci, Fondazione Casa della Carità, Centro Ronda, Fondazione Culturale San Fedele, Fondazione Amici del Trivulzio, Martinitt e Stelline Onlus, con diversi incontri sul tema dell’anno, spettacoli teatrali e musicali, presentazioni e dialoghi, raggiungendo anche gli spazi dell’associazionismo sul territorio, come le Case delle Associazioni e del Volontariato, le Biblioteche di Condominio e gli spazi WeMi. 

I dati di BCM23 

Come da tradizione, BCM si rivolge al pubblico con un palinsesto ricco e variegato, che coinvolge l’intera filiera del libro, dagli scrittori ai fumettisti, editori grandi e piccoli ma anche saggisti e illustratori, blogger e librai, traduttori e bibliotecari, senza dimenticare studenti, insegnanti, lettori forti e occasionali. Sono 3.100 gli autori e le autrici ospiti della manifestazione, con più di 1.500 eventi e oltre 500 editori coinvolti; saranno oltre 390 i volontari nelle 300 sedi diffuse su tutto il territorio cittadino, tra cui 43 librerie e 27 biblioteche. BCM23 ospita inoltre 190 progetti dedicati alle classi di Milano e della Città Metropolitana all’interno di BookCity per le Scuole, 13 tra università e accademie milanesi nel palinsesto di BookCity Università, senza dimenticare i progetti di BookCity per il Sociale, che raggiunge carceri, ospedali, luoghi della carità e biblioteche di condominio.

Il programma, in costante aggiornamento, ed eventuali indicazioni per accedere agli appuntamenti, sono disponibili sul sito della manifestazione all’indirizzo www.bookcitymilano.it.

L’Associazione BOOKCITY MILANO è presieduta da Piergaetano Marchetti e diretta da un Comitato d’indirizzo di cui fanno parte Carlo Feltrinelli, Luca Formenton, Piergaetano Marchetti e Stefano Mauri. La coordinazione dell’edizione 2023 è stata affidata a Luca Formenton, Presidente della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, con il supporto di Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri. Ai lavori dell’Associazione partecipa, in rappresentanza del Comune di Milano, l’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e, per l’Associazione Italiana Editori, il suo Presidente Ignazio Cipolletta. 

#BCM23www.bookcitymilano.itFB: BookCity Milano | IG: @bookcitymilano | X: @BOOKCITYMILANO | TikTok: @bookcitymilano 

Virgilio, ci manchi!

Virgilio, ci manchi!

di Antonietta Cataldi

     Voglio dare voce a tutti i genitori che, dinanzi alla crisi in cui sembrano irrimediabilmente immersi tanti giovani oggi, vengono accusati di immaturità, di giovanilismo, di disattenzione, di incompetenza. Ebbene sì, è colpa nostra ma non è vero che non li guardiamo, che non ci occupiamo di loro. Il fatto è che, quando cerchiamo di parlare, veniamo subito respinti. Non siamo stimati, non siamo visti come interlocutori utili o credibili. Per questo motivo preferiscono vivere all’interno di un gruppo di loro pari o fissi davanti a uno schermo popolato di anonimi guaritori. Abbiamo provato a chiedere aiuto, a consultarci con i nostri vecchi, con esperti, con persone che, fino ad alcuni anni fa, i ragazzi avevano stimato e anche amato. Inutilmente.  Non sappiamo più cosa fare. Vediamo che sono infelici, che la loro vita è un buco nero dal quale non siamo in grado di farli uscire, di salvarli. E mi viene in mente Virgilio.  Anche loro, come Dante nella Divina Commedia, sono in una selva oscura popolata di mostri che non consentono loro una via d’uscita. Ecco, forse, un tentativo da fare sarebbe che noi genitori, possibilmente padre e madre insieme, trovassimo una persona disposta a porsi accanto a nostro figlio o a nostra figlia con autorità ma senza pretese. In fondo, è ciò che viene raccontato nel secondo canto dell’Inferno. Certo, ciò non fu possibile ai nostri progenitori, che sperimentarono subito la difficoltà di crescere figli.

     Il problema, per Adamo ed Eva, fu che erano i soli adulti sulla terra quando si trovarono a gestire Caino e la sua rivalità con Abele. Non sappiamo se abbiano commesso errori, giacché ogni figlio cerca il modo per farsi amare dai genitori, anche a dispetto dei fratelli, e, nel migliore dei casi, lo trova. Dalla Bibbia apprendiamo solo che il problema si pose nel rapporto dei due ragazzi con Dio e nella maggiore devozione rivelata da Abele. Caino si dimostrò irritato dal fatto che la sua offerta non fosse stata gradita e abbattuto per la sconfitta; riconobbe la propria colpa ma si lamentò della condanna all’esilio. Non gli bastò la garanzia di non essere ucciso, con la promessa, da parte di Dio, di infliggere la vendetta sette volte a chi lo avesse fatto. Poca cosa, rispetto alla moltiplicazione della violenza che si generò col tempo nell’animo di quel giovane assassino, a giudicare dalla sua dichiarazione che si sarebbe vendicato settantasette volte contro chi avesse ucciso il suo sesto discendente. Meglio lasciar passare i millenni e pensare, per i peccatori, a interventi paragonabili a quelli proposti nella Divina Commedia. Vediamoli nell’ordine.

      In cielo c’è una donna gentile, la Madonna, immagine di maternità universale, che prova dolore per la condizione in cui si trova Dante e intercede in suo favore presso Dio. Chiede aiuto a Santa Lucia con parole che qualunque madre userebbe rivolgendosi a persona che sa essere sempre stata cara al proprio figlio: “Or ha bisogno il tuo fedele di te, e io te lo raccomando”[1]. Lucia subito si muove, va da Beatrice e, con tono quasi di rimprovero, la interroga: “ché non soccorri quei che t’amò tanto?”[2],  non senti l’angoscia della sua sofferenza? Questo basta per farla andare subito da Virgilio e affidare quell’uomo in pericolo di perdizione a colui che è stato il suo grande maestro di poesia.

     Immaginiamo questo iter nella nostra realtà.  Un genitore che capisce che c’è un problema ma non sa o non può affrontarlo direttamente, ne parla con una persona amica, la quale può ritenere utile l’intervento di chi il giovane ha amato da adolescente. Costui o costei suggerisce come figura idonea quella di una persona molto stimata ai tempi della scuola. Con o senza i vari passaggi, il prescelto potrebbe essere un giovane adulto, un amico fuori dal giro, un fratello maggiore ormai psicologicamente autonomo, un cugino o anche uno zio, un nonno o un estraneo, un sacerdote, un insegnante, purché non ingombrante, disposto ad essere semplicemente una presenza, un’ombra che non intende comandare o giudicare ma solo pronta ad aiutare quando le paure si ingigantiscono. I giovani, di paure, ne hanno tante, paralizzanti, e gli adulti, quando vengono percepiti come meritevoli di rispetto, sanno fare prodigi. Ho in mente i casi, vissuti da testimone a distanza di molti anni, di due professoresse che si sono trovate a correggere elaborati sconcertanti: uno con la descrizione viva, bruciante, di uno stupro subìto; l’altro con la definizione del proprio “inferno”. In entrambi i casi le famiglie non avevano capito niente, non avevano colto il mare di sofferenza. Ecco perché un estraneo sensibile, competente, a volte può riuscire dove tanti sembrano fallire. L’amore non basta, anche perché spesso è cieco.

     Salvare un giovane è un compito difficile, è quello al quale è stato chiamato Virgilio, che compare come una figura evanescente. Dante non sa chi sia ma è disperato e gli chiede aiuto. Quando poi apprende la sua identità, ne riconosce l’autorevolezza e, chiamandolo sempre “Maestro”, a lui si affida. Gli chiede di essere difeso dalla belva che lo minaccia ma Virgilio gli spiega che deve seguire un altro percorso. La salvezza si raggiunge conoscendo e riconoscendo gli effetti del male ma non lo si può fare da soli: c’è bisogno di una guida. Così, mano nella mano, con volto sorridente, gli spiega la realtà di quel mondo e cosa vuol dire perdere “il ben de l’intelletto”[3]. Poi, quando Dante piange nel sentire i forti lamenti delle anime immerse nel dolore, lo rassicura e, all’ultima richiesta di spiegazioni, con gentilezza lo chiama “Figliuol mio“[4].  È la prima volta che il suo tono diventa familiare, prima del terremoto che spaventa il suo protetto al punto da farlo svenire.

     Si preparano a scendere nell’inferno, Virgilio per primo, ma Dante si accorge che il maestro è “tutto smorto“[5]. Interpretando il suo aspetto come segno di timore, gli chiede come possa seguirlo se ha paura anche lui che di solito gli funge da sostegno. Non ha capito che il pallore è solo manifestazione della pietà che prova per le anime del Limbo, alle quali egli stesso appartiene. È l’angoscia di chi, non per colpe commesse ma per non essere stato battezzato, si trova escluso in eterno dalla visione di Dio. Il dolore di questa condizione, propria dei bambini morti privi di battesimo ma legata anche, come nel caso di Virgilio, all’essere vissuti “nel tempo de li dei falsi e bugiardi”[6], cioè prima di Cristo, avvicina Dante all’interlocutore, al quale si rivolge con tono più accorato: “Dimmi, maestro mio, dimmi segnore”[7]. Non esiste nessuno immune dal dolore: è un progresso sul piano emotivo. Dante ha potuto cogliere l’umanità di Virgilio e ne trae conferma dalle parole di Francesca da Rimini: “Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria; e ciò sa ‘l tuo dottore.”[8]

     Il rapporto tra i due diventa sempre più intenso: a Dante risulta spontaneo riferirsi a Virgilio come al “mar di tutto il senno”, alla “virtù somma”, a “lo savio mio”, al “savio gentil”, al “maestro mio”, al “buon maestro”, a “‘l savio mio maestro”, ma soprattutto come a “‘l mio buon duca”, “lo duca mio”, la mia guida. Vuol dire riconoscere il suo ruolo e il proprio bisogno. Dal canto suo, Virgilio sempre più spesso lo chiama “figlio” e “figliolo mio”, dando al proprio compito una dimensione genitoriale che non esclude il rimprovero, anche duro, all’occorrenza. È quanto accade quando Dante piange nel vedere il corpo stravolto dei maghi e degli indovini[9] e quando si sofferma ad ascoltare un litigio tra falsari[10].

     Occasione di fermezza è anche il desiderio di conoscenza di Dante il quale, come capita agli alunni curiosi e impazienti, talvolta non si pone limiti, col rischio di risultare molesto. Rendendosene conto, decide: “Allor con gli occhi vergognosi e bassi, temendo no ‘l mio dir li fosse grave, infino al fiume del parlar mi trassi”[11]. Quando poi, più avanti, Virgilio lo rassicura che non solo riceverà risposta alla domanda che gli pone ma anche che sarà soddisfatto il desiderio che gli nasconde, Dante si giustifica: “Buon duca, non tegno riposto a te mio cuor se non per dicer poco, e tu m’hai non pur mo a ciò disposto”[12], gli nasconde ciò che prova solo per parlare poco ed è ciò che anche adesso la sua guida gli ha chiesto di fare. Ha trovato la misura: “Tanto m’è bel, quanto a te piace: tu se’ segnore, e sai ch’i’ non mi parto dal tuo volere, e sai quel che si tace”[13],  mi è gradito tutto quello che piace a te: tu decidi e sai che non mi allontano dal tuo volere, e conosci ciò che non viene detto.

     Il rispetto e l’obbedienza diventano sintonia, così che arrivano le lodi. Pensiamo a quella, esaltante, plateale, che conclude il contrasto con Filippo Argenti. Dante, che in precedenza si è lasciato inopportunamente turbare dal dolore dei dannati, rimane del tutto indifferente dinanzi a questo “spirito maladetto” e Virgilio prima impedisce che l’arrogante con ira rovesci la loro barca e dopo manifesta tutta la propria soddisfazione al discepolo, che racconta: “Lo collo poi con le braccia mi cinse; basciommi ‘l volto e disse: «Alma sdegnosa, benedetta colei che ‘n te s’incinse!»”[14]. Non ci può essere riconoscimento maggiore: Anima capace di sdegnarsi, benedetta colei che fu incinta di te!  Analoga esaltazione il maestro manifesta per la tremenda invettiva di Dante contro i papi simoniaci che si sono fatti “dio d’oro e d’argento”. Racconta: “I’ credo ben ch’al mio duca piacesse, con sì contenta labbia sempre attese lo suon de le parole vere espresse. Però con ambo le braccia mi prese; e poi che tutto su mi s’ebbe al petto, rimontò per la via onde discese. Né si stancò d’avermi a sé distretto”[15], credo proprio che alla mia guida piacesse, dato che seguì sempre con aria felice il suono delle parole di verità che esprimevo. Perciò mi prese con tutte e due le braccia e, dopo avermi sollevato fino al petto, ripercorse la strada da cui era disceso e non si stancò mai di tenermi stretto a sé.

     Gli slanci e le manifestazioni di consenso, espressi con una fisicità sconosciuta tra adulti con ruoli diversi, ci devono far riflettere sul bisogno di affetto che non si riduce con l’età e che contribuisce a dare conforto e sicurezza. Tra Virgilio e Dante ormai non c’è solo obbedienza, c’è comune sentire. Ne è un esempio l’atteggiamento nei confronti dei sodomiti, gli omosessuali, l’incontro coi quali occupa due canti. Virgilio non solo presta attenzione alle loro grida ma dice a Dante: “Or aspetta, a costor si vuole esser cortese.”[16] L’esortazione alla sosta e al dovere della cortesia nei confronti di quelle anime è superflua perché Dante, se non fosse per la paura del fuoco, si getterebbe ad abbracciarle, a cominciare da quella di Brunetto Latini, suo antico maestro. Infatti, fermo restando il loro destino, che in un caso sembrerebbe addirittura legato al danno prodotto dalla presenza di una “fiera moglie”[17], cioè di una moglie scontrosa, c’è rispetto e stima per le loro persone, per la loro statura di letterati e guerrieri, per le loro virtù civili e la loro nobiltà  d’animo.

     È il contrario di quanto accade con un’altra categoria di dannati, ai quali pure sono dedicati due canti ma dai quali Virgilio invita Dante ad allontanarsi. Si tratta dei barattieri, cioè dei truffatori che, attraverso inganni e raggiri, hanno mirato sempre e soltanto al proprio beneficio. Sono numerosi nella terra in cui “del no, per li denar, vi si fa ita”[18], lì dove, per denaro, qualunque no diventa sì. Forse, ancora oggi, ne sappiamo qualcosa. Il rapporto tra i due è divenuto via via più stretto, così che Dante, quando ha paura, si stringe a Virgilio, mentre costui lo trae a sé, come sempre fa quando vuole proteggerlo. I gesti di entrambi sono di grande tenerezza. Per evitare che rimanga impietrito guardando la Gorgone, lo fa girare e gli copre gli occhi con le proprie mani[19]. Quelle stesse mani, “animose”, cioè in atto di incoraggiamento, lo spingono a parlare con Farinata, accompagnate dall’esortazione: “Le parole tue sien conte”[20], le tue parole siano adeguate.

     Lo prende per mano per accompagnarlo vicino al cespuglio in cui è prigioniero un suicida che inutilmente piange, avendo rifiutato il proprio corpo in vita[21]. Ancora “caramente” lo prende per mano per avvertirlo che gli appariranno, come una strana sequenza di torri, i giganti che, disposti intorno alla parete del pozzo infernale, vedrà sporgere dalla voragine solo fino all’ombelico[22]. Istiga il Minotauro che vuole impedire il loro passaggio in modo da farlo infuriare e, approfittando delle sue smanie, far passare Dante[23].

     Si sente responsabile di questo essere timoroso che Caronte ha definito “anima viva”[24]. Perciò, via via che il loro rapporto diventa più stretto, passa dal tenerlo per mano, come davanti alla porta dell’Inferno, al sostenerlo con le braccia quando il percorso è difficile, tant’è che Dante riferisce che, appena salì in groppa a Gerione, il maestro “con le braccia m’avvinse e mi sostenne”[25].

     Quando ci sono da affrontare difficoltà particolari, il maestro ha un attimo di forte turbamento ma trova subito la soluzione. Dante racconta: “con quel piglio dolce ch’io vidi prima a piè del monte, le braccia aperse” e mi afferrò. Segue una similitudine: “E come quei ch’adopera ed estima, che sempre par che ‘nnanzi si proveggia”, come chi agisce e valuta, così che mostra sempre di provvedere in anticipo, mentre lo spinge verso la cima di una sporgenza, ne osserva un’altra e gli dice: “Sovra quella poi t’aggrappa, ma tenta pria s’è tal ch’ella ti reggia”[26], poi aggrappati a quella, ma prima prova se è tale da poterti reggere.

     Virgilio è una guida perfetta, seria, prudente, ma, quando il discepolo, giunto in cima, si sente esausto e si siede, non esita a cambiare tono “Omai convien che tu così ti spoltre”, ormai è il caso che tu ti scuota di dosso la pigrizia, perché, sedendo sulle piume, non si arriva alla fama, e nemmeno stando sotto le coperte, perché, chi consuma la propria vita senza fama, lascia di sé sulla terra un ricordo simile al fumo nell’aria e alla schiuma nell’acqua. Perciò alzati e supera la difficoltà di respiro col vigore che vince ogni battaglia se non si lascia abbattere dal peso del suo corpo. A questo invito perentorio, Dante reagisce: “Levàmi allor, mostrandomi fornito meglio di lena ch’i’ non mi sentia”, allora mi alzai, mostrandomi provvisto di una lena maggiore rispetto a quella che mi sentivo e dissi: “Va, ch’i’ son forte e ardito”. L’esortazione genera una nuova dimensione nel loro rapporto, sicché il discorso tra i due si conclude semplicemente con un invito all’allievo ad agire: “Altra risposta”, disse, “non ti rendo se non lo far; ché la dimanda onesta si de’ seguir con l’opera tacendo”[27], non ti do altra risposta che agire, perché la domanda legittima deve essere seguita dall’azione senza parole.

     E’ una lezione di vita. Egli stesso ne è un esempio perché, nel momento più difficile, tocca a lui la parte più faticosa, quella dell’uscita dall’inferno.

     Se veniamo un attimo ai nostri giorni, ci rendiamo conto che, per un giovane che ha perso il senso dell’esistenza, abbandonare la realtà, umana o virtuale, che comunque sembrava offrirgli un rifugio, deve essere drammatico. Ecco perché, a questo punto, è la guida a doversi assumere tutto il peso e la responsabilità del passaggio.

     Tornando alla Divina Commedia, pensiamo che l’anima di Dante è salva in quanto sta sfuggendo alla condanna eterna ma ha ancora tanto da capire, tanto da imparare prima di poter procedere da sola. Ancora una volta, dovrà essere la guida a prendere tutte le decisioni. E’ allora, quando sono giunti nel fondo dell’inferno, costituito da un lago ghiacciato, dopo che Dante ha visto Lucifero con le sue tre facce, le gigantesche ali di pipistrello e il corpo peloso, è quello il momento di ripartire. E’ un momento quasi cinematografico: l’uscita  avviene attraverso la discesa lungo il corpo de “lo ‘mperador del doloroso regno”[28]. Dante riferisce che Virgilio aveva stabilito tutto nei dettagli: “Com’a lui piacque, il collo li avvinghiai”, il discepolo si avvinghiò al suo collo mentre lui, la guida, quando furono ben aperte le ali di quello che era stato l’angelo più bello del Signore prima di precipitare orribilmente, “appigliò sé a le vellute coste” si aggrappò ai fianchi pelosi e, “di vello in vello”, da un ciuffo di pelo all’altro, giù discese fino al punto in cui la coscia si articola e s’ingrossa l’anca. Erano al centro della terra e, per salire nell’emisfero australe, dove s’innalza la montagna del Purgatorio, dovevano capovolgersi e girare la testa in direzione delle gambe del mostruoso gigante, aggrappandosi al pelo “com’om che sale”. Tutto questo Virgilio fece “con fatica e con angoscia”, infine “ansando com’uom lasso”[29], ansimando come un uomo sfinito.

Ci vuole tanto amore per agire così, un amore che Virgilio ha già dimostrato quando Dante era atterrito al sopraggiungere dei diavoli: “Lo duca mio di sùbito mi prese, come la madre ch’al romore è desta e vede presso a sé le fiamme accese, che prende il figlio e fugge e non s’arresta, avendo più di lui che di sé cura”. Il maestro si era lasciato andare supino lungo la parete scoscesa “portandosene me sovra ‘l suo petto, come suo figlio, non come compagno”[30].

     Trovo stupenda la similitudine col gesto protettivo della madre che fugge per portare il figlio in salvo dall’incendio, sia perché l’amore non è una questione di genere, sia perché, come vedremo, anche nell’aldilà, non sempre risponde ai canoni. Sappiamo solo che, quando c’è, può dare fiducia, speranza, salvezza.

     Vediamo ora cosa accade nel Purgatorio, dove Virgilio viene definito “dolcissimo patre”[31] e – come abbiamo visto –  tale è  stato per Dante, che a lui si è affidato per la salvezza e tale continua ad essere nel regno in cui le anime espiano le proprie colpe in vista del Paradiso. Nell’Antipurgatorio, seguendo le istruzioni di Catone, pone “soavemente” tutte e due le mani aperte sull’erba tenera, ancora bagnata di rugiada, e gli lava le guance segnate dalle lacrime per renderne visibile il colore offuscato dall’inferno[32]. Soddisfa i suoi bisogni senza che nemmeno gli vengano manifestati, come quando, nella cornice degli iracondi, avvolta da un denso fumo, quale “scorta saputa e fida”[33], come guida esperta e fedele, gli si avvicina, gli offre l’appoggio della propria spalla e lo esorta a non separarsi da lui.

     Non che non sappia svolgere il proprio ruolo quando si tratta di incoraggiarlo a fare qualcosa che teme, ma lo fa sempre da “dolce padre”[34]. Insieme a Stazio, sono nella settima cornice; l’angelo della castità li esorta ad attraversare il muro di fuoco purificatore che permetterà loro di accedere all’ultima scalinata del monte ma Dante, pallido come un cadavere, non si muove. Quando – come vedremo – riesce a convincerlo, entra nel fuoco per primo, si fa seguire da lui e chiede a Stazio di stargli dietro, affinché la sua posizione sia la più sicura. Poi, superata la barriera di fiamme e saliti i primi gradini della scala, quando si devono fermare per la notte, ciascuno si distende su un gradino. Dante precisa: “io come capra, ed ei come pastori”[35]. Infatti Virgilio e Stazio fanno la guardia a lui come i pastori al gregge.

     Soffermiamoci un momento su come Virgilio ha indotto Dante ad affrontare la prova.  Dapprima gli ha spiegato che la fiamma non lo avrebbe potuto privare nemmeno di un capello; poi, turbato nel vederlo irremovibile, gli ha fatto notare: “Or vedi, figlio: tra Beatrice e te è questo muro”[36]. Così il “savio duca” ha saputo vincere la sua ostinazione. Per questo ha sorriso “come al fanciul si fa ch’è vinto al pome”[37], come si fa col fanciullo che si lascia convincere da una ricompensa. E ancora di Beatrice gli ha parlato continuamente mentre erano dentro il fuoco, sostenendo: “Li occhi suoi già veder parmi”[38].

     Dopo tante aspettative, nel Paradiso terrestre infine Beatrice appare “dentro una nuvola di fiori”[39]. Dante è scosso dalla grande potenza del sentimentoche  –  rievoca  –  “m’avea trafitto prima ch’io fuor di puerizia fosse”[40], lo aveva colpito prima che fosse uscito dall’infanzia.  Si volta, “col respitto col quale il fantolin corre a la mamma quando ha paura o quando elli è afflitto”, con la fiducia di un bambino impaurito o sofferente, per dire a Virgilio: “Men che dramma di sangue m’è rimaso che non tremi”, non mi è rimasta nemmeno una goccia di sangue che non tremi, ma lui “n’avea lasciati scemi di sé”[41], ci aveva lasciati privi di sé. E piange, rievocando la tenerezza con cui gli aveva pulito le guance con le mani bagnate di rugiada.  Piange tanto da essere persino compatito dagli angeli, anche perché, in contrasto con la premura paterna di Virgilio, Beatrice si comporta con lui come la madre che “al figlio par superba”[42] perché gli si rivolge con tono aspro. Questo gli fa sentire come amaro il sapore del suo affetto. Eppure la donna ha pianto per lui. Glielo fa sapere lo stesso Virgilio nel suo ultimo discorso, quando ne ricorda “li occhi belli che, lagrimando, a te venir mi fenno”[43].

     Allora era disperata perché, dopo la morte, notando che Dante aveva preso una strada sbagliata, aveva tentato in ogni modo, attraverso ispirazioni divine, di richiamarlo alla fede. Inutilmente. L’unica possibilità rimasta era fargli vedere le condizioni dei dannati. Per questo era scesa all’inferno e aveva implorato l’aiuto di Virgilio. Ma ora che costui ha svolto la propria funzione, occorre che Dante si penta, che “sia colpa e duol d’una misura”[44], cioè che il suo dolore sia pari alla sua colpa e che il prezzo dell’espiazione sia pagato attraverso un “pentimento che lagrime spanda”[45].

     Da qui la sua severità, sconosciuta a Virgilio, il quale, in cima alla scala che porta al Paradiso terrestre, chiamandolo “figlio”, gli aveva spiegato di avere portato a termine il proprio compito: “Tratto t’ho qui con ingegno e con arte; lo tuo piacere omai prendi per duce”[46], ormai puoi prendere la tua volontà  come guida. Colui che al primo incontro Dante aveva chiamato “lo mio maestro e lo mio autore”[47], gli aveva segnalato il traguardo raggiunto: “Non aspettar mio dir più né mio cenno; libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch’io te sovra te corono e mitrio”[48], non aspettarti più da me parole o gesti; il tuo arbitrio è libero, retto e incorrotto, e sarebbe un errore non seguirlo: perciò io ti proclamo signore e guida di te stesso[49].

      In quel momento Dante non sapeva che sarebbero state le sue ultime parole. Lo ha visto sorridere insieme a Stazio quando hanno sentito richiamare gli antichi poeti[50]; con loro ha assistito alla processione mistica[51] ma poi, quando, all’apparizione di Beatrice,  sbigottito, si è girato verso di lui per comunicargli la propria emozione, non lo ha trovato. Era uscito di scena con la grandezza della sua statura morale.

     Ecco, la sua uscita di scena è ciò su cui più dovremmo riflettere perché è il segno caratterizzante la sua azione: la levità. Tutti i suoi gesti hanno una delicatezza sconosciuta a tanti di noi genitori. Tendiamo ad essere pesanti, ingombranti, quando li affrontiamo, per essere sicuri dell’efficacia dei nostri interventi, dell’effetto delle nostre parole. E quando sembriamo disinteressarci dei nostri figli è per il senso di inadeguatezza che ci pervade. Non sappiamo essere maestri.

     Non è stato così per le generazioni passate, che erano istintive e non si ponevano problemi. Prendiamo il caso di quando avrebbero dovuto lasciar andare i giovani: a parte il richiamo alle armi e l’emigrazione per fame, riuscivano a condizionarli a vita. Un uomo di una certa età mi ha descritto con angoscia una scena, alla quale aveva assistito molti anni prima, in cui la propria madre rincorreva piangendo giù per le scale il figlio minore in partenza per andare a vivere altrove. Mi ha confessato di aver deciso in quel momento che non avrebbe mai causato il ripetersi di quello strazio e di non avere, per questo motivo, colto alcune occasioni che lo avrebbero portato ad abbandonarla.

     Certamente è un caso estremo ma, ancora oggi, sono tante le mamme chiocce e non sono pochi i padri che costruiscono la casa ai figli nel proprio paese e che portano avanti l’impresa che hanno creato con l’intento di lasciarla loro in eredità, sentendosi traditi se questi aspirano a fare altro.

     Non accettiamo di definire quello del genitore un difficilissimo compito a tempo, che potremo considerare assolto quando il figlio avrà capito cosa significa vivere e sarà, come dice Virgilio, signore e guida di sé stesso.

     Dobbiamo chiedere scusa per la nostra inutile invadenza, per la nostra incapacità di far crescere e lasciar crescere i ragazzi, per la presunzione di poterli proteggere e l’arroganza di volerli difendere incondizionatamente, senza mai uscire di scena dalla loro vita.  

     In fondo, tutto dipende dal fatto che siamo viziati: dal XIII secolo avanti Cristo siamo tutelati dalle tavole di Mosè e dal comandamento “Onora il padre e la madre” che – badiamo bene – accosta le due figure genitoriali pur non equiparandole, tant’è che, nel Siracide, uno dei Libri sapienziali della Bibbia, del secondo secolo prima di Cristo, si chiarisce: “Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli e ha stabilito il diritto della madre sulla prole”. Non ci possiamo meravigliare del potere che ci sentiamo in diritto di esercitare, anche se, già in quel testo, da alcuni precetti traspare l’onere della loro osservanza: “Chi onora il padre espia i peccati; chi onora sua madre è come chi accumula tesori”[52]. Il discorso si fa addirittura minaccioso, in caso di mancato rispetto della norma da parte di “chi teme il Signore”: “poiché la benedizione del padre consolida le case dei figli, la maledizione della madre ne scalza le fondamenta”[53]. Le indicazioni sono molto più toccanti quando riguardano i genitori in disgrazia: “Non vantarti del disonore di tuo padre, perché il disonore del padre non è gloria per te; la gloria di un uomo dipende dall’onore di suo padre, vergogna per i figli è una madre nel disonore”[54].  Trovo infine commovente l’invito al figlio di un genitore in condizione di fragilità: “Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo durante la sua vita. Sii indulgente, anche se perde il senno, e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore”[55]. Tutte queste disposizioni sono sbilanciate a favore dei genitori, ai quali si deve rispetto, gratitudine e cura in quanto rappresentano l’autorità di Dio: onorarli significa onorare Dio.

     Passano tanti anni e, nel 60 dopo Cristo, San Paolo assume una posizione di maggiore equilibrio. Comincia: “Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto” ma, due righi dopo, aggiunge: “E voi, padri, non esasperate i vostri figli”[56]. Questi cominciano finalmente ad esistere come persone, non più solo come esecutori della volontà divina. Bisogna tuttavia arrivare all’inizio del XX secolo perché vengano giuridicamente riconosciuti loro dei diritti. Non ci possiamo sorprendere che tanti di noi genitori ancora non li prendano in considerazione e agiscano come se essi non esistessero. I nostri figli, dal canto loro, come tutti gli adolescenti, quando vogliono oltrepassare i confini e opporsi all’autorità, possono invischiarsi in situazioni pericolose rispetto alle quali non sappiamo come agire.

     Forse, tra qualche decennio, quando gli adulti saranno più preparati e consapevoli di quanto siamo noi, i casi da “selva oscura” saranno rari ma oggi, quando noi stessi siamo frutto di un’educazione legata al passato e ci permettiamo di ripetere che “ai nostri tempi …”, in questa fase di transizione, dobbiamo prendere atto dei nostri limiti e accettare di non potercela fare da soli. E’ a questo punto che ci rendiamo conto che … ci manca Virgilio.

[1] Inf III, 98-99.

[2] Inf. III, 104.

[3] Inf III, 18-20.

[4] Inf III, 121.

[5] Inf IV, 14.

[6] Inf I, 72.

[7] Inf IV, 46.

[8] Inf V, 121-3.

[9] Inf XX.

[10] Inf XXX.

[11] Inf III, 79-81.

[12] Inf X, 19-21.

[13] Inf XIX, 37-9.

[14] Inf VIII, 43-5.

[15] Inf XIX, 112 e 121-7.

[16] Inf XVI, 14-5.

[17] Ibidem, 45.

[18] Inf XXI, 42.

[19] Inf IX, 59-60.

[20] Inf X, 37-9.

[21] Inf XIII, 130-1.

[22] Inf XXXI, 28-33.

[23] Inf XII, 22-7.

[24] Inf III, 88.

[25] Inf XVII, 96.

[26] Inf XXIV, 20-30.

[27] Ibidem 16-78.

[28] Inf XXXIV, 28.

[29] Ibidem, 70-83.

[30] Inf XXIII, 37-51.

[31] Purg XXX, 50.

[32] Purg I, 121-9.

[33] Purg XVI, 8-15.

[34] Purg XXVII, 51.

[35] Ibidem, 86.

[36] Ibidem, 35-6.

[37] Ibidem, 45.

[38] Ibidem, 54.

[39] Purg XXX, 28.

[40] Ibidem, 41-2.

[41] Ibidem, 43-9.

[42] Ibidem 79-81.

[43] Purg XXVII, 136-7.

[44] Purg XXX, 108.

[45] Ibidem, 144-5.

[46] Purg XXVII, 130-1.

[47] Inf I, 85.

[48] Purg XXVII, 139-142.

[49] In questa, come in alcune altre occasioni, ho tratto spunto dal commento contenuto nell’edizione SEI del 2021.

[50] Purg XXVIII,144.

[51] Purg XXIX.

[52] Libro del Siracide 3:2-4.

[53] Ibidem 3:9.

[54] Ibidem 3:10-11.

[55] Ibidem 3:12-13.

[56] Lettera agli Efesini 6:1 e 4.

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