Università di Cassino: Indagini sui corsi di sostegno e mazzette
È in corso un’inchiesta che sta sollevando interrogativi inquietanti riguardo ai corsi di formazione per insegnanti di sostegno all’Università di Cassino. Le autorità hanno avviato interrogatori nei confronti di diversi indagati, tra cui spicca il nome di Massimiliano Mignanelli, noto per aver unito in matrimonio i due docenti coinvolti, Giovanni Arduini e Diletta Chiusaroli, recentemente arrestati.
Un sistema ben collaudato
Il cosiddetto “sistema Cassino” sembra essere ben consolidato, alimentato non solo da presunti pagamenti illeciti da parte degli studenti, ma anche da forti legami politici. La Guardia di Finanza sta indagando su questi rapporti, rivelando un quadro complesso in cui l’Ateneo potrebbe essere stato utilizzato come una facciata per perseguire interessi personali. I corsi di TFA, essenziali per ottenere l’idoneità come insegnanti di sostegno, sono al centro di questa controversia.
Interrogatori e difese
Venerdì mattina, i due professori saranno interrogati alla presenza del loro legale, Ivano Nardozi. Lunedì, sarà la volta di Mignanelli, assistito dall’avvocato Sandro Salera. Intanto, il rettore Marco Dell’Isola ha rassicurato gli studenti sulla continuazione dei corsi, esprimendo il desiderio che le indagini chiariscano la situazione. “Sento il bisogno di scusarmi”, ha dichiarato, sottolineando la robustezza della procedura concorsuale dell’Ateneo.
Il ruolo economico dei corsi
Questi corsi non sono solo un’opportunità formativa, ma anche una fonte significativa di introiti per l’università. Con circa 9.300 iscritti, ciascuno dei quali ha versato una quota di iscrizione di 3.500 euro, l’Ateneo ha cercato di risanare un deficit di 40 milioni di euro scoperto dall’INPS, relativo ai contributi non versati tra il 2011 e il 2014.
Afflusso di studenti e accuse di corruzione
Ogni sabato, il Campus della Folcara accoglie studenti da tutta Italia, attratti dalla possibilità di seguire corsi in un giorno compatibile con le loro occupazioni lavorative. Tuttavia, tra di loro ci sono anche 23 studenti indagati per aver versato somme significative a un istituto privato di Sora, gestito da Giancarlo Baglione, accusato di facilitare pratiche illecite all’interno dell’Ateneo.
La difesa dei coinvolti
La difesa dei professori arrestati, rappresentata dall’avvocato Nardozi, ha dichiarato che non esistono prove concrete riguardo ai presunti pagamenti illeciti. Secondo quanto riportato, l’unico beneficio tangibile sarebbe stato l’esonero dal pagamento di un diploma per il figlio della professoressa Chiusaroli.
Questa situazione solleva interrogativi non solo sulla gestione dei corsi di insegnamento all’Università di Cassino, ma anche sui valori etici e professionali all’interno del sistema educativo. Le indagini in corso potrebbero rivelare ulteriori dettagli su un sistema che, se confermato, richiederà una revisione profonda delle pratiche accademiche e amministrative.
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