Il lavoratore precario con stipendio ridotto non è un uomo libero, il monito di Landini (Cgil): coi referendum su lavoro e cittadinanza si cambia
“Una persona non è libera se precaria, non è libera se ha uno stipendio che non lo fa vivere, non è libera se muore sul lavoro, non è libera se non ha garantiti gli stessi diritti e le stesse tutele. Quindi, oggi i referendum sul lavoro e sulla cittadinanza pongono la necessità di cambiare pagina: nel nostro Paese i cittadini e le persone hanno la possibilità di essere artefici di questo cambiamento”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a margine della conferenza stampa “Investire in Istruzione e Ricerca per far ripartire il Paese”.
A colloquio con “La Tecnica della Scuola“, il leader sindacale ha detto che “l’altissimo numero di precari nella scuola, oltre 200 mila supplenti l’anno, e il via libera della Consulta a due referendum caldeggiati dal sindacato Confederale: per il sindacalista è ora di “modificare quelle leggi balorde che in questi anni
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