Dal governo di Vichy al Fronte Nazionale, l’antisemitismo ha scritto le pagine più buie della storia francese

Per Jean-Marie Le Pen, fondatore e leader del Front National – partito di estrema destra francese che la figlia Marine ha recentemente trasformato in Rassemblement National – le camere a gas nei campi di concentramento nazisti non furono altro se non un dettaglio nella storia della Seconda guerra mondiale. Con la sua scomparsa, il 7 gennaio di quest’anno, si spegne una delle figure più controverse della storia francese e internazionale: razzista, omofobo e antisemita dichiarato, condannato a più riprese per apologia di crimini di guerra, incitamento all’odio razziale e altri reati simili. Nel 2002, Le Pen riesce tuttavia a sconfiggere il socialista Jospin al primo turno delle presidenziali, arrivando al secondo turno (una ‘prima’ per un partito di estrema destra), dove però sarà largamente sconfitto da Chirac, forte dell’appoggio di un fronte repubblicano compatto a sostegno della destra moderata. Una data, comunque, storica, che in qualche modo sdogana politicamente il

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