Precari, dignità rubata: L’urlo di Natalia Uguccioni contro la precarietà scolastica

La lettera di sfogo di Natalia Uguccioni, una docente precaria con dieci anni di esperienza, ha suscitato un acceso dibattito sul tema della precarietà nel settore scolastico. Con parole cariche di emozione e frustrazione, Natalia racconta la sua esperienza di “precaria storica”, una figura professionale spesso trascurata e marginalizzata.

Una vita nel limbo della precarietà

Natalia inizia la sua lettera affermando: “Una precaria storica, una figura professionale marginale e marginalizzata, tenuta nel limbo nebbioso della convocazione possibile per una eventuale supplenza.” La sua testimonianza mette in luce le difficoltà quotidiane che affronta, costretta a gestire pratiche burocratiche complesse e a monitorare costantemente le convocazioni, con la paura di non avere mai un lavoro stabile. “Obbligata a completare pratiche ai limiti dell’assurdo durante ‘finestre temporali’ che si aprono magicamente nei periodi meno opportuni,” continua Natalia, descrivendo un sistema che sembra giocare con le vite dei precari.

Un sistema burocratico “marcio”

La docente critica aspramente la burocrazia degli Uffici Scolastici Regionali, definendo il sistema come “marcio” e denunciando il ricatto che subiscono i precari. “Si tratta di giocare sulle nostre spalle, di fare leva sulla nostra vulnerabilità,” afferma, evidenziando come i concorsi e le graduatorie diventino strumenti di sfruttamento piuttosto che opportunità di crescita. “Si tratta di lucrare sulle nostre povere tasche e sulle nostre grandi aspettative,” denuncia, mettendo in evidenza la frustrazione di chi ha superato prove concorsuali senza ottenere stabilità.

L’amore per l’insegnamento e la difficoltà di crescita

Nonostante le avversità, Natalia esprime il suo amore per l’insegnamento: “Amo il mio lavoro e lo faccio da sempre con immensa dedizione ed entusiasmo.” Tuttavia, la sua passione è minacciata dalla precarietà. “La mia voglia di fare e di trasmettere qualcosa alle nuove generazioni è destinata ad affievolirsi e sparire,” scrive, sottolineando la difficoltà di mantenere alta la motivazione in un contesto così instabile.

L’importanza della continuità educativa

Natalia pone l’accento sulla necessità di garantire continuità educativa per gli studenti. “Quando si parla di curriculum verticale e non ci si impegna a garantire la continuità educativa, state tradendo nel modo più osceno le magniloquenti dichiarazioni di intenti,” afferma, evidenziando come il continuo cambio di insegnanti crei confusione e spaesamento negli studenti.

Un appello alla politica

Concludendo la sua lettera, Natalia si rivolge direttamente ai politici: “Ditelo che vi fa comodo avere un gregge docile di pecore invece che degli esseri senzienti e pensanti.” Chiede un cambio di rotta, affinché venga riconosciuto il valore degli insegnanti e venga garantita una stabilità lavorativa che permetta di formare le future generazioni. “A me ogni anno, a fine anno, piange il cuore quando i ragazzi mi chiedono se sarò con loro anche l’anno successivo,” scrive, esprimendo il desiderio di continuare a fare la differenza nella vita dei suoi studenti.

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Un “libro esploso” per mostrare la tua emozione!

Per realizzare questo “LIBRO ESPLOSO” con gli studenti delle classi prime abbiamo riflettuto sulle nostre emozioni chiedendoci se è possibile RAPPRESENTARE graficamente un’emozione. Con l’aiuto di alcuni artisti come Kandinskij, Pollock, Klee e con la lettura di albi illustrati sul tema delle emozioni abbiamo concluso che ognuno di noi può imparare ad esprimere le proprie emozioni, verbalmente e anche attraverso l’arte.

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Per creare questo libro prima di tutto abbiamo pensato ad una emozione precisa, concentrandoci su quello che proviamo, sulle sensazioni, i colori e le immagini che questo sentimento suscita in noi. Sul retro di un foglio da disegno di 24x33cm abbiamo disegnato una griglia con 12 quadrati di misura 8x8cm. Dopo aver girato il foglio abbiamo cominciato a disegnare liberamente, pensando all’emozione che volevamo rappresentare. Ci siamo concentrati soprattutto sui COLORI che secondo noi evocano meglio l’emozione scelta.

Oltre al foglio per il disegno principale abbiamo preparato 3 fogli da fotocopia ritagliati in un formato quadrato di 18x18cm: questi ci serviranno successivamente per assemblare il libro.

Per questa rappresentazione abbiamo usato una TECNICA MISTA, cominciando a disegnare con i PASTELLI AD OLIO linee e forme che vogliono evocare la nostra emozione. Dopo i pastelli abbiamo usato gli ACQUERELLI, sfruttando le differenze di assorbimento delle varie superfici per creare effetti diversi. Successivamente abbiamo aggiunto delle parti a COLLAGE, con forme, immagini o anche parole evocative.

la consegna prevede di RIEMPIRE TUTTO IL FOGLIO di forme e colori, senza lasciare bordi o spazi bianchi. Qui sotto vediamo il lavoro di disegno:

Dopo aver realizzato il disegno a tecnica mista abbiamo costruito il libro “origami” seguendo le istruzioni di questo video tutorial, dove viene spiegato molto accuratamente come piegare la carta e soprattutto come incollare i tre fogli tra di loro:

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Una volta preparati i nostri libretti di carta abbiamo ritagliato il disegno delle emozioni seguendo la griglia disegnata sul retro e abbiamo incollato i pezzi in ordine sparso sulle “pagine” del libretto. Alcuni quadrati devono essere tagliati anche lungo la diagonale, per permettere la piegatura agevole del libro.

Sempre seguendo le istruzioni del video tutorial abbiamo creato anche una “copertina” con due cartoncini foderati con le pagine di una rivista. Su uno dei cartoncini è stato incollato un nastrino per chiudere il libricino con un fiocco. Da ogni disegno è avanzato un quadratino, tutti i quadratini avanzati sono stati incollati sul poster delle nostre emozioni. Per concludere il lavoro ogni studente ha creato un piccolo video con la App CapCut su iPad, e poi i vari clip sono stati uniti in un unico video che potete vedere all’inizio di questo post.

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