Wrw: non solo leggere l’italiano ma anche scriverlo per conoscere la lingua
Quanto è praticata la lingua italiana nelle nostre scuole a livello di scrittura (e, soprattutto, di scrittura autentica) e di studio di una grammatica descrittiva? Poco, a quanto è dato sapere, mentre è certo che abbiamo spesso alunni che sono scarsamente motivati alla lettura e allo studio della letteratura, scrivono solo se costretti e con scarso coinvolgimento personale, commettono “sempre gli stessi errori” in ambito grammaticale.
E di fronte a questo evidente “abbaglio”, che fare? “Mettere al centro l’alunno, creare contesti autentici, attivare problem solving, potenziare collaborazione e autovalutazione, valorizzare l’esperienza hic et nunc dell’alunno: sono davvero traguardi realizzabili? Come lettura e scrittura promuovono tutto questo? Come creare lettori e scrittori a vita?”.
Sono domande che un articolo sul Sussidiario di qualche anno fa venivano posti e a cui risponde esaminando il metodo Wrw, Writing and Reading Workshop.
Di cosa si tratta? Si può definire “il Wrw come una vera comunità di lettori
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