Congedo parentale per docenti e ATA, la guida per gestire i giorni festivi e quelle interrotte

Il congedo parentale rappresenta un diritto fondamentale per i docenti e il personale ATA, ma la sua gestione può diventare complessa quando si interseca con giorni festivi o altre tipologie di assenza. Un caso emblematico è quello sollevato da una docente di sostegno, che ha chiesto chiarimenti su come vengono conteggiati i giorni di congedo parentale quando questi includono sabati, domeniche o altre assenze.

Un esempio pratico di congedo parentale e giorni festivi

L’esempio di una docente che ha fruito di un congedo parentale frazionato: dal 20 al 23 gennaio 2025, seguito da un giorno di assenza per motivi personali il 24 gennaio, e poi altri due giorni di congedo parentale il 27 e 28 gennaio. La segreteria della scuola ha sostenuto che i giorni di sabato e domenica (25 e 26 gennaio) dovessero essere inclusi nel conteggio del congedo parentale, poiché la docente non aveva ripreso servizio. Tuttavia, secondo quanto previsto dalla Ragioneria Generale dello Stato e da specifiche note del Tesoro, i giorni festivi e non lavorativi non devono essere computati come giorni di congedo parentale se l’assenza è stata interrotta da un’altra tipologia di assenza, come nel caso dei motivi personali.

Cosa prevede la normativa?

L’articolo 34 del CCNL 2019/21 stabilisce che, in caso di fruizione continuativa del congedo parentale, i giorni festivi e non lavorativi sono inclusi nel computo. Tuttavia, questa disposizione va interpretata alla luce della nota del Tesoro del 15 giugno 1999, che specifica come i giorni festivi e non lavorativi non debbano essere conteggiati se l’assenza è interrotta da un’altra tipologia di assenza, anche se non si tratta di un rientro al lavoro.

In sostanza, se un docente o un membro del personale ATA interrompe il congedo parentale con un’assenza per motivi personali o altro istituto giuridico (ad esempio, malattia), i giorni festivi e non lavorativi non sono da considerare parte del congedo parentale.

Perché è importante questa distinzione?

La corretta applicazione della normativa ha implicazioni pratiche significative. Se i giorni festivi venissero erroneamente inclusi nel conteggio del congedo parentale, il lavoratore vedrebbe ridursi il numero di giorni effettivamente disponibili per il congedo stesso. Questo potrebbe creare disagi, soprattutto per chi ha necessità di fruire del congedo in modo frazionato.

Congedo Parentale: diritti e modalità di fruizione

Il congedo parentale, disciplinato dal D.lgs. 151/2001 e successive modifiche, spetta a tutto il personale scolastico, sia di ruolo che a tempo determinato. Può essere fruito nei primi 12 anni di vita del bambino, con una durata complessiva di 10 mesi (11 se il padre usufruisce di almeno 3 mesi). La retribuzione varia a seconda dei periodi: i primi 30 giorni sono coperti al 100%, mentre i mesi successivi prevedono percentuali ridotte.

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