Educazione sessuale: meglio a scuola o in famiglia? Un problema sempre attuale
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Certuni pretenderebbero che la scuola si facesse carico di “educazione sessuale e all’affettività” secondo linee guida OMS/UNESCO, che prevedono “il gioco del dottore per scolaretti; prime esperienze sessuali e contraccezione 9-12 anni; età per il consenso legale per rapporti sessuali; fare esperienze sessuali protette e gratificanti, procurarsi e utilizzare correttamente preservativi e contraccettivi 12-15 anni; gravidanza (anche nelle relazioni omosessuali), aborto,
contraccezione, contraccezione d’emergenza > 15 anni”.
In Germania ProFamilia attiva negli asili nido assicura che nel gioco del dottore “nessun bambino metterà alcun oggetto negli orifizi corporei di un altro bambino”.
In Italia organizzazioni LGBT incaricate di tali corsi diffondono il gender. La teoria gender si fonda non su fisiologia medica, bensì sull’ideologia della filosofa statunitense Judith Butler, che nega il sesso biologico e ipotizza che il genere possa essere costruito e variamente decostruito dal singolo a suo piacimento.
L’American Psychological Association riporta: “La sessualizzazione si verifica quando il valore
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