Università, allarme sul Pnrr, AVS: “Tagli ai posti letto, un danno per gli studenti e il Paese”
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ROMA – Il governo Meloni torna sotto accusa per la gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) destinati all’università. Elisabetta Piccolotti, parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra (Avs), denuncia il rischio di un taglio agli investimenti previsti per 60mila posti letto dedicati agli studenti universitari, definendolo “un colpo agli interessi nazionali e un grave danno per migliaia di famiglie italiane”.
La polemica affonda le radici nella ripartizione delle risorse destinate al diritto allo studio. “Quando, insieme all’Unione degli Universitari e alla Cgil, denunciammo i pasticci del governo sui fondi del Pnrr – spiega Piccolotti – ci venne detto che stavamo ostacolando gli interessi nazionali per meri calcoli politici. Ma la verità è un’altra: quei fondi favorivano solo i privati, invece di rafforzare il sistema pubblico. Ora, con il taglio degli investimenti, si dimostra chi davvero sta penalizzando gli studenti e le loro famiglie”.
Secondo la deputata rossoverde, il problema principale riguarda l’accessibilità economica degli alloggi per gli universitari. “Il governo Meloni sostiene gli studenti? Solo quelli che possono permettersi di pagare 700 euro al mese per una stanza. Per gli altri, per i figli delle famiglie meno abbienti, non ci sono soluzioni. Eppure, sono proprio loro che avrebbero più bisogno di un aiuto concreto per poter studiare in città sempre più care e inaccessibili”.
Piccolotti sottolinea la necessità di investire sui posti letto pubblici per evitare speculazioni e favorire un sistema universitario più equo. “I fondi del Pnrr devono essere destinati agli enti per il diritto allo studio, per la creazione di residenze universitarie pubbliche. Solo così possiamo contrastare l’aumento incontrollato dei prezzi e garantire pari opportunità a tutti gli studenti, indipendentemente dal reddito familiare. Il governo dovrebbe riflettere su questo prima di compiere scelte che danneggiano il futuro del Paese”.
L’appello di Avs e delle associazioni studentesche non è isolato. La questione del caro-affitti e della carenza di alloggi per gli universitari è un problema che da anni attanaglia il sistema accademico italiano. La richiesta è chiara: un intervento deciso per garantire un’istruzione accessibile e inclusiva. Resta da vedere quale sarà la risposta del governo.
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