Università, tagli ai posti letto del governo Meloni, AVS: un colpo agli studenti meno abbienti
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La decisione del governo Meloni di tagliare i fondi del PNRR destinati alla realizzazione di 60mila posti letto per gli studenti universitari ha sollevato un’ondata di critiche, con accuse di favorire solo chi può permettersi costosi affitti.
A denunciare la situazione è Elisabetta Piccolotti, parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra, che da mesi si batte in Parlamento contro quelli che definisce errori strategici e ritardi nella gestione del diritto allo studio. Secondo la deputata, questo taglio non solo penalizza gli studenti, ma rappresenta un danno agli interessi nazionali, in quanto limita l’accesso all’istruzione universitaria per i giovani provenienti da famiglie meno abbienti.
Un attacco al diritto allo studio?
La questione dell’alloggio per gli studenti è un nodo cruciale per il sistema universitario italiano. Attualmente, gli affitti nelle città universitarie sono alle stelle, con stanze che possono superare i 700 euro al mese. La riduzione dei fondi pubblici per le residenze studentesche rischia di lasciare indietro migliaia di studenti che non possono permettersi di sostenere simili costi.
“Il governo Meloni sostiene gli studenti? Solo quelli che hanno soldi”, afferma Piccolotti, sottolineando come la destra, invece di intervenire per calmierare il mercato degli affitti, stia di fatto favorendo solo chi può permettersi di pagare somme esorbitanti per una sistemazione.
Quale futuro per gli studenti?
La deputata di AVS ribadisce che i fondi del PNRR dovrebbero essere utilizzati per potenziare gli enti per il diritto allo studio, incentivando la creazione di residenze pubbliche accessibili a tutti. Una soluzione che permetterebbe di riequilibrare il mercato immobiliare e garantire pari opportunità agli studenti di ogni estrazione sociale.
“Meloni dovrebbe rifletterci”, conclude Piccolotti, rilanciando l’urgenza di un cambio di rotta da parte del governo per non trasformare l’università italiana in un privilegio per pochi.
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