Il ragionamento induttivo

Antologia delle belle pagine di matematica. Il problema filosofico posto da Hume: il ragionamento induttivo come «guida della vita».
La coppia induzione/deduzione è familiare a chiunque si occupi di matematica. I due ragionamenti, induttivo e deduttivo, specie, nella loro relazione dialettica, costituiscono, infatti, un modo di procedere delle attività globali dell’intelligenza.
Il passo che segue è tratto dall’Enciclopedia Einaudi, volume 7, Induzione statistica di Marco Mondadori (1945-1999) e affronta il problema filosofico del ragionamento induttivo, in particolare se è essenziale per la vita pratica, ovvero se permette di orientare le decisioni future sulla base dell’esperienza passata.
David Hume (1711 – 1776)
L’induzione statistica è la risposta scientifica al problema filosofico dell’induzione sollevato da Hume nel Treatise of Human Nature.
Siamo di fronte a un bigliardo. «Una palla viene messa in moto; ne tocca un’altra che immediatamente si mette in moto». Questa è la scena che Hume invita ad osservare. E continua: «Se un uomo fosse creato, come Adamo, nel pieno vigore della sua intelligenza, egli senza esperienza non sarebbe in grado di inferire dal movimento ed impulso della prima il movimento della seconda… Ma se egli avesse visto un numero sufficiente di casi di questo tipo… allora inferirebbe sempre senza esitazione il movimento della seconda» [1740, trad. it. pagg. 676-77].
Hume ne conclude che tutti i ragionamenti basati sull’esperienza dipendono dal principio secondo cui « i casi dei quali non abbiamo avuto nessun’esperienza debbano somigliare a quelli dei quali l’abbiamo avuta, e il corso della natura continua sempre uniformemente
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