C. Keegan, Quando ormai era tardi

Claire Keegan e la sua forma breve

 di Antonio Stanca

   Recente e della Einaudi, serie “Stile Libero Big”, è l’edizione italiana di Quando ormai era tardi (Storie di donne e uomini), una raccolta di racconti della scrittrice irlandese Claire Keegan. La traduzione è di Monica Pareschi. Dell’anno scorso è l’edizione originale, venuta dopo la pubblicazione di molte altre opere, romanzi e racconti.

   Nata nel 1968 nella contea di Wicklow, dopo gli studi nelle Università di New Orleans, del Galles e al Trinity College, si è dedicata all’insegnamento di scrittura creativa e a poco più di trent’anni ha esordito nella narrativa prima con due raccolte di racconti poi, nel 2010, col romanzo Un’estate. In entrambi i casi aveva prodotto un tipo di narrazione piuttosto breve, ridotta all’essenziale ma capace di far intravedere ben altro, di alludere a situazioni, circostanze, pensieri, azioni che rimanevano non detti, non scritti. Saranno molte le opere in forma breve che da quelle prime deriveranno nella Keegan. Sarà il modo che la distinguerà nel contesto culturale, letterario, artistico della sua e delle altre nazioni. Ora è una delle scrittrici più tradotte, non c’è sua opera che non abbia avuto un riconoscimento. Importanti onorificenze le sono state attribuite perché capace si è rivelata di portare all’attenzione generale, di far scoprire quanto di difficile, di oscuro, di segreto, di misterioso si crea, si forma, s’insinua nella vita, nei rapporti di tutti i giorni, nelle storie di donne, di uomini, di famiglie. Quanto vi rimane di taciuto, di non detto, di non chiarito e capace diventa di svolgere una funzione, di agire. Di quella parte di vita che, soprattutto oggi, sembra destinata a non avere voce, ad essere solo sentita e spesso sofferta, la Keegan scrittrice è ormai una delle migliori interpreti. Il suo non è il primo esempio letterario di forma breve ché altri, Čechov, Munro, ci sono stati. Nuova è la sua maniera di essere breve, di sottintendere molto. Lo si può notare anche nei tre racconti di quest’ultima raccolta, Quando ormai era tardi, che dà il titolo all’opera, Una morte lenta e dolorosa e Antartide.

   Nel primo la Keegan fa assistere ad uno strano rapporto tra due giovani colleghi, un uomo e una donna, entrambi impegnati in ufficio a Dublino. Si conoscono appena ma giungono a mettersi insieme, a stare insieme, a desiderare di sposarsi e stabilirsi nella casa di lui. Qui avrebbero dovuto incontrarsi il giorno stabilito per le nozze ma quel giorno lui in quella casa si ritroverà solo senza sapersi spiegare l’assenza di lei. Non si sposeranno e non si capirà perché.

   Nel secondo racconto sull’isola irlandese di Achill Island, contea di Mayo, dove si ritirava a volte il Nobel tedesco per la Letteratura Heinrich Böll, giunge una giovane scrittrice con l’intenzione di dedicarsi ad un suo lavoro. L’ambiente sembra ideale, si sta tra pescatori, qualche negozio, una chiesetta, nella luce fioca dei lampioni. A turbare tanta quiete viene un signore piuttosto strano che disturba notevolmente quanto pensato o programmato dalla scrittrice, che le farà capire di vivere una difficile situazione famigliare e che da lei sarà valutato, giudicato e condannato ad “una morte lenta e dolorosa”.

   Nel terzo racconto una giovane moglie decide di trascorrere qualche tempo lontano da casa, di provare a stare con un uomo diverso dal marito. Si sposta in città e si mette con un altro uomo. Stanno insieme a casa di lui e ci staranno fino al punto che non la lascerà più andare. Quando cercherà di farlo la seguirà e riporterà a casa dove, per evitare che succeda di nuovo mentre è al lavoro, la legherà al letto, la incatenerà rendendole impossibile ogni tentativo di fuga.

   In nessuna delle tre situazioni rappresentate c’è posto per una spiegazione. In tutte viene rimandata a quanto il lettore riesce ad intuire, dedurre dalle parole, dai pensieri dei protagonisti e soprattutto dalle allusioni della scrittrice, da quella vita che lascia intendere sia stata loro. Finora molto è stato l’interesse per la scrittura della Keegan probabilmente perché personaggi importanti fa diventare quelle che erano persone comuni, interpreti d’eccezione rende uomini o donne della vita quotidiana, un’altra dimensione procura a questa senza che se ne parli. Basta pensarla per ottenerla: questo vuole mostrare la scrittrice e vi riesce meglio di altri autori.

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C. Keegan, Un’estate

Claire Keegan, la bambina dei problemi

 di Antonio Stanca

   Da poco è comparsa, presso Einaudi nella serie “Stile Libero Big”, l’edizione italiana di Un’estate, romanzo breve della scrittrice irlandese Claire Keegan. La traduzione è di Monica Pareschi.

   La Keegan è nata nel 1968 nella Contea di Wicklow, ha studiato all’Università di New Orleans, del Galles e al Trinity College. Insegna scrittura creativa e nel 1999, a trentuno anni, ha esordito nella narrativa con la raccolta di racconti Dove l’acqua è più profonda, alla quale è stato assegnato il Premio Rooney. Una seconda raccolta, Nei campi azzurri, è venuta nel 2007. Un’estate nel 2010 è stato il primo romanzo breve. Ha avuto una riduzione cinematografica, A quiet girl. Anche per il secondo romanzo breve, Piccole cose da nulla, del 2021 c’è stato un riconoscimento al Booker Prize. Da quando è comparsa sempre apprezzata, sempre premiata è stata la Keegan, un personaggio di rilievo è diventato nel contesto della letteratura irlandese. La narrativa breve è il genere col quale si è fatta conoscere fin dall’inizio. Un’estate ha confermato le sue qualità in questo senso. Il “Times” l’ha considerata una delle migliori opere della letteratura contemporanea. In verità particolarmente interessante è l’effetto che la sua lettura suscita dal momento che in uno spazio abbastanza ridotto e con un linguaggio quanto mai semplice e chiaro riesce a costruire una vicenda che, pur se di ambiente quotidiano, è carica di situazioni che ne estendono la portata, che vi fanno rientrare tanti aspetti, tanti problemi dell’attuale condizione umana e sociale. A tante cose allude il piccolo romanzo, a tante cose fa pensare, carico di significati diventa nel suo procedere. Di tutto vuol dire la scrittrice mentre si muove nella vita quotidiana, tra persone comuni.

   Nell’Irlanda della lontana contea di Wexford in tempi piuttosto recenti una bambina viene affidata dal padre ad una famiglia di amici, i Kinsella, perché vi rimanga per il tempo richiesto dall’imminente parto della madre. I Kinsella sono vicini, non hanno figli mentre quella della bambina è una famiglia numerosa dove lei è la più piccola. È estate e rimarrà nell’altra casa per il tempo richiesto dalle condizioni della madre che è anche quello delle vacanze estive. Si troverà bene con le nuove persone, si adatterà presto all’ambiente, collaborerà, aiuterà, sarà ben voluta e vorrà bene. S’intratterrà a parlare con i Kinsella, si diranno delle loro cose e ci si soffermerà ogni volta che queste sembreranno diventare strane, ambigue. Così avverrà quando il discorso riguarderà la famiglia della bambina e questa, senza alcuna remora, dirà di quanto soffre la madre perché suo è il carico intero della casa, dell’azienda, degli operai nei campi e dei tanti figli mentre il padre rimane lontano, non se ne cura. Entrambe sono famiglie di piccoli proprietari terrieri, di allevatori e potrebbero godere di un certo benessere ma entrambe sono agitate da problemi, sono esposte a disagi, pericoli, sia all’interno sia all’esterno. Non godono di molta stima e sarà una vicina di casa, un’amica della signora Kinsella, a dire alla bambina che la signora aveva avuto un figlio molto tempo prima e che era morto quando era piccolo perché annegato nel pozzo di casa dove senza alcuna prudenza era stato mandato. Era diventato il tragico segreto di quella famiglia, la sua colpa nascosta, la si sapeva ma non se ne parlava. Neanche la famiglia della bambina era molto stimata a causa della cattiva condotta del padre, dei suoi oscuri interessi. La stessa bambina a volte risultava strana per certi discorsi, certo comportamento. Non si capirà mai che tipo di rapporto stava per nascere tra lei e il signor Kinsella, quali segreti ci fossero tra i capifamiglia e di tanto altro si rimarrà all’oscuro perché solo per accenni, per allusioni ci si riferirà. A molte altre storie, a molta altra vita fa pensare la lettura del libro, alle complicazioni che oggi possono sopraggiungere nelle famiglie, ai segreti, ai misteri che possono diventare e rimanere per sempre. Non limitata alla vicenda di una contea irlandese rimane la narrazione della Keegan ma si estende fino a comprendere gli attuali sistemi, ambienti, modi di vivere, quelli che si sono caricati di problemi in ogni senso, in ogni posto, quelli che tutti, grandi e piccoli, uomini e donne, possono coinvolgere.

Con i fondi del Piano Scuola 4.0 del PNRR la nuova Learning App “Skill Up! Trinity College London”

Grazie alla proroga al 30 settembre 2023 della scadenza per individuare gli affidatari del PNRR-MISSIONE 4-Investimento 3.2-Scuola 4.0-Next Generation Labs e Classrooms, è possibile scegliere Trinity College London come fornitore. Le scuole potranno aggiungere nei progetti da finanziare con questi fondi l’App “Skill Up!” di Trinity College London. Con il grande vantaggio che per beneficiare di questa risorsa non sarà necessario dover affrontare una gara d’appalto: essendo la spesa inferiore ai 40.000€ sarà possibile dare l’affidamento diretto a Trinity, senza previa consultazione di due o più operatori economici.
L’arrivo di “Skill Up!” di Trinity College London, la nuova app per lo sviluppo delle competenze in lingua inglese, rappresenta una grande opportunità per le scuole italiane. La Learning App di Trinity College London è stata infatti appositamente progettata per offrire un apprendimento personalizzato e coinvolgente agli studenti dai 5 ai 14 anni, attraverso storie originali create Anna Bennett del Team Accademico di Trinity College London.
L’app contiene esercizi che coinvolgono la gamification, progettati per consentire agli studenti di esercitarsi per comunicare nella vita reale. Si concentra principalmente sullo sviluppo delle abilità di ascolto e lettura, fornendo agli studenti le competenze necessarie per affrontare anche le prove INVALSI.Inoltre rappresenta un prezioso alleato per gli insegnanti, offrendo un supporto efficace e interattivo al loro lavoro in classe e l’accesso in esclusiva ad una Teacher Community che garantirà un servizio di affiancamento per l’utilizzo delle funzionalità dell’app, propedeutico alla preparazione ai test INVALSI, utile per aumentare l’esposizione degli studenti a una lingua inglese viva e per chi si prepara agli esami Trinity GESE 1-5 e ISE A1 e A2.
Scarica la scheda progetto, il documento informativo già pronto con dettagli, costi, promozioni e obiettivi per inserire la App di Trinity nei progetti già da voi studiati per il Piano Scuola 4.0 del PNRR.
In occasione del lancio della nuova App”Skill Up!” di Trinity College London, Trinity è al fianco degli istituti scolastici per trovare la soluzione migliore per tutti gli studenti con scontistiche speciali.SCOPRI DI PIU’

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Argomenti: Trinity

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