Dante e Dantedì

Pensando agli studenti più grandi, ottimo spunto di riflessione possono essere ancora le parole di Alessandro Masi: “gli insegnamenti di Dante, quali il coraggio, la rettitudine, la coerenza, la fede, l’alto senso della dignità umana, l’ammirazione per l’avversario che ha agito a favore della Patria, com’è stato per Farinata degli Uberti ad esempio) sono validi e vivi soprattutto oggi, tempo di confusione e incertezza […]. Se la lupa rappresenta l’avidità delle ricchezze ed è un’allegoria del male supremo, non possiamo che ricollegarla al consumismo che sta portando la devastazione del nostro pianeta. Quale messaggio può essere più attuale di questo?”
Riflessioni di tal genere, sempre calibrate in base all’utenza che abbiamo di fronte, possono ben trovare collocazione all’interno di percorsi di orientamento narrativo, basati su autoconsapevolezza e conoscenza di sé.
Ma lavorare su Dante vuol dire anche far mettere in gioco ai nostri studenti diverse competenze, sia in modalità analogica che digitale.
Far strutturare, ad esempio, un giornalino, un fumetto o un podcast sull’Inferno dantesco permettono concretamente di mettere in azione le competenze, così come intese dalla CM 3/2015, ovvero competenze come capacità di “risolvere una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica”
O ancora, medesime finalità si possono ottenere facendo consentire la rielaborazione dei versi danteschi tramite rappresentazioni pittoriche o rielaborazioni a sfondo musicale, rap in primis.
Come abbiamo visto, Dante permette una attualizzazione davvero sorprendente e, se ben affrontato nei diversi gradi di complessità, può produrre ottime ricadute, sia in termini di formazione cognitiva che di crescita personale.
Prendendo un po’ a prestito le parole di J.L. Borges, si può dire che “Nessuno ha il diritto di privarsi della gioia della Commedia, della gioia di leggerla in modo ingenuo”, tantomeno – mi verrebbe da aggiungere – i nostri studenti.
Ben vengano, quindi, le celebrazioni del Dantedì e, soprattutto, la loro collocazione all’interno di percorsi di qualità.
Per tutti coloro che avessero interesse ad approfondire l’argomento, il giorno venerdì 21 marzo alle ore 17:30 si svolgerà un mio workshop che permetterà di sperimentare tante attività su Dante e la Divina Commedia, inserite all’interno di percorsi di senso attentamente progettati, facilmente proponibili in classe, tenendo conto dei diversi contesti e delle diverse fasce di età. Nel workshop verrà anche fornita ricca bibliografia/sitografia, sempre in riferimento ai diversi contesti e ordini di scuola, per preparare e prepararsi al meglio a far conoscere Dante e tutta la potenza, l’incisività e la modernità dei suoi intramontabili versi.
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