Le Dolomiti: patrimonio dell’UNESCO

Nell’ambito dell’Educazione Civica e alla Cittadinanza abbiamo parlato educazione al rispetto e alla valorizzazione del Patrimonio Culturale e dei Beni Pubblici e abbiamo visto come, nei beni culturali, sono compresi:

  • beni di interesse storico e artistico, quali monumenti ed architetture, siti archeologici
  • beni ambientali come i parchi naturali 
  • beni immateriali come tradizioni artistiche, agricole, culinarie, musicali e religiose.

In Italia, in particolare, ci sono oltre 100.000 beni culturali che rientrano in queste categorie, e il nostro patrimonio paesaggistico, storico e artistico è tutelato dall’ARTICOLO 9 della Costituzione Italiana che recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”

Qui pubblico l’intera lezione in pdf con la scheda con le informazioni e la scheda da compilare.

Con gli studenti ci siamo poi soffermati sulla nascita e sul ruolo dell’UNESCO, l’organizzazione delle Nazioni Unite fondata nel 1945 con lo scopo  di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni, mediante l’istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione, l’informazione. Abbiamo inoltre ragionato sul concetto di Patrimonio dell’Umanità e della Convenzione adottata dall’UNESCO, secondo la quale vengono identificati, protetti e conservati i beni considerati talmente importanti da essere patrimonio dell’umanità intera.

Tra questi beni dell’UNESCO ci sono le nostre DOLOMITI, dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2009, per la loro bellezza e unicità paesaggistica e per l’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico.

Il lavoro di disegno abbinato alla nostra ricerca è stato quello di copiare con le matite colorate delle fotografie di formato quadrato delle Dolomiti. La copia dal vero ci ha permesso di indagare i colori di queste montagne straordinarie, la conformazione delle rocce e i chiaroscuri che si formano nelle varie ore del giorno. Per prima cosa abbiamo ricalcato su un normale foglio da fotocopia tutte le linee che ci possono aiutare a ricostruire l’immagine, comprese quelle che delineano le ombre e le luci.

Successivamente, osservando continuamente la fotografia, abbiamo colorato il disegno cercando di essere più fedeli possibili alla ricerca dei colori, sovrapponendo le matite colorate per ottenere le tinte giuste. Molto importante è stata la consapevolezza delle ombre e delle luci, che creano i volumi delle forme.

La copia dal vero allena l’occhio e la mano all’osservazione e ci fa conoscere l’immagine in modo molto profondo, anche questo è un modo di tutelare, amare e valorizzare il nostro straordinario patrimonio.

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