Indicazioni nazionali: le associazioni professionali criticano l’impianto del testo della Commissione e chiedono più tempo per potersi esprimere

Con un documento diramato in queste ore, diverse associazioni professionali del mondo della scuola esprimono preoccupazione per la revisione delle Indicazioni nazionali, in particolare per le modalità con cui si sta conducendo il processo di ascolto e partecipazione.
In relazione alla convocazione prevista per il 21 marzo, le associazioni firmatarie (ANDIS, CIDI, Legambiente Scuola e Formazione, MCE, Proteo Fare Sapere) segnalano di essere state audite una sola volta, per pochi minuti, nella fase iniziale di giugno 2024.
Ora, nella nuova fase di ascolto, viene chiesto loro di fornire un breve contributo scritto di 8.000 caratteri su un testo di 154 pagine, un approccio che appare insufficiente rispetto alla complessità del tema e alla necessità di un dibattito approfondito e partecipato.
Le associazioni denunciano inoltre le criticità del nuovo documento, che sembra abbandonare il paradigma culturale della complessità e il modello democratico, laico
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