Dalle Indicazioni Nazionali: Perchè si studia la matematica

Le Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo e il paragrafo “perché si studia la matematica”. Aperta la consultazione sulla bozza, il vero successo sarà mantenerla aperta! Senza la fretta di chiuderla.
«Un documento pletorico, ridondante, esibizionistico».
«Probabilmente la discussione promessa si risolverà in un espediente per generare un consenso di facciata».
«Ci sono novità che non sono belle e alcune cose belle che però non sono nuove»*.
Sono alcune critiche a caldo sulla bozza di documento che il Ministero ha reso pubblico il giorno 11 marzo scorso, avviando saggiamente una consultazione che si spera possa essere condotta, altrettanto saggiamente, senza la fretta di chiuderla ma coinvolgendo in modo pervasivamente istituzionale i principali addetti ai lavori: i docenti e i loro presidi.
È un’occasione da non perdere, legata ad un tema importante, intellettualmente e professionalmente, che va a toccare l’essenza stessa della scuola e del suo ruolo.
Nel testo pubblicato, le indicazioni relative all’insegnamento delle discipline previste dagli ordinamenti sono sviluppate in capitoletti contenenti i seguenti otto paragrafi: Perchè si studia ( italiano, matematica, scienze…, Finalità…, Competenze attese Obiettivi specifici di apprendimento Conoscenze Esempio di modulo interdisciplinare di apprendimento Suggerimenti metodologico-didattici Suggerimenti di possibili ibridazioni tecnologiche. Questo accade per tutte le discipline e non c’è argomento che meriti maggiore attenzione collettiva.
Riguarda, infatti, il che cosa insegnare, come insegnarlo e con quali risultati attesi. Si tratta cioè di un tema che, dotato com’è di una sua purezza ideale, non contaminata dalla macchia della compravendita di corsi
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