Dispersione, espulsione scolastica e criminalità, Europa a rischio

La questione degli alunni “costantemente assenti” – così li definiscono i rapporti del Consiglio Europeo dell’Educazione – rischia di infiammare la già precaria sicurezza sociale del Vecchio Continente. Numerosi paesi “ricchi”, tra cui Italia, Regno Unito e Francia, toccano i picchi più elevati, specie nelle regioni economicamente depresse, e tale elemento favorisce la coinfluenza dei giovani interessati da tale fenomeno. Le famiglie socialmente ed economicamente in difficoltà tendono, data la scarsa cura degli Stati centrali e relative istituzioni, a ricorrere alla criminalità come elemento di affermazione sociale e mera sussistenza; lo stesso vale per quei giovani che non fanno uso della scuola come luogo educativo, di aggregazione e soprattutto di riferimento (spesso questa costituisce il primo avamposto istituzionale nei quartieri difficili delle città maggiore o nelle realtà rurali più remote). Una ricerca ripresa da The Guardian mette in allerta le istituzioni europee: i ragazzi/ragazzi maggiormente interessati dalla dispersione rischiano non
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