In crescita l’impegno politico degli studenti italiani: la scuola alza la voce e dice “no” al piano di riarmo europeo

Se fare politica significa avere un’idea chiara del mondo che ci circonda, elaborando un pensiero critico allo scopo di prendere posizione rispetto ai grandi temi che interessano l’umanità, allora non ha torto chi sostiene che la scuola sia il primo posto, il luogo d’elezione in cui le giovani generazioni imparano anche a fare politica.
La storia recente ci insegna che dopo le grandi lotte politiche che vide protagonisti negli anni Settanta non solo gli studenti universitari ma anche i più giovani delle scuole superiori, si è assistito poi a un progressivo assopimento generale, quello che venne definito “riflusso”, una sorta di totale disimpegno politico e sociale, un ripiegamento nella sfera del privato in un clima di disillusione che avvolse intere generazioni di ragazze e ragazzi o, perlomeno, una larghissima parte.
In questi ultimi anni, tuttavia, sembra che i nostri studenti si siano risvegliati da questo lungo torpore: l’impegno per un
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